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tmw / juventus / Gli eroi bianconeri
Ricordate quel giorno? ROMA-JUVENTUSTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 30 agosto 2015, 15:30Gli eroi bianconeri
di Stefano Bedeschi
per Tuttojuve.com

Ricordate quel giorno? ROMA-JUVENTUS

La rivisitazione di alcune partite giocate dalla Juventus; storie di vittorie e di sconfitte per riassaporare e rivivere antiche emozioni

Quello del 1930-31 fu il secondo campionato a girone unico e vide ai nastri di partenza, tra le altre, il Casale, vincitore assoluto della serie B ed il Legnano che, il 28 settembre 1930 riuscì a battere il favorito Genova, nella partita d’esordio. A dettare legge fu, comunque, la Juventus che, in estate, ingaggiò dall’Alessandria l’allenatore Carlo Carcano e Giovanni Ferrari, completando un organico già fortissimo.
La squadra bianconera infilò subito otto vittorie consecutive e staccò nettamente il Bologna, il Napoli e quella che si rivelò la vera inseguitrice del campionato, la Roma del capocannoniere istriano Volk e del Dottor Fuffo Bernardini, grandissimo fuoriclasse (tanto che Vittorio Pozzo non lo convocò per i Mondiali del 1934, perché troppo bravo) ed altrettanto grandissimo allenatore, capace di vincere due scudetti storici con il Bologna («Così si gioca solamente in Paradiso», disse Bernardini al termine di una squillante vittoria) e la Fiorentina (capace di dare 9/11 alla Nazionale).
Il 15 marzo 1931, un mese e mezzo dopo la conquista da parte della Juventus del titolo di Campione d’inverno, i giallorossi batterono i rivali bianconeri con un clamoroso 5-0, dando il via ad un testa a testa che si risolse in favore dei bianconeri il 28 giugno: sconfiggendo i campioni uscenti dell’Ambrosiana, la Juventus si laureò matematicamente Campione d’Italia per la terza volta, il primo dei cinque scudetti consecutivi.
Dopo una serrata lotta conclusa solamente all’ultima giornata, retrocessero in Serie B il Legnano ed il Livorno, mentre si salvò per un punto il Casale.
Ma ritorniamo a quel famoso 5-0. La partita si disputa il 15 marzo del 1931, al campo romanista del Testaccio. Come abbiamo visto la Roma e la Juventus si trovano in testa alla classifica; il pubblico occupa tutti i posti dello stadio in legno, si contano circa 30.000 spettatori. Il cielo coperto ed il vento attenuano l’afa. Alle 14:30 la Juventus entra in campo, subito dietro Attilio Ferraris e tutti gli altri giallorossi. È la prima volta che la capitale ha una squadra che è in lotta per lo scudetto; lo spettacolo offerto dal pubblico è grandioso.
Queste le formazioni che si schierano in campo, agli ordini dell’arbitro Carraro di Padova:
ROMA: Masetti; De Micheli e Bodini II; Ferraris IV, Bernardini e D’Aquino; Costantino, Fasanelli, Volk, Lombardo e Chini.
JUVENTUS: Combi; Rosetta e Caligaris; Barale, Varglien I e Vollono; Munerati, Cesarini, Vecchina, Ferrari ed Orsi.
Il fuoriclasse juventino Orsi non tocca palla ed il centrocampo bianconero è annullato da Bernardini e Ferraris IV. Dopo sei minuti la Roma va in vantaggio: Ferraris IV allunga a Volk che lancia Lombardo il quale, in mezza rovesciata, anticipa Barale e Rosetta e deposita la palla nella rete di Combi. Il primo tempo è dominato dalla Roma e solamente allo scadere la Juventus riesce a reagire, colpendo un palo con Nane Vecchina. Comincia il secondo tempo e, dopo cinque minuti, la Roma batte una punizione con Ferraris IV; cross di Costantino e Volk, appostato a centro area, manda la palla nell’angolo alto della porta, senza che Combi possa intervenire. 2-0 per la Roma.

Al 9° minuto Ferraris IV e Cesarini vengono espulsi per reciproche scorrettezze; Attilio Ferraris, però, non ne vuole sapere di rientrare negli spogliatoi e rimane sulle scalette con gli occhi fissi sul campo. Al 16° minuto, l’arbitro assegna un calcio di rigore ai giallorossi, per fallo su Volk; Bernardini realizza con freddezza e Ferraris IV, liberatosi dei due custodi che lo tenevano, corre sul terreno di gioco per abbracciare il Dottor Fuffo. Questo gesto, inusuale per quei tempi, rende ancora più leggendario lo stadio del Testaccio e quella vittoria diventa indimenticabile, essendo Attilio Ferraris e Fulvio Bernardini due icone indelebili della storia giallorossa.
Ma la partita non è ancora finita, anzi. Al 34° minuto un errato intervento di Caligaris permette a Fasanelli di realizzare la quarta rete romanista ed al 42’ Bernardini, raccolta una rimessa laterale, scocca un tiro dal limite dell’area che, infilandosi nell’angolino basso, fissa il risultato finale in 5-0 per la Roma. La partita venne ripresa da una troupe cinematografica per registrare alcune scene che servirono alla produzione di un film dal titolo “Cinque a zero”, prodotto da Mario Bonnard. La storia racconta che il presidente di una squadra di calcio è preoccupato per il capitano della formazione, che si è innamorato di una cantante del varietà, cosa complicata dalle proteste della moglie, assolutamente contraria al gioco della squadra. Il finale vedrà una generale riconciliazione e la conversione della presidentessa, che diventerà una delle maggiori tifose. Primo film italiano sul mondo del calcio, infelice come quasi tutti i film del genere. I battibecchi coniugali del siculo Angelo Musco ed il varietà hanno più importanza del gioco. Fu Osvaldo Valenti ad interpretare la parte del centravanti, in mezzo a veri giocatori come Masetti, Ferraris IV, Bernardini, Volk e ad altri calciatori della Roma.