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LIVE - AGNELLI: "Giornata importante per la Juventus. Gigi resterà con noi fino fino al 2017. Giorgio si lega con noi fino al 2018"BUFFON: "La Juve mi ha dato tanto" CHIELLINI: "Sono emozionato"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 20 novembre 2014, 13:35Primo piano
di Camillo Demichelis
per Tuttojuve.com

LIVE - AGNELLI: "Giornata importante per la Juventus. Gigi resterà con noi fino fino al 2017. Giorgio si lega con noi fino al 2018"BUFFON: "La Juve mi ha dato tanto" CHIELLINI: "Sono emozionato"

Andrea Agnelli sta parlando in conferenza stampa con Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini. TuttoJuve.com sta seguendo la conferenza in diretta:

Nella sala stampa di Vinovo stanno trasmettendo un video con i momenti più belli di Chiellini e Buffon in bianconero 

AGNELLI: "Signori buongiorno, buongiorno a tutti. È per me, per la Juventus, per Gigi e Giorgio, credo, è una giornata importante. Sono il capitano e il vice capitano della Juventus che annunciano il loro rinnovo di contratto con la Juventus. Il capitano è alla 14ª stagione con la Juventus, ha più di 500 presenze con la Juventus, ha vinto 7 scudetti con la Juventus, una coppa del mondo ed è con noi per altri 2 anni e mezzo fino al 2017. Giorgio è alla decima stagione con la Juventus, ha più di 300 presenze con la Juventus, ha 4 scudetti e si lega a noi fino al 2018. Credo che questi numeri da soli, possano esser sufficienti per riassumere cosa significhino per la Juventus due campioni come Gigi e Giorgio. Ci tenevo quindi per quello che loro rappresentano, per la loro rappresentatività della Juventus ci tenevo ad esserci io qua con loro. Loro rappresentano a tutti gli effetti la memoria storica del recente passato. Sono due persone che erano in paradiso, sono scese all'inferno e hanno accompagnato la Juventus in un periodo difficile, però assieme a tanti altri compagni di viaggio, ma loro due sono quelli che hanno accompagnato la Juventus dal paradiso all'inferno e l'hanno riportata sul campo e nel campo di nuovo in paradiso. A mio giudizio questo fa di loro due portatori dei valori della Juventus e rappresentano e in personificano la juventinità a tutti gli effetti. Che cosa vuol dire questo: è quello che fa la differenza, è la cultura del lavoro, è non mollare mai, perché sapendo che lavorando si possono raggiungere i traguardi più ambiziosi. Sapere che quello che conta alla Juventus è la ricerca continua e costante di un unico risultato che è la vittoria. Ultimo e non ultimo, quello che rappresentano loro aldilà della fascia che sta sul braccio di Gigi e Giorgio che ne è il suo vice, è la loro assoluta leadership che dimostrano sia in campo che fuori dal campo. Potrebbero essere tanti gli esempi che io vi posso dare che rappresentano la leadership e che cosa è e come viene rappresentata la leadership da questi due ragazzi. Ma credo che forse il periodo più simbolico furono i primi sei mesi del campionato 2012/2013 di quando la Juventus ha giocat,o di fatto, senza l'allenatore in panchina e senza poter aver accesso a quelli che sono i consigli e le prese di posizioni forti dell'allenatore negli spogliatoi. Ebbene, Gigi con le sue parole è sempre stato un punto fermo all'interno dello spogliatoio e con la sua tecnica. Giorgio devo dire che in campo era la trasposizione di quella che è la grinta e la determinazione della ricerca del risultato. Ecco, la loro leadership è quello che fa la differenza con loro. Su Gigi, in particolare, non posso che ripetere quello che ho detto il 23 gennaio, quando eravamo seduti qua io e lui, l'uomo prima del calciatore. È un uomo leale, è un uomo corretto, è un uomo trasparente, queste sono le parole che ho detto 2 anni fa e le ripeto qua oggi, perché non erano parole di circostanza ieri e non lo sono oggi. Questo è quello che Gigi rappresenta. Avevo fatto un accenno, forse una battuta, al fatto che forse un giocatore come lui meriti il pallone d'oro, l'avevo detto all'epoca e lo confermo oggi. Trovo che invece sia curioso che la cronaca ci porti ad avere un altro portiere che non gli tolgo assolutamente nulla della validità, della capacità, della tecnica di Neuer, e che nulla tolgo a quella che è stata la stagione che ha avuto l'anno scorso, ma troverei curioso che uno come Gigi non lo vince e uno come Neuer potrebbe vincerlo. Su Giorgio: è l'esempio per ogni ragazzo. Giorgio è l'esempio che l'applicazione, il lavoro, la fatica e il sudore pagano sempre e da questo punto di vista, credo, che Giorgio possa essere e debba essere, ed è un esempio non per i giovani ragazzi che devono diventare calciatori. Giorgio è un esempio per i ragazzi che vogliono avere successo nella vita, da questo punto di vista la sua applicazione è totale e questo ti permette e deve far riflettere e quando si ha impegno e costanza nella vita si riesce. Giorgio devo dire che da questo punto di vista è un esempio per tutti i ragazzi. Io riflettevo questa mattina, ho il privilegio di mettere la professionalità al servizio dei miei sentimenti ed è un privilegio che credo possano avere in pochi, e quello che ci tengo a sottolineare oggi è quello che vi presentiamo oggi non è riconoscimento alla carriera  nè a Gigi nè a Giorgio, sono due ragazzi, due giocatori che hanno ancora fame e tanta voglia di successi e quindi è la professionalità, l'analisi nostra come Juventus e loro come giocatori che ci ha fatto dire di si e ci ha fatto credere che sia giusto continuare un percorso insieme, perché non abbiamo esaurito quelli che sono gli obiettivi. Con loro non condivido solo gli obiettivi che sono quelli dichiarati a più riprese, ma con loro condivido anche i sogni e per tramutare i sogni in realtà ci vuole coerenza è un valore che sia Gigi e Giorgio hanno dimostrato di possedere. Io vi ringrazio."

BUFFON: "Beh comincio io,per problemi anagrafici, facciamo così Giorgio. Sicuramente è un'altra giornata per me molto speciale, molto gratificante, perché credo che questi attestati di stima da parte del presidente e da parte di tutta la società è una cosa che realmente mi rendono orgoglioso delle scelte fatte ancora 14 anni fa. Se vogliamo proprio cominciare dagli albori. Vedere dopo quattordici anni come si è snodato e sviluppato questo rapporto con la Juve con la famiglia Agnelli e, nella fattispecie con Andrea negli ultimi anni, è un qualcosa che sicuramente mi ha formato, è un qualcosa che mi ha migliorato, è un qualcosa che mi ha regalato delle certezze nuove, come sportivo, come giocatore, ma anche sicuramente come uomo. In più oggi devo dire che sono molto contento di poter condividere con un ragazzo come Giorgio questa giornata, perché a differenza mia, io credo che lui sia un esempio ancora migliora da spendere per i giovani, perché quello che ha detto il presidente, è secondo me vero, è un ragazzo come Giorgio, con le qualità di Giorgio, però con la voglia e la professionalità e con la disciplina, il carattere e tutto quello che ne consegue è riuscito a ritagliarsi un ruolo da grandissimo professionista. E secondo m,e l'esempio da far vedere ai giovani che magari si sentono per certi aspetti figli alcune volte di un Dio minore, è proprio Giorgio che con il lavoro il sudore e il sacrificio arriva a toccare e raggiungere degli obiettivi magari anche impensabili con pieno merito, perché poi nessuno regala niente a questo mondo. Per quel che mi riguarda questa storia va ancora avanti e probabilmente potrebbe esser l'ultimo contratto e se non lo sarà lo vedremo e non sarà più un problema questo. L'unica cosa che interessa a me e anche alla società è cercare di performare ancora ad alti livelli per poter cercare di esser sempre un valore assoluto e poter esser un punto di riferimento anche nello spogliatoglio e soprattutto in campo, perché alla fine, fino a quando giocherò mi reputerò un uomo di campo e poi insomma se queste prestazioni dovessero continuare guardiamo altrimenti, non ci sarà nessunissimo problema, perché ho avuto tutta la massima considerazione possibile e tutti gli attestati di stima possibili da parte della società e del presidente, che volevo e che mi hanno inorgoglito e per cui di più non mi interessa perché la Juve mi ha dato tutto quello che cercavo e sicuramente non sarà mai in debito con me e questo è quello che volevo dire."

CHIELLINI: "Io sono un po' emozionato devo essere sincero. Ringrazio Gigi e ringrazio il presidente per le bellissime parole che hanno avuto per me e sono molto orgoglioso di esser qui quest'oggi. Ripenso indietro e penso a tutte quelle persone che in questi dieci anni, ormai, mi hanno aiutato a crescere, perché sono diventato un uomo in questa città e in questa società, mi hanno fatto sentire a casa. Per me l'inizio é stato traumatico, il cambio dalla Toscana a qua con la famiglia lontana quotidianamente mi hanno fatto sentire sempre più a mio agio e devo ammettere che per me la Juve è una grande famiglia. Ora qua abbiamo l'inpersonificazione nel presidente, ma credo poi sia lui il primo ad ammettere che tutte le persone che ci sono state vicino in questi anni e che ci sono ancora adesso fanno si che possiamo arrivare a raggiungere certi risultati storici e vi posso assicurare che dietro c'è davvero una grande famiglia che lavora quotidianamente per aiutare noi giocatori a raggiungere quello che tutti vogliamo. Sono veramente contento, io spero di rendere orgogliosa tutta la società e i tifosi fino all'ultimo giorno in cui riuscito a calciare e a tener duro con i vari doloretti che mi accompagneranno. Sicuramente, come ha detto il presidente, quello di oggi non deve esser un riconoscimento, ma una voglia tutti insieme di raggiungere ancora risultati importanti e di poter sognare tutti insieme, però, sempre avendo dalla parte nostra il lavoro quotidiano e il sacrificio che deve esser la base per raggiungerlo."

Una domanda al presidente: sedersi vicino a questi due calciatori scelta anche per un futuro oltre il campo?


AGNELLI: "Intanto cominciamo a scrivere il presente in campo e poi a suo tempo uno farà tutte le valutazioni che deve fare. Sono scelte che vanno compiute con attenzione da parte loro e di tutti gli altri ragazzi che hanno 20/25 anni di campo e dopo si trovano ad affrontare una seconda vita. Quello che loro sanno, questi due specialmente, sanno che in me possono trovare una persona con la quale possono confrontarsi e valutare su quale potrebbero essere quelli che saranno i loro percorsi professionali futuri".

 Gigi come mai hai scelto di rinnovare per due anni e non per uno come avevi pensato qualche tempo fa? E hai già fatto un accenno, ma magari vorrei riflettessi un po' di più sul fatto che questo potrebbe essere il tuo ultimo contratto della carriera e quale pensieri hai fatto a questo proposito?

BUFFON: "Mah no diciamo che contratti annuali non ne ho mai firmati, perché alla fine anche quello precedente è stato biennale. Nel senso che penso che sia il modo migliore per non ritrovarsi magari poi ogni 5 mesi a dover prendere sempre il solito rito. Per cui alla fine se c'è volontà da tutte le parti di poter proseguire per svariate motivazioni penso che il discorso dei due anni, soprattutto per un portiere, soprattuto per uno della mia età ci stia tutto. No, non ho pensato al fatto che possa esser l'ultimo contratto, anche se in realtà c'è da prendere in considerazione questa ipotesi. Ma non è un qualcosa che mi condiziona o mi turba, ma vivo con molto entusiasmo e molta energia e molta fiducia il mio presente. Sperando che nel futuro prossimo possa, anche arrivare un qualcosa di insperato e di inaspettato. Poi la vita e il destino di ognuno di noi penso sia già scritto e un pochino lo devi sicuramente sostenere tu, per cui, ci vuole, anche un po' di energia e anche un po' di coraggio. Secondo me da parte dei protagonisti e, in questo caso in me, di poter far si che, magari, la mia carriera possa durare di più. Nel caso sia ancora presentabile".

Qual è il sogno che coltivi in questi due anni? E se la champions rimane sempre quella dolce ossessione da poter conquistare?

BUFFON: "Guarda, per forza qualche sogno lo devo coltivare e lo voglio alimentare. Però non è un sogno fine a se stesso, non è un sogno solo personale. Come in tutti gli sport di gruppo, penso che il raggiungere un obiettivo e poterlo condividere e festeggiare con tutti i membri della squadra e della società e tutti quelli che ci seguono sia la cosa più bella. Per cui sicuramente, il riconoscimento più grande di squadra, per quel che riguarda una società di club, sappiamo tutti qual è e sappiamo che è un sogno e i sogni, come dico sempre, possono diventare realizzabili. Perché poi ci sono tante componenti che possono far si che un qualcosa si riesca a conseguire o meno. Per cui non ci poniamo, come è giusto che sia, dei limiti sapendo che però sono degli obiettivi, sicuramente, molto importanti e difficile da raggiungere". 

Gigi dall'alto di questo tuo prolungamento che ti rende uno dei giocatori più rappresentativi del nostro calcio, volevo chiederti un commento sul grido di dolore di Conte, sulla poca voglia di faticare dei giovani talenti, assomiglia molto alla tua stessa accusa dopo l'eliminazione del mondiale, ecco una parola ai giovani in questa giornata...

BUFFON: "In questa giornata non avevo messo in preventivo di lanciare dei messaggi o degli aiuti disperati ai giovani. Io penso che se il mister ha avuto questo tipo di esternazioni, ne avrà avuto i suoi motivo e sarebbe da verificarlo e chiederlo a lui. Perché poi è una persona schietta e diretta non credo che potrebbe girarci intorno per tanto tempo e ce lo direbbe. Per cui io non essendo stato in ritiro gli ultimi due giorni, non posso sapere a ciò che si riferiva". 

Volevo chiedere sia a Buffon che Chiellini: ripensando agli anni passati quale giornata vorreste rivivere cambiando il risultato o comunque la fine...



CHIELLINI: "Io vado un po' a breve termine, visto che ci siamo. Un rammarico che ho è sicuramente il fatto di non aver giocato quella finale in casa a maggio. E comunque aver la possibilità di giocare una finale europea nel nostro stadio, in un percorso che poteva esser davvero segnato dal destino, è un rammarico che sicuramente mi porterò dietro. Poi fa parte del gioco. Però dispiace, perché eravamo convinti di poter arrivare a vivere un grande traguardo tutti insieme nel nostro stadio".

BUFFON: "Sicuramente per quel che riguarda gli ultimi anni, ci sono magari una finale di coppa Italia persa contro il Napoli che seppure se sia una grande squadra e abbia anche meritato la vittoria, un pochino ci ha lasciato l'amaro in bocca. Perché potevamo fare un'accoppiata eccezionale per quell'anno. Poi sicuramente, come ha detto Giorgio, la mancata disputa della finale di Europa League dello scorso anno è stato un qualcosa che un pochino ci ha segnato, perché alla fine pensavamo che tutta la trama fosse stata scritta per far arrivare la Juve a giocarsi questa finale davanti ai propri tifosi. E invece con qualche demerito nostro non siamo a riusciti a compiere e a realizzare quel sogno".

Mi permetto di andare fuori tema presidente, vista la giornata, la Ferrari ha annunciato Vettel dopo l'ufficialità di Alonso vuole dire qualche parola a riguardo?


AGNELLI: "Credo ci sia ancora una gara per finire la stagione e poi sono sicuro che la Ferrari e attraverso Marchionne avrà chiaro e ben definito il percorso che dovrà portare la Ferrari in cima al mondo. E questo sarà un percorso che non potrà che partire dal 2016, perché penso che il 2015 sia un pochino compromesso, e ci vorrà un pochino di pazienza per vedere la Ferrari in cima al mondo".

Sempre al presidente, ma è vero che è così difficile il rapporto tra i club e la nazionale e i club e il ct, cosa ne pensa anche lei presidente dell'esternazioni di Conte?

AGNELLI: "Penso che il rapporto tra i club e la nazionale sia perfetto, noi sappiamo quando dobbiamo rilasciare i calciatori e quando devono esser rilasciati. Vengono rilasciati negli ultimi 60 giorni, se non sbaglio, o negli ultimi 80 giorni, hanno fatto 50 giorni di club e 30 di nazionale. E quindi devo dire che di tempo la nazionale ne ha avuto parecchio con i giocatori a disposizione. Il rapporto con i club è sempre lo stesso, noi rispettiamo il regolamente. Ci sono delle date che sono ufficializzate dalla FIFA con largo anticipo, noi sappiamo che in queste date i giocatori devono esser rilasciati. Dall'altra parte non capisco quale sia la difficoltà di un rapporto con i club, il selezionatore Deschamps chiama Pogba e Coman se vorrà portarlo in nazionale maggiore, quando lo ritiene opportuno. Da quel punto di vista vale per tutti i selezionatori e questo vale anche per l'Italia. Sull'Italia noi abbiamo solo orgoglio di essere tra i maggior fornitori storicamente di giocatori e questo ci inorgoglisce". 

Volevo chiedere ad entrambi i giocatori Con questo rinnovo di contratto vi sentite di esser un pezzo importante di questa Juve e pseudo bandiere di questo club...

AGNELLI: "Lo sono già"

BUFFON: "Sicuramente il percorso e gli anni di militanza sono tanti, il poter incarnare la bandiera è un qualcosa che secondo me è un risultato e una sensazione che si respira stando con i tifosi, stando con i dirigenti, stando con quelli che ti fanno sentire tali. Cioè perché l'essere bandiera significa proprio l'avere questo tipo di riconoscimento, anche da terzi che ti fanno proprio sentire come parte integrante della storia di questa grande società, non dipende esclusivamente da una militanza lunga perché magari pur stando tanto tempo in una squadra un ragazzo non è riuscito con le prestazioni o con delle dichiarazioni a rappresentare il popolo juventino o quello che può esser il pensiero della gente o della società bianconera. Ecco io penso che questo tipo di domanda vada fatta a un tifoso, a un dirigente, a un qualcuno che gravità intorno alla società o al giocatore stesso".

CHIELLINI: "Io credo che la cosa che più mi rende orgoglioso, penso di parlare a nome di Gigi, è anche fra tanti anni quando si parlerà di Buffon e Chiellini si parlerà di Juventus. Perché credo che le nostre figure, pur avendo vestito altre maglie, siano identificate con la maglia della Juv,e la storia della Juve e tutto quello che la Juve vuol dire in Italia e nel mondo e questa è una cosa che sicuramente ti fa pensare e ti rende orgoglioso".

Visto che Buffon e Chiellini hanno rifiutato anche delle offerte importanti e prestigiose di recente anche in occasione di rinnovi, a questo punto si auspica che Buffon e Chiellini siano ad esempio a giocatori come Vidal e Pogba che sono molto richiesti, se l'attaccamento alla maglia può valere più di offerte sontuose...

BUFFON: "Per me non è vero non so Chiello"

AGNELLI: "Loro sono di esempio non solo a Pogba e Vidal, ma sono di esempio a tutti i compagni è quello che dicevo prima, sono portatori di juventinità, per quello che è stato il loro trascorso, è stato lo stesso Giorgio a ribardirlo un attimo fa, quello che fa piacere e che dovrà far piacere in futuro, è quando si parlerà di Buffon e Chiellini e saranno associati alla Juventus. Credo che sia importante trasmettere questa juventinità a ragazzi come Coman, Morata e Pereyra che sono appena arrivati è lì che bisogna far capire cosa vuol dire indossare la maglia della Juventus, perché la differenza la fai li. Gente come Arturo che è da quattro anni alla Juventus ha perfettamente idea e consapevolezza e cognizione di che cos'è la maglia della Juventus e devono esser bravi, invece, loro a trasmetterlo a questi ragazzi nuovi. Perché la forza della Juventus e di qualsiasi altra squadra, non sta mai nel singolo, ma sta nel collettivo. È il collettivo che fa la differenza e porta i risultati, il singolo penso non ti porta da nessuna parte, la vera forza sta nella collettività e nel saper rappresentare la Juventus. In questo devono esser bravi a trasmetterlo anno su anno ai ragazzi che arrivano, nuovi su nuovi e giovani su giovani, perché non è solo con l'esempio in campo ma anche con l'esempio fuori dal campo che si insegna cosa vuol dire Juventus". 

Per la Ferrari si è detto che bisognerà aspettare il 2016 per arrivare sul tetto del mondo, per quanto riguarda la Juventus la vostra ambizione in Italia ha fatto sicuramente la differenza con risultati eclatanti, quando ci sarà questo grande momento per la Juve in Europa..

AGNELLI: "Fosse per me sarebbe quest'anno, non è che ho tutta sta voglia di aspettare, e credo che chi sta seduto vicino a me, lo viva nello stesso modo. Bisogna fare sempre il solito discorso, la Juventus sta nel suo dna, e questo devono esser bravi a insegnarlo Gigi e Giorgio ai ragazzi giovani, ambisce a vincere ogni competizione alla quale partecipa e questo sta nel DNA della Juventus. La ricerca della vittoria e quello che dicevo prima, siamo consapevoli che non siamo gli unici a voler vincere ci sono anche degli altri ed è questo il bello di questo sport. Come Juventus stiamo facendo dei passi importanti per competere a 360 gradi con le altre società in termini di capacità, di poter porre la champions a obiettivo. Un dato su tutti il Real era dieci anni che non vinceva la champions League e partiva anno su anno con l'obiettivo di vincerlo, quasi diceva la liga non mi interessa voglio la champions, sono partiti nel 2004 e l'hanno vinta nel 2014. Questo sta a significare la difficoltà di vincere una competizione come la champions. Quello che io credo oggi che la squadra sia come potenzialità tra le prime otto in Europa, quando io vedo i ragazzi tutti insieme e guardo la qualità e la personalità e le vittorie e la capacità di saper vincere da coppe del mondo a champions League di giocatori che l'hanno vinta come a Caceres a Pirlo e come potenziali palloni d'oro tutti quanti, scudetti, c'è veramente questa capacità stando tra le prime 8, le prime 16. Poi è una manifestazione, dove si giocano due partite, c'è un palo che ti può mandare dentro, non dimentichiamoci che il Real Madrid ci ha messo 10 anni con l'obiettivo dichiarato di vincere la decima questo dice tutto sulla difficoltà di vincere una competizione come la champions. È chiaro che non parlo per me, ma a nome di tutti i tifosi e di tutta la società e di tutto lo staff tecnico e giocatori che il sogno è quello".