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Pellegrini: "Inzaghi somiglia al Trap. E tra i giocatori mi piace Barella, il piccolo Matthaus"
Ernesto Pellegrini, il diciassettesimo presidente della storia dell’Inter, nei suoi undici anni a capo del club nerazzurro ha vinto lo “scudetto dei record”, una Supercoppa Italiana e per due volte la Coppa Uefa. L’ex numero uno - insignito tra l’altro dell’onorificenza di cavaliere del lavoro - è ancora oggi un appassionato tifoso: "Dopo la conquista del Tricolore provo gioia e emozione. Per la gioia è facilmente capibile il motivo, la forte emozione è per aver vinto lo scudetto della seconda stella in casa del Milan", le sue parole nell'intervista concessa a Tuttosport.
Chi è per lei l’uomo scudetto?
"Beppe Marotta. È stato di una bravura incredibile a costruire una squadra vincente, con pochi spiccioli tra l’altro. Chapeau".
Le piace Steven Zhang?
"È uno che non appare, ma si sente. I fatti parlano a suo favore. Perché non dirgli bravo? È una brava persona, ha dimostrato di essere anche un bravo dirigente. Ha tenuto legato lo staff, ha dato fiducia a chi lavora per lui. Con la fiducia si va lontano. Se dare pieno potere ai suoi dirigenti è stata la mossa vincente? Certo. Marotta, Ausilio e Baccin hanno lavorato benissimo, è questo il punto. Io poi resto convinto che finché Marotta rimarrà all’Inter, i nerazzurri continueranno a vincere".
Chi apprezza maggiormente dei calciatori nerazzurri?
"Lautaro innanzitutto. Poi il piccolo Matthäus, cioè Barella"
Le piace Inzaghi?
"Sì, è un bravo allenatore. Silenzioso, non si esalta, non si deprime. Partito in sordina, è arrivato lontano. Sa motivare i giocatori, assomiglia al Trap come personalità e carisma".
Chi è per lei l’uomo scudetto?
"Beppe Marotta. È stato di una bravura incredibile a costruire una squadra vincente, con pochi spiccioli tra l’altro. Chapeau".
Le piace Steven Zhang?
"È uno che non appare, ma si sente. I fatti parlano a suo favore. Perché non dirgli bravo? È una brava persona, ha dimostrato di essere anche un bravo dirigente. Ha tenuto legato lo staff, ha dato fiducia a chi lavora per lui. Con la fiducia si va lontano. Se dare pieno potere ai suoi dirigenti è stata la mossa vincente? Certo. Marotta, Ausilio e Baccin hanno lavorato benissimo, è questo il punto. Io poi resto convinto che finché Marotta rimarrà all’Inter, i nerazzurri continueranno a vincere".
Chi apprezza maggiormente dei calciatori nerazzurri?
"Lautaro innanzitutto. Poi il piccolo Matthäus, cioè Barella"
Le piace Inzaghi?
"Sì, è un bravo allenatore. Silenzioso, non si esalta, non si deprime. Partito in sordina, è arrivato lontano. Sa motivare i giocatori, assomiglia al Trap come personalità e carisma".
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