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Pirlo al Daily Mail: "Hodgson mi chiamava Pirla. Dopo la coppa del Mondo deciderò se ritirarmi dal calcio internazionale"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 15 aprile 2014, 22:17Primo piano
di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com

Pirlo al Daily Mail: "Hodgson mi chiamava Pirla. Dopo la coppa del Mondo deciderò se ritirarmi dal calcio internazionale"

Andrea Pirlo ha parlato al Daily Mail ha raccontato degli estratti del suo libro: "Dopo la Coppa del Mondo in Brasile, deciderò se ritirarmi dal calcio internazionale. Sarò una decisione di cuore. Fino a quel giorno, nessuno deve osare a chiedermi di smettere, a parte Cesare Prandelli. Avrò 35 anni allora e potrebbe essere il momento di lasciar spazio a qualcun altro. Essere parte di una squadra che appartiene a tutti mi fa sentire bene". 

Sull'Inter: "Ho giocato molto nella mia prima stagione all'Inter. Il pre-campionato andò molto bene e Simoni mi concesse molto tempo, sia da titolare che come prima riserva. Poi arrivò Lucescu che diede più spazio ai giocatori più esperti, in seguito Castellini, subentrato al rumeno, riteneva che io fossi ok, mentre Hodgson storpiava il mio nome: mi chiamava Pirla, forse leggendo meglio di altri allenatori la mia vera natura. In quell'anno cambiammo quattro allenatori. Mi svegliavo la mattina e non mi ricordavo chi fosse allenatore".

Sul rigore calciato contro Hart: "Io non ho fatto come Francesco Totti contro l'Inghilterra a Euro 2012. Poco prima di andare a calciare il suo rigore Totti ha detto al capitano Paolo Maldini, che stava andando a superare il portiere. Io ho preso la mia decisione all'ultimo secondo quando ho visto Joe Hart fare ogni cosa sulla sua linea. Quando ho iniziato a correre non sapevo che fare.  E 'stata improvvisata".

La sconfitta di Istanbul: "Ho pensato di smettere, dopo Istanbul, nulla aveva senso più. La finale di Champions League 2005 semplicemente mi soffocava. Col tempo era veramente doloroso rendersi conto di tutto. Come è successo non lo so, ma resta il fatto che quando l'impossibile diventa realtà, si f*** qualcuno - in questo caso, tutta la squadra. Un suicidio di massa in cui siamo tutti uniti mano nella mano e abbiamo saltato giù dal ponte sul Bosforo".

Sul passaggio sfumato al Chelsea: "Era il 2009 e Carlo Ancelotti era appena arrivato a Londra. Mi voleva a tutti i costi e io avevo accettato. Ma allo stesso tempo Berlusconi mi disse: "Resta, abbiamo appena preso Huntelaar. E poi, Andrea, è appena andato via Kakà e non puoi andare via anche tu. Sei il simbolo del Milan e se vai via anche tu sarebbe un enorme danno di immagine". Ancelotti mi volle a tutti i costi ma il costo fu insormontabile. In più il Milan voleva nella trattativa Ivanovic e il Chelsea non aveva intenzione di privarsene. Dissi a Berlusconi che il mio contratto col Milan stava scadendo e che il Chelsea mi avrebbe offerto un quadriennale. "E qual è il problema? E' possibile ottenere lo stesso con Galliani" mi rispose. Come sapete, qualche anno dopo sono finito alla Juventus".

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