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LIVE PINZOLO - DELNERI, conferenza integrale: "Diego e Del Piero mai insieme"
mercoledì 14 luglio 2010, 15:43Primo piano
di Christian Noviello
per Tuttojuve.com

LIVE PINZOLO - DELNERI, conferenza integrale: "Diego e Del Piero mai insieme"

Il tecnico bianconero parla alla vigilia del match contro l’Al Nassr di Zenga.

Oggi pomeriggio, il tecnico della Juventus, Gigi Delneri, è stato interrogato dai giornalisti a Pinzolo. Ecco la conferenza stampa integrale del mister bianconero:

Dopo la prima amichevole aveva detto che le era piaciuto soprattutto lo spirito della Juve. Vuol dire che c'è da lavorare sugli altri aspetti?
"No, c'è da lavorare su tutti gli aspetti. Io ho detto che mi era piaciuto lo spirito perchè dev'essere questo il modo di interpretare le partite. Dopo sei giorni non si può pretendere che tutto sia a posto. No, direi che c'è da lavorare molto su degli aspetti che sono giusti per un cambiamento generale, però siamo nell'ottica giusta".

Affrontate un test po' più probante contro l'Al Nassr, un avversario un po' più serio della Rappresentativa del Trentino. Cosa si aspetta in più?
"Abbiamo qualche giorno di lavoro in più. Abbiamo già fatto una partita, quindi abbiamo un campo largo già assimilato. Io mi aspetto dei miglioramenti dal lato fisico, dal lato dell'interpretazione e quindi mi aspetto dei miglioramenti dei miei giocatori, in linea generale, non di un giocatore singolo".

Si può dire che Trezeguet è uno dei giocatori che la soddisfa di più?
"David è un giocatore che si è impegnato sempre, s'impegna molto, un giocatore che ha i gol nel suo dna e quindi è un giocatore che possa piacere a qualsiasi allenatore che lo può allenare. Torno a ripetere, lui si comporta come si comportano gli altri, con grande applicazione, con voglia di fare, questo è garanzia. L'importante è conoscerci, l'importante è sapere quello che si vuole da noi, sia da parte del giocatore verso di me, che da parte mia verso i giocatori".

Domenica Trezeguet ha lasciato la fascia a Legrottaglie...
"
Do poco peso a questa cosa. Sono pettegolezzi da bar questi qua".

Le farebbe piacere se Trezeguet rimanesse alla Juventus?
"Ma tutti i giocatori che sono qui adesso sono tutti giocatori della Juventus, non c'è nessuno in partenza, per me. Come non c'è nessuno in arrivo. Quindi io alleno questa squadra qua e permetto di far parte di un progetto juventino in questo momento".

Visti i problema nella trattativa per Dzeko, questo parco attaccanti a questo punto può essere tutto confermato?
"Io penso che la Juve debba cercare in tutti i ruoli di migliorarsi. Se non c'è un miglioramento è meglio tenere i giocatori che si hanno. Penso che la Juventus abbia un parco giocatori molto importante in questo momento. Importante è che si distribuiscano bene, che diano il loro apporto alla causa e che non ci sia un dovuto. Diciamo così, che non ci sia un dovuto".

La posizione di Marotta è che la Juve sia ancora incompleta...
"Numericamente sì. Manca un esterno alto. Se va via una punta, manca una punta. Manca un centrocampista centrale, di ruolo. Manca un esterno a sinistra, basso, come concetto. Ma vediamo come va, insomma. Non vogliamo disperdere quelle che sono le qualità della Juventus. Non penso che la Juventus debba cambiare molto in prospettiva. Deve cambiare mentalità, dev'essere più aggressiva, dev'essere vincente. Ma tra i giocatori questa cosa c'è già".

Grosso è in partenza?
"Se parte Grosso arriva un altro giocatore, altrimenti rimaniamo come siamo".

Un esterno basso a sinistra è De Ceglie. Ha dei dubbi su De Ceglie?

"Se Fabio Grosso trova una soluzione di uscita, come si è detto negli ultimi tempi, sarà valutata, altrimenti rimaniamo come siamo, perchè Fabio Grosso è un Nazionale, ha fatto la storia dell'Italia. Se abbiamo dei buchi in uscita vedremo di tamponare, altrimenti rimaniamo così".

Domani che squadra vedremo?
"Ci sarà un cambiamento totale".

Rientra Del Piero? E' l'alternativa a Diego?
"Non c'è alternativa, c'è il ruolo. Infatti chi gioca meglio gioca".

Del Piero e Diego sono in concorrenza rispetto all'anno scorso...
"L'anno scorso è l'anno scorso. Non cambia l'atteggiamento tattico sui giocatori. I giocatori hanno un certo tipo di abitudine e se io penso che due giocatori non combacino come ruoli, come attitudini, non giocano assieme, se non in certi casi, magari obbligati. Stamattina ho letto che c'è una competizione tra Diego e Iaquinta: mi sembra che siano giocatori totalmente diversi; stesso ruolo ma totalmente diversi. Non penso che Diego abbia la forza di andare in profondità di Iaquinta e Iaquinta abbia le qualità per fare quello che fa Diego. Si compensano, penso. Possono giocare uno e l'altro".

Ma ne gioca uno solo...
"Ah sicuro. Mi sembra che le squadre siano fatte da undici giocatori. Non c'è qualcuno in più, sempre che non giochino in dodici anche gli altri".

Rischia di essere un problema?

"Quale problema?".

La concorrenza...
"Per voi. Sono cinque attaccanti: due giocheranno e tre staranno fuori".



Nella sua idea di calcio accanto alla punta centrale dovrebbe esserci un'altra punta fisica oppure no?
"Non è detto. Anche perchè credo che le punte siano di struttura, se si vuol giocare in un certo modo, e di qualità tecniche, se vuoi giocare in un altro modo. L'importante è metterli nelle condizioni di giocare. E' un campionato molto lungo. Un allenatore non è che possa dire di non avere delle idee in testa, altrimenti non farebbe l'allenatore".

Non ha mai giocato con una seconda punta come Diego...
"Sono quattro anni che...siete informati male. Doni è una seconda punta bassa, Cassano è una seconda punta bassa. In questi ultimi anni mi sembra che abbiamo giocato diversamente. Io penso che la duttilità dei giocatori possa essere una base importante. Diego ha le caratteristiche per poter giocare dietro la punta, sicuramente. Questo è il mio concetto di gioco".

Sta funzionando questa soluzione?
"Non so, vediamo. Il tempo dirà sempre se abbiamo ragione o meno".

Nella sua Juve ideale, la compatibilità tra Diego e Del Piero esiste, oppure no?
"Io gioco con una punta centrale un trequartista dietro. Penso che possano giocare due punte alte, ma mai due punte basse, personalmente. Ma bisogna chiarire una cosa, perchè siete abituati a scrivere diversamente da quello che penso io. Bisogna chiarire un bel concetto: qui siamo una squadra di calcio e non c'è nessuna preclusione per nessun giocatore. C'è il giocatore che giocherà a seconda delle condizioni fisiche e delle qualità che l'allenatore riterrà più oppurtune. E qui ci metto un punto, perchè è inutile continuare su un discorso di creare dei contrasti che non ci sono. Per essere la Juventus, bisogna essere una squadra che ha dei giocatori importanti. Chi siede in panchina nella Juventus, sicuramente, può giocare in qualsiasi altra parte del calcio italiano. E quindi dobbiamo adattarci a questo. In dodici non possiamo giocare, in tredici neanche, quattordici neanche, dunque giocheranno in undici. Sceglieremo quindi in base alle situazioni. Tutti devono essere disponibili a giocare e a non giocare alla stessa maniera".

Il concetto è chiaro allo spogliatoio?
"E' il mio concetto. L'allenatore ha le sue idee e deve inculcarle ai giocatori nel rispetto dei ruoli. Questo è il concetto che io porterò nella Juventus".

Marchisio può fare il regista di questa squadra?
"Sarà uno dei due centrocampisti".

A proposito di condizione fisica, come sta Del Piero? Come l'ha visto? E' pronto a giocare?
"Bene, bene. Domani giocherà sicuramente".

Un'idea di formazione?
"Sarà modificata rispetto a domenica scorsa".

Come ha ritrovato Legrottaglie?
"Bene, bene. Ha avuto un anno difficile. Lui aveva fatto un anno molto buono due anni fa nella Juventus. Poi ha trovato un anno molto particolare, molto difficile. Sta lavorando bene, sta cercando di riassimilare quello che aveva captato negli anni di crescita. Ma io sono contento non solo di lui, ma di tutti i giocatori che lavorano adesso per la Juventus, perchè c'è grande impegno, c'è grande volontà e questa è una parte importante".

I precedenti con Zenga?
"I precedenti con Zenga...E' una squadra non italiana. Dobbiamo capire che queste sono partite in cui bisogna sacrificarsi, bisogna lottare, e ci saranno delle partite in cui certe volte si potranno fare anche delle brutte figure. Non è che sia tutto semplice come si pensa. Si lavora e si potrebbe subire. Non faccio competizione con Zenga, a me interessano altre situazioni".

Ma com'è il bilancio negli scontri con Zenga?
"Non mi ricordo...pareggi...ci siamo affrontati solo due volte in un anno. Catania, Palermo no...due pareggi mi sembra. Non mi ricordo comunque".

Il risultato domani passa in secondo piano?
"No, interessa sempre il risultato. Però ci sarà da correre, da soffrire, da andare, perchè si lavora molto. Oggi si fanno le salite, per esempio. Non lavoriamo sicuramente in funzione della partita di domani. Lavoriamo in funzione di qualcosa di diverso".

Come sarà l'allenamento del pomeriggio?
"Ci sarà un discorso di fatica, ma conto anche di fare anche un allenamento tattico-tecnico al pomeriggio, insieme alla partita".

L'anno scorso il gruppo alle prime difficoltà dava l'impressione di sciogliersi, di non rispondere a queste difficoltà. Come si cambia questa situazione a livello mentale?
"Dando dei compiti precisi. Dando sicurezza anche nei momenti difficoltà. Sapere cosa si deve fare sul campo mi sembra la cosa fondamentale. Non dico tecnicamente, perchè non è che possa insegnare a giocare, ma tatticamente si può insegnare anche a soffrire. In certi momenti con l'acume tattico si possono superare le difficoltà che possono capitare in un'annata e in una partita".

Ekdal rimarrà fino all'Europa League o andrà via?

"Penso di sì. Adesso vediamo ancora il recupero dei giocatori che arriveranno entro sabato e domenica, i Nazionali. Poi vediamo che prospettive possono avere per queste prime partite di Europa League. Però rimarrà sicuramente perchè abbiamo bisogno di un giocatore come lui: abbiamo Sissoko, lui e Marrone, quindi solo tre giocatori per un ruolo".

I giocani della Juve, come Pasquato, sono all'altezza?
"La Juve penso abbia un discorso più delicato quest'anno. Non è che il lancio del discorso giovanile debba ridursi a una partita. E' un discorso di assemblare qualche giovane con un gruppo ben consolidato per portare dei risultati. Pasquato è un giocatore che si mette in evidenza, un giocatore di grande qualità, ha fatto un anno importante in Serie B, e adesso cercheremo di valutarlo da qui a fine agosto per quello che potrà fare. Però si sta impegnando bene. Lui e altri giovani come Marrone, Ekdal, sono giocatori che si danno da fare, che cercano di applicarsi. Quindi Pasquato è un giocatore da tenere sempre sottocchio, che rimanga o vada via. Penso che la Juve abbia il dovere di controllare i suoi prodotti anche quando li manda fuori a fare esperienza".