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Mentana: "Scudetto? Se Inter vince lunedì festeggio tutta notte. Inzaghi ha dimostrato di essere innovativo"TUTTO mercato WEB
venerdì 19 aprile 2024, 20:59News
di Yvonne Alessandro
per Linterista.it

Mentana: "Scudetto? Se Inter vince lunedì festeggio tutta notte. Inzaghi ha dimostrato di essere innovativo"

Giorni di grande attesa in casa Inter per quel ventesimo Scudetto che per i nerazzurri varrà la seconda stella cucita sulla maglia. Milano è in fermento per il derby, i tifosi non stanno nella pelle per il derby decisivo del 22 aprile contro il Milan e tra questi figura anche Enrico Mentana, direttore del TG La7, che ha raccontato l'emozione nascosta dentro di sé:

"Vincere lo scudetto lunedì mi farebbe piacere, ma se dovesse accadere tra qualche settimana non mi cambierebbe nulla. Non godo dell'umiliazione milanista, lo dico chiaramente. Se poi vinciamo lunedì - le parole raccolte da Calciomercato.com -, al termine di una fiera partita, sarò assolutamente felice e festeggerò tutta la notte. Se andrò allo stadio? No, ho il telegiornale. Tra le 20:35 e le 20:45 ci sarà la vera maratona, quella che mi riporterà a casa per mettermi davanti al televisore".

Quale il volto protagonista della stagione? "Assolutamente Barella. Genio, sregolatezza, ma anche metodo e altre cose. Calhanoglu è stato straordinario fino a Madrid, poi è andato a corrente alternata. Lautaro meraviglioso, fino alla cesoia del digiuno. La sorpresa invece è Thuram, così come Sommer che ha dato ulteriore tranquillità alla difesa. Noi abbiamo perso Lukaku, Dzeko, Handanovic, Onana, Brozovic, per cui ci è andato tutto molto bene. Avessimo preso Scamacca, saremmo anche già campioni da un paio di settimane. Con un attaccante in più forse saremmo andati anche più avanti in Champions". 

Sul lavoro di Simone Inzaghi: "Quello che ha fatto giocare meglio l'Inter da quando ne ho memoria. Inzaghi con capacità e cultura del calcio ha dimostrato di essere innovativo. Fossi in Bastoni, tutte le mattine andrei sotto casa di Inzaghi a lasciargli dei fiori prima di raggiungere Appiano. L'Inter è una squadra che è bella da vedere. Pochi giorni fa ho incrociato Sacchi, verso il cui Milan avevamo un complesso di inferiorità. Inzaghi ha fatto un'Inter verso la quale allo stesso modo bisogna togliersi il cappello. Si è sempre vista una squadra in cui ognuno aveva un ruolo e poteva portare il gioco ad un livello superiore. Ha chiesto a Sacchi delle parole verso l'Inter? "E certo, mica faccio finta di niente. Gli ho detto 'Arrigo, ma che ca*** hai detto?', lui ha smentito assolutamente di aver detto quelle cose. Aveva appena detto che l'Inter di Inzaghi giocava bene, per cui non aveva senso sparare la fesseria sui debiti". 

Un ricordo per l'ex autore del Triplete José Mourinho: "È come quei compagni di scuola più bravi di tutti, ma che poi smettono di studiare e te li ritrovi ubriachi al bar. Ha cominciato da qualche anno ad allenare i tifosi al posto dei giocatori e si vede. Ci sono giocatori che con lui sembravano da Serie B e ora sono da nazionale. El Shaarawy, ad esempio, ha subito una trasformazione clamorosa, ma anche Pellegrini e tanti altri". 

Sul futuro tuttora nebuloso del club: "Non ne ho la più pallida idea. L'unica volta che ho polemizzato con Zhang è stato quando diede del pagliaccio al Presidente della Lega in periodo Covid, perché un ragazzo di 27 anni non può arrivare in Italia e dare le patenti in giro. Ma era un altro periodo. La presenza impalpabile della proprietà permette di avere una presenza di manager palpabilissima, dalla società allo staff tecnico, che addirittura può essere stato un vantaggio. Il prossimo anno legittimamente i tuoi tifosi, ma anche investitori economici e commerciali, chiederanno altre responsabilità e obiettivi internazionali al di là del campionato. Bisogna per forza di cose fare degli investimenti per pensare di fare questo tipo di percorso. L'anno scorso è andata benissimo sul mercato, perdendo Skriniar, Onana, un pezzo di cuore come Brozovic, e non ne abbiamo risentito. Non può però essere sempre domenica. Noi dobbiamo ringraziare soltanto un grande presidente che ci ha dato qualcosa di importante: Andrea Agnelli ha fatto un grande autogol lasciando andare Marotta. Sarà magari un vantaggio che la presenza della proprietà sia impalpabile, ma è un dato di fatto". 

Sulla possibilità vagliata dai quotidiani di un ritorno di Mauro Icardi: "È un giocatore che avrebbe le palle e le spalle. Il vantaggio di conoscere la piazza, e la faccia tosta di non inchinarsi alla Curva quando gli è andata contro. Se fosse single sarebbe il più grande campione del continente. Aveva doti straordinarie: toccando tre palle, faceva tre gol. Vedrei bene un attacco Lautaro-Thuram, con Icardi pronto a entrare". 

Chiude il progetto Interspac: "C'è gente, come il sottoscritto, che ha tirato fuori soldi. Ritengo che avere un azionariato popolare darebbe un ancoraggio territoriale e reputazionale che sarebbe utile soprattutto a una proprietà straniera. Come mai Zhang mai interessato? Perché per la loro famiglia nei momenti di grande difficoltà essere proprietari dell'Inter è stata un'ancora di salvezza".