Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / News
Paganin: "Questa Inter mi ricorda quella del Trap, sul Milan c'è un vantaggio societario"TUTTO mercato WEB
sabato 20 aprile 2024, 12:12News
di Marco Pieracci
per Linterista.it

Paganin: "Questa Inter mi ricorda quella del Trap, sul Milan c'è un vantaggio societario"

Intervistato da Sportweek l'ex difensore dell'Inter Massimo Paganin ricorda la rete segnata nel derby del 1995: "Segnai colpendo la palla poco sopra al ginocchio al 19’ del primo tempo. Angolo da destra battuto a rientrare dal piede mancino di Roberto Carlos, blocchi e controblocchi, il mio compagno Ince che fa muro su Desailly, palla che spiove sul secondo palo sopra le teste di compagni e avversari, e cade davanti a me, che arrivo di rincorsa da dietro. La vedo all’ultimo e la colpisco come posso, d’istinto: tra coscia ginocchio della gamba destra, appunto. Pareggiò il Genio all’inizio del secondo tempo e dopo ci furono occasioni per entrambe". 

Era un’Inter assai diversa, in negativo, rispetto a quella che sta dominando questo campionato: il derby cadde all’ottava giornata, eppure eravate già al terzo allenatore, dopo l’esonero di Ottavio Bianchi alla quarta, il breve interregno di Suarez e l’arrivo di Roy Hodgson… 

"Era un’Inter in costruzione. Alla presidenza era appena arrivato Massimo Moratti. C’erano Pagliuca, Javier Zanetti, Bergomi, Carlos, Ince, ma era certamente una squadra in divenire. Quella di oggi è un’Inter formidabile, quella aveva qualche calciatore veramente forte ma era da completare". 

Oggi, invece? 

"Oggi l’Inter è un gruppo formato da singoli importanti, plasmato da Inzaghi in una squadra fluida, non strettamente legata a schemi, ma che in campo ragiona e si muove invece per concetti e principi di gioco, per linee di passaggio. Un squadra micidiale nelle transizioni, coi giocatori che occupano le posizioni molto velocemente – posizioni che non sono sempre quelle di partenza – e nella quale può segnare chiunque". 

Favorita per il derby di lunedì, dunque? 

"Segna più di tutti e subisce meno di tutti: mi ricorda l’Inter dei record dell’89, quella di Trapattoni. Detto questo, anche il Milan ha giocatori come Theo e Giroud che hanno fatto una finale di Coppa del Mondo: è gente in grado di gestire le pressioni di una partita come questa. E poi, si sa, il derby azzera tutto: le squadre non sentiranno il peso della sfida più di quanto lo avrebbero avvertito se non fosse stato decisivo per una delle due. Ma nei confronti degli avversari, l’Inter ha ormai un margine di vantaggio psicologico che per gli altri sarà difficile colmare, almeno in tempi brevi". 

Lunedì l’Inter può cucirsi sulla maglia la seconda stella. Ma per il Milan è l’occasione del riscatto dopo cinque stracittadine perse. 

"Il derby sarà propedeutico per la prossima stagione: vincendo, l’Inter dimostrerebbe che la distanza dai cugini è invariata, se non aumentata; viceversa, il Milan, che in questa fase della stagione sta facendo benissimo, punta a ridurla". 

Quali fattori hanno determinato la distanza di cui parla? 

"Il vantaggio preso dall’Inter è innanzi tutto societario: la continuità manageriale ha permesso di costruire la squadra pezzo dopo pezzo. Il Milan ha invece cambiato tanto a livello societario, prima col passaggio delle quote di maggioranza da Elliott a Cardinale e la sua RedBird, e, di conseguenza, a livello dirigenziale e dunque sul campo. In questo senso, il derby serve più al Milan, per vedere a che punto è il lavoro per chiudere la forbice sui cugini. L’Inter, come dicevo, ha maggiori certezze".