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ESCLUSIVA TJ - Marco Motta: "Non ho ancora definito il mio contratto con il QPR. Al mio amico Paul auguro il Pallone D'Oro. Vi racconto cosa successe nel mio primo anno alla Juve..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image sport
giovedì 14 gennaio 2016, 12:45Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Marco Motta: "Non ho ancora definito il mio contratto con il QPR. Al mio amico Paul auguro il Pallone D'Oro. Vi racconto cosa successe nel mio primo anno alla Juve..."

La Redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex della sfida di domenica pomeriggio, Marco Motta, per parlare di Udinese-Juventus e non solo:

Buon pomeriggio Marco, vorrei iniziare dal tuo provino al QPR...

"Non è stato esattamente un provino, il QPR voleva giudicare le mie condizioni fisiche visto che son fermo da qualche mese. Aggregato alla rosa? Sì, esatto. Mi trovo attualmente in Inghilterra, sono contento di esser qui e sto definendo il mio contratto che non ho ancora sottoscritto. Per me in questo momento è importante il progetto di campo ed è questo il motivo principale per cui ho preferito aspettare un po' più di tempo. Questo per me è quello che conta e con entusiasmo ho scelto di cimentarmi in questa nuova avventura. Lo scorso anno ho giocato a Watford e ho raggiunto, contro ogni pronostico, la promozione in Premier. Da qui mi sono innamorato del calcio inglese che già avevo conosciuto quando con Juve e Roma affrontai Manchester City e Arsenal".

Quali sono le tue sensazioni riguardo ad Udinese-Juventus?

"E' sicuramente una partita non semplice come lo è sempre stata quando giocavo da una parte e dall'altra. La Juve vorrà riscattarsi della sconfitta allo "Stadium" e vorrà proseguire il cammino verso lo Scudetto".

Sempre parlando di sensazioni, anche se hai giocato in un'altra Juve cosa hai percepito da questo ambiente?

"La frase storica, ovvero 'vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta' è reale. Importa soltanto quello".

Ti aspettavi, invece, che mister Allegri potesse ribaltare la situazione di scetticismo?

"Più che avercela con lui, non era semplice arrivare dopo un allenatore come mister Conte che aveva vinto quasi tutto. Lui è stato bravo nel proseguire in questa scia. Ha portato novità? Sicuramente, lo dimostra poi quest'anno che, per tentar la risalita, si è tornati al 3-5-2 che garantisce maggiormente copertura".

Cosa ti ha più impressionato di Paul Pogba?

"La facilità con cui fa tutto, parlo a livello di giocate, visione di gioco, dal punto di vista atletico, di corsa e di resistenza. Pallone d'Oro? Sono un suo grande estimatore, sono suo amico, gli voglio un gran bene e glielo auguro. Ma con un Messi così non è semplicissimo".

Potrebbe raggiungere questo obiettivo rimanendo alla Juve, visto che sono insistenti le voci di una sua possibile cessione...

"Questo non lo so, è un grandissimo giocatore che può far comodo alle più grandi squadre come Barcellona e Real Madrid. E' il vostro lavoro, sapete più voi di me (ride ndr)".

Credi che la Juve rivincerà lo Scudetto?

"La Juve è una seria candidata alla vittoria del titolo insieme al Napoli, ma l'arrivo di Spalletti alla Roma - che stimo molto sia dal punto di vista umano che tecnico - sarà un sicuro valore aggiunto. Con l'Inter sarà un quartetto interessante Fiorentina? Penso sia un'ottima squadra con un allenatore che ha dimostrato di essere un ottimo tecnico, ma la vedo un gradino dietro per una questione di una rosa un po' più ristretta e per una questione di non abitudine".

La sfida più difficile della Juve sarà quella che si giocherà contro il Bayern...

"Sì, sicuramente sarà una sfida delicata contro una grandissima squadra che l'ha dimostrato negli anni. I bianconeri partiranno sfavoriti, ma ho imparato che nel calcio tutto è possibile. Anche se sembra una frase scontata. Nella Champions spesso i pronostici vengono sovvertiti, nel doppio incontro potrà succedere di tutto".

Nella tua esperienza alla Juventus, quella del 2010-2011, cosa non funzionò?

"Indubbiamente, e lo dimostra negli ultimi anni il Milan, quando c'è un cambiamento importante di tutte le loro componenti ci vuole del tempo affinchè tutto si amalgami. Gli infortuni non ci facilitarono la vita, basti pensare a Quagliarella che si ruppe il ginocchio oppure il mio alla schiena. Costrinsero il mister a cambiare gli undici ogni domenica, poi di certo il risultato è stato fatto dal campo. Ci sono state sicuramente delle attenuanti, perchè quella era una Juventus che arrivava da un settimo posto e da un numero enorme di cambiamenti, c'era bisogno di tempo e in Italia nessuno sa aspettare. Forza per raggiungere il quarto posto? Noi vincemmo quasi tutte le partite contro le big, purtroppo i risultati negativi sono arrivate contro le piccole. E' stato quello fondamentalmente il problema. La storia lo insegna, perchè l'anno prima mi successe quando arrivai ad un punto dallo Scudetto con la Roma. All'esterno si percepisce meno tensione contro le piccole, ma talvolta si può incappare in partite no contro squadre alla portata".

Ricordo le partite giocate in casa con Catania e Chievo...

"Sì subimmo delle rimonte assurde".

Di certo, avendo giocato in Inghilterra hai notato questa mentalità...

"Basta vedere il Chelsea, che nonostante sia la squadra che ha vinto la Premier lo scorso anno, sta facendo tanta fatica ma ha sempre l'appoggio dei supporters. Viene accettata una stagione non positiva, e detto ciò bisogna lavorare per migliorare la situazione. Io sono di questa idea, perchè il lavoro alla fine paga sempre".

Quale è stato il tuo primo pensiero quando hai saputo che avresti giocato con la maglia bianconera?

"E' stato motivo d'orgoglio per me quando ho ricevuto questa chiamata. Nonostante il settimo posto dalla quale arrivata, c'era voglia di riscatto da parte dei ragazzi. Si sapeva che prima o dopo la Juve sarebbe tornata grande, anche per questo ho accettato con grande entusiasmo".

E quali ricordi hai della tua avventura?

"E' stato un periodo particolare. Quando poi arrivi settimo nella Juventus, sicuramente la colpa è di tutti: dallo staff tecnico a noi giocatori. E' un po' come quando vinci, le colpe vanno condivise. Ma ho imparato tanto da questa esperienza, è stato un piacere e sono contento della scelta che ho fatto".

Si ringrazia Marco Motta per la cortesia l'enorme disponibilità dimostrata.