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Qual è il vero obiettivo della prossima stagioneTUTTO mercato WEB
giovedì 2 maggio 2024, 21:59Editoriale
di Lapo De Carlo
per Linterista.it

Qual è il vero obiettivo della prossima stagione

Se si gira per strada è facile trovare interisti, riconoscibili dal sorrisone e l’aria estatica, dopo un’attesa culminata con la grande festa di domenica.
Ora va solo compreso come continuare questo momento straordinario anche i prossimi anni.
L’Inter ha un vantaggio sulle rivali che sta cercando di capitalizzare già fin d’ora, con una campagna acquisti che ha portato a Taremi in attacco e Zielinski a centrocampo.
La Juventus non ha ancora deciso chi sarà il prossimo allenatore che balla tra la conferma di Allegri e il più probabile arrivo di Thiago Motta, il Milan sta pensando al dopo Pioli ma al momento nessun nome scalda la dirigenza, i tifosi e l’opinione pubblica, tranne Conte che ad oggi non sembra davvero vicino a nessuno.
La Roma è messa bene e per la prossima stagione non deve stupire se parteciperà realmente alla lotta scudetto. Il Napoli è un’incognita e le altre squadre non sembrano attrezzate per poter vincere lo scudetto.

La profondità della rosa nerazzurra verrà ulteriormente migliorata e il fatto di avere per il quarto anno consecutivo lo stesso allenatore, lo stesso management  e, per il secondo anno, persino lo stesso gruppo squadra, considerando che non dovrebbero esserci i sacrifici delle scorse stagioni, implica un ruolo da favorita per il prossimo anno, un fatto oggi più accettabile di quanto non fosse nelle ultime tre stagioni.
In tanti hanno voluto sottolineare che l’Inter da anni avesse la squadra più forte.
I terremoti estivi tra addii e turbolenze completamente omesse dal ragionamento, per favorire una narrazione polarizzata è un’evidenza approssimativa dei fatti che mettesse in risalto l’implicito obbligo di vittoria.
In un’ epoca in cui prevalgono più le propagande è quasi scontato che nell’opinione comune siano stati analizzati superficialmente i fatti che hanno preceduto l’inizio di ogni stagione.
In psicologia si chiama “bias di conferma”, ovvero il pregiudizio umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite e dunque si trovano informazioni e concetti che confermino la stessa idea.
Inzaghi ha dovuto utilizzare il tempo necessario per metabolizzare ogni volta tutti i cambiamenti e imbastire la squadra con i principi tattici.
Oggi che l’Inter si appresta a vivere (forse) un’estate più serena, mantenendo quasi intatto l’organico, quel ruolo di favorita ha più senso ed è più onesto, a differenza del passato.



Il gap con le grandi europee è invece ancora evidente, a differenza di quello che è stato detto.
L’Inter può essere competitiva con le idee ma non può scegliersi i giocatori con la stessa capacità delle big d'Europa..
Se avesse i mezzi economici di Real, City e PSG potrebbe decidere di premiarsi accogliendo un giocatore come Zirkzee e rinforzando prepotentemente il reparto, ma se lo vuole fare deve essere pronta ad un sacrificio, o più di uno.
I dirigenti fano un lavoro straordinario ma non si può davvero lottare alla pari ogni anno con chi può permettersi di acquistare Mbappe, Harry Kane e pagare stipendi milionari.
L’Inter inoltre ha fatto un passo indietro in Champions, con un’eliminazione che ne ha definito un livello alto ma non stabilmente altissimo come la scorsa stagione. Questo significa che se il prossimo anno dovesse trovare un altro Atletico dovrebbe essere molto più centrata mentalmente.
Per chi segue da lontano non vede la differenza, ma trovare le stesse energie tra Champions e Campionato è particolarmente complicato.
Per questo è prevedibile che la prossima stagione ci siano molte sorprese per tutti nel tragitto.

In questo momento in Europa l’Inter è da prime otto, da quarti di finale. Il resto lo deve fare anche la sorte ma è ancora dietro ad almeno quattro squadre e se basta un modesto Atletico per essere buttati fuori, bisogna tenerne conto nella costruzione di un’annata che sarà lunghissima. Raggiunta la seconda stella infatti il club deve capire se l’Inter è matura per tentare di vincere il ventunesimo scudetto e andare lontano in Champions. Quando una squadra è così forte è giusto alzare ulteriormente l’asticella.
Amala