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Un'impresa dedicata agli sbruffoni, allo svedese, al capitano e ai criticiTUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
mercoledì 16 marzo 2011, 00:16Editoriale
di Fabrizio Romano
per Fcinternews.it

Un'impresa dedicata agli sbruffoni, allo svedese, al capitano e ai critici

Un miracolo, un capolavoro, un'impresa. Chiamatela come volete, ma la notte dell'Allianz Arena è tranquillamente iscrivibile al registro delle serate magiche della storia dell'Inter, quelle che si raccontano ai nipotini da istruire, davanti ad un camino. E' stata l'Inter del cuore e dell'intelligenza, l'Inter che è lo specchio di un allenatore maturo, quel Leonardo che quando fu preso ricevette le critiche di molti perché 'inesperto', qualcuno addirittura diceva che fosse lì solo perché 'più bello di Benitez'. Tutti zitti, chapeau. La squadra ha prima colpito, poi sofferto, senza però mai perdere la pazienza e far crollare la situazione, tenendo sempre aperta una porticina che si è spalancata nel momento più bello, quando sembrava tutto pronto per i canti funebri. L'Inter è stata perfetta, ha saputo rischiare ed ha saputo lottare, pungendo quando bisognava farlo e dominando per un'intero tempo di gioco in uno dei campi più temibili d'Europa. Una vittoria memorabile, una partita sulla quale si potrebbe scrivere un libro per i diversi momenti psicologici che si sono attraversati nell'arco dei novanta minuti, con l'epilogo più bello. Un capolavoro da dedicare, però, come tutte le opere maestose.

Non riesco a limitarmi ad una sola dedica, qualcuno potrebbe offendersi, e allora non posso che iniziare dai simpatici amici crucchi. Van Gaal ci ha derisi in conferenza stampa, Schweinsteiger diceva di temere più il Milan di noi, tutti vedevano la rivincita di Madrid come una nottata in carrozza dopo la fortunosa vittoria di San Siro. Ciliegina sulla torta, l'anti scaramantica Bild, che rideva dell'Inter suggerendo al Bayern che avrebbe potuto fare "quello che vuole". Anche andare a casa, evidentemente, facendovi prima demoralizzare, poi esaltare come nei momenti di festa, per poi darvi la stangata. Ci avrete rubato un posto in Europa, ma noi siamo gli unici ad averlo difeso con i denti, e per di più ci becchiamo anche le critiche per gli stranieri: roba da matti. Eppure, ecco a voi una stangata di quelle pesanti, perché sentire l'Allianz Arena gelata non ha prezzo. Vi rifarete ridendo ancora di noi con una birra, ma il martedì e mercoledì sera potrete andare al pub, noi saremo impegnati in Champions, caro Van Gaal.

Magari, al pub potrà farvi compagnia l'amico Zlatan Ibrahimovic, un altro che si merita tutta questa dedica. C'è ancora qualcuno che - dopo questa tornata europea - ha ancora il coraggio di paragonarlo ad Eto'o? Zlatan l'Inter l'ha lasciata per poi tradirla, è stato beffato l'anno scorso e quest'anno c'è stato un altro colpetto alle spalle, almeno siamo arrivati più avanti di te, caro svedesone. E quel signore che - a detta dei milanisti - vende le rose sul metrò, ha scamazzato il Bayern con un gol, due assist e una valanga di giocate mostruose. Ibrahimovic in due partite col Tottenham avrà calciato in porta sì e no due volte. Ripensateci anche voi, amici del Barcellona: questo signorotto qui più cinquanta milioni per un ectoplasma europeo, forte solo nel giardino di casa sua, il campionato. Grazie ancora, così come ringraziamo sempre il Real per Sneijder (dovesse offendersi!), che all'Allianz è stato maestoso, disegnando arcobaleni con quel destro maledettamente incantevole. E che gol, Florentino!

Passiamo ai critici. Già, quelli là che parlavano di un Leonardo inesperto, di un'Inter fatta solo di stranieri che però sta difendendo da sola l'Italia sul versante europeo, di una società e di una squadra che ormai avevano 'la pancia piena', di gente che non sa fare mercato. Tutti questi si smentiscono da soli, ma ha zittito tutti anche Goran Pandev. Personalmente l'ho sempre voluto difendere, perché il macedone è uno che per l'Inter ha sempre dato l'anima senza mai fare una storia, ha sempre 'obbedito' ad ogni indicazione, lavorando al massimo. Eppure, la riconoscenza nei confronti di uno che per l'Inter lascerebbe la pelle sul campo non c'è mai stata: sempre fischi e critiche da parte dei Soloni, gli stessi che invece hanno anche applaudito un Balotelli che la nostra maglia l'ha fatta diventare un asciugamano qualsiasi da gettare per terra. Grazie Goran, perché sognavo questo momento: prendete le cassette, riguardatevi Inter-Barcellona di un anno fa e guardate quale lavoro ha svolto Pandev su Alves in fase difensiva ed in fase offensiva, nessuno lo ricorda. Il ricordo del gol di stasera però resta fresco e indelebile: eravate già pronti a massacrarlo, e sicuramente non era sufficiente, ma questo è il calcio: il Dio del pallone ha riconoscenza verso chi lavora per il bene del gruppo, un uomo vero.

Grazie ancora, Goran, e grazie anche a Leo, che tra le mille critiche sta rialzando l'Inter. Quando applaudii il suo arrivo al posto di Benitez mi arrivarono numerose critiche, adesso posso sorridere. E' la soluzione giusta, nessuno può negarlo. I suoi numeri fanno paura, ora è anche nella storia. Alla faccia dei critici, e dei troppi milanisti che già vedevano pronta la debacle di Monaco. Adesso, vi aspettiamo nel derby, comunque vada stiamo facendo un qualcosa di straordinario. Anche grazie a Javier Zanetti, che non c'era per la febbre e che merita il nostro pensiero: non dimenticatelo, non c'è nessuno come lui. E' anche tua, Pupi. E adesso, concludo con la dedica a chi voleva impedirci di sognare: il signor Platini disse che sarebbe stata durissima andare avanti, i gufi parlavano di pancia piena come già detto, e invece noi il passo l'abbiamo fatto. Perché ora la spilla 'io esco sempre agli ottavi' dovete tingerla di rossonero. E adesso, chi ci impedisce di sognare? Venga chiunque, il Real di Mourinho o il Barça dei titani, noi ce la giocheremo con una nuova filosofia che è un ritorno - in realtà - a quella vecchia: tranquillità, serenità e vada come vada. Incubi non ne abbiamo più. Nessuna obsesione, tanto per intenderci. Capito, Zlatan?