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ESCLUSIVA TJ - Simone Barone: "A Palermo scommetto sulla Juve. Vi racconto di Barzagli, di Buffon e vi svelo quel retroscena coi bianconeri..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 27 novembre 2015, 11:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Simone Barone: "A Palermo scommetto sulla Juve. Vi racconto di Barzagli, di Buffon e vi svelo quel retroscena coi bianconeri..."

Per parlare in maniera approfondita della sfida tra Palermo e Juventus che si disputerà domenica sera allo stadio "Renzo Barbera", la Redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il campione del Mondo ed attuale allenatore della squadra Juniores del Parma, Simone Barone:

Buongiorno Simone, apro la chiacchierata chiedendoti come procede con la Juniores...

"Siamo secondi in campionato e siamo molto contenti perchè abbiamo fatto un percorso positivo a tre partite dalla fine del girone di andata. Abbiamo una rosa molto giovane, noi giochiamo con dei '99 che sarebbero della categoria "Allievi" e stanno crescendo sotto tutti i punti di vista. Contro di noi tutti i nostri avversari fanno la partita della vita, ma questo implica un percorso di crescita dei miei ragazzi e sono molto felice di ciò. Si sta ripartendo con un ottimo lavoro nel settore giovanile con Fausto Pizzi e il segretario Manzani con lo scopo di portarlo dove è sempre stato e dove merita".

Sarà più forte la voglia di rincorsa della Juventus o la voglia di far bene del Palermo?

"Sarà una bella partita molto sentita perchè il Palermo in casa, già prima dell'arrivo di Ballardini, voleva far bene e la sfida con la Juventus porterà tanto entusiasmo e lo stadio sarà pieno. Sarà sicuramente bello per giocare a calcio. I bianconeri, dopo le vittorie in campionato e il successo contro una squadra forte come il City, sono in forma e in crescita costante e tra le due formazioni vedo proprio i torinesi più avvantaggiati rispetto ai rosanero".

Mi dici che i bianconeri saranno avvantaggiati domenica sera, ma te la senti di esprimere un pronostico?

"Se dovessi scommettere mi giocherei qualcosa in più per la Juventus, perchè sta bene e perchè ha la possibilità di rosicchiare qualche punto a chi le sta davanti. Lunedì, ad esempio, ci sarà Napoli-Inter. I bianconeri sono una signor squadra, stanno crescendo in gioco, intensità e i risultati stanno venendo. Hanno dei giovani molto forti che adesso, dopo qualche mese, hanno capito la realtà e strada facendo si sono tolti quel pizzico di timore per indossare quella maglia".

La Juve viene da tre vittorie consecutive al Barbera, ma dal 2005 ha perso complessivamente quattro sfide in casa del Palermo. Tu eri in campo in quel famoso 1-0 deciso da Brienza...

"E' stata una delle situazioni più belle della mia carriera calcistica. Nel 2005 il Palermo era una grande squadra ed eravamo un bel gruppo, di fronte avevamo una corazzata. Era sera, lo stadio era stracolmo e la Juventus ritornava per la prima volta a Palermo dopo tantissimi anni. Vincemmo meritatamente e, quella contro i bianconeri, fu la più bella partita che disputai nei due anni trascorsi in rosanero. Juve? A quel tempo era veramente una squadra molto forte e piena zeppa di campioni. C'erano Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Nedved, Del Piero, Trezeguet e tanti altri".

Dybala è arrivato al momento giusto alla Juventus?

"Secondo me sì perchè, se arrivava prima, con altri campioni avrebbe avuto minor spazio. E' il giovane più forte in circolazione, la Juve ha speso tanto ma son soldi spesi bene. Non è facile arrivare da Palermo e far subito qualcosa di importante; ci sta riuscendo: è determinante, gioca bene, si sacrifica e fa gol. Ha tutti i presupposti per esser un giocatore importante nel futuro, è stato un mercato dove sono andati via dei big e i giovani comprati li possono rimpiazzare. E' normale, la squadra ha pagato qualche scotto con qualche sconfitta e non era immaginabile all'inizio ma il campionato è lungo e la Juve sta dicendo la sua".

Da ex centrocampista, come vedi questo reparto bianconero?

"Il centrocampo che è nella testa di Allegri, ovvero quello formato da Marchisio, Khedira e Pogba, è un signor centrocampo. E' un reparto di altissimo livello perchè ha fisicità, qualità, personalità, geometrie ed esperienza. Logicamente diventa più difficile quando ti vengono a mancare due interpreti su tre per infortuni".

Per Andrea Barzagli, tuo ex compagno di squadra al Palermo, ormai non ci sono più aggettivi per definirlo...

"Andrea, forse, ha sbagliato per qualche anno ad avere davanti a se Cannavaro, Materazzi e Nesta. Senza di loro avrebbe giocato di più in Nazionale (ride ndr). Lo ricordo quando arrivò al Palermo perchè mi stupì per le sue qualità tecniche, tattiche, fisiche, un giocatore molto forte e completo. E' andato in Germania e poi è tornato in Italia grazie alla Juventus, li fu un acquisto davvero azzeccato. Può giocare a quattro, a tre, può giocare largo a destra anche perchè ha un'intelligenza e una fisicità incredibile. E' stato un po' sfortunato con qualche infortunio, ma è sempre stato apprezzato dai tifosi della Juventus. Gli auguro sempre di più di giocare in questa squadra perchè, oltre ad essere un grandissimo calciatore, è un grande amico e un compagno con cui ho condiviso dei bellissimi ricordi".

E con Buffon, invece, giocavi a ping pong in Nazionale...

"Son cresciuto insieme a Buffon nel settore giovanile del Parma, al di fuori del campo ci siamo frequentati in amicizia e anche in vacanza. Ci siamo ritrovati tante volte da avversari e siamo stati insieme in Nazionale, con Gigi ho condiviso la stanza e in Germania abbiamo giocato spesso a ping pong. L'arrabbiatura di Lippi? Sì, li fu la prima volta che ebbi paura di esser cacciato dalla Nazionale. Lippi ci guardò giocare e dopo un punto di fortuna che mi fece conquistare la vittoria, Gigi rosicò per la sconfitta e tirò un calcio alla vetrata che crollò. Ci è andata bene perchè, per fortuna, non successe nulla di grave a Gigi e io ricordo che posai la racchetta e scappai a gambe levate. Ricordo il mister molto ma molto furente".

Sei mai stato in passato vicino alla Juventus?

"Quando ero a Palermo, nella stagione 2005-2006, fui molto vicino alla Juventus. Nel gennaio del 2006, il club bianconero fu molto vicino al mio acquisto perchè il loro centrocampo aveva qualche acciacco (Emerson aveva la publagia) e mi sarei dovuto trasferire il giorno dopo della sfida giocata proprio contro la Juventus persa per 2-1 con doppietta di Mutu. Giocai bene e probabilmente convinsi Zamparini che, forse non più convinto da qualche giocatore proposto in scambio, ventiquattr'ore dopo mi disse che non mi avrebbe più ceduto".

Un retroscena piuttosto curioso...

"Fa parte del gioco. Ero felicissimo dell'interesse bianconero, ma era il periodo in cui giocando a Palermo ero nel giro della Nazionale e avevo molto paura di perderla. In rosanero ero titolare, alla Juve non lo sarei mai stato perchè avevo grandi campioni davanti a me. Il fascino della Vecchia Signora e il fascino di giocare in Champions League era grande, ma alla fine è andata così. Mi sono guadagnato la chiamata tra i ventitre che parteciparono al Mondiale in Germania. Forse era destino".

Contro la Repubblica Ceca, cosa ti passò per la testa in quei 60-70 metri percorsi a perdifiato seguendo Inzaghi che poi concluse in rete?

"L'ho inseguito perchè speravo in un suo passaggio, ma dentro di me conoscendo Inzaghi sapevo fosse davvero difficile che me la passasse. Speravo in un errore di Inzaghi o in una deviazione di Cech, ma sicuramente sarebbe stato troppo per me. Avevo giocato i Mondiali, avevo vinto il titolo e ho coltivato delle amicizie con persone che sento ancora oggi. Ma penso sempre che quel gol ci fece arrivare primi facendoci evitare il Brasile, che incuteva molto timore".

Si ringrazia il mister Simone Barone e l'ufficio stampa del Parma che ci ha concesso la possibilità di realizzare questa bellissima intervista.

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