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La lezione della Juve europea
mercoledì 19 ottobre 2016, 13:16Primo piano
di Massimo Reina
per Tuttojuve.com

La lezione della Juve europea

Ieri sera a Lione è andata in scena un’autentica lezione da parte della Juventus nei confronti delle sue rivali italiane e dei suoi detrattori. Dubitiamo che chi passa le giornate a piangere e a recriminare per cose assurde possa capirla fino in fondo, ma si dice che la speranza è l’ultima a morire, perciò sia mai che qualcuno alla fine la recepisca. E non è un caso che a costoro la lezione più grande l’abbia data sul campo, come aveva promesso, anche un fuoriclasse come Gigi Buffon, sfoderando un paio di parate decisive alla faccia di chi per giorni gliene ha dette di tutti i colori su giornali e Tv. Una prestazione maiuscola, quella di Buffon, degna del più forte portiere del mondo probabilmente di sempre. Perché piaccia o no è proprio qui la differenza tra la Juventus e le sue avversarie italiane: i bianconeri hanno mentalità e grandi campioni. Veri. E questi ultimi quando vogliono e possono fanno la differenza.

E poi c’è il carattere, la voglia feroce di vincere, quella che quando subiscono dei torti arbitrali o un episodio sfortunato non porta i bianconeri a piangersi addosso, ma li spinge a lottare il doppio, a sovvertire ogni pronostico. Come ieri: i giocatori del Lione che picchiano come fabbri, un arbitro che li lascia fare e che anzi nemmeno li ammonisce per gran parte della gara. Che assegna ai francesi un rigore netto, ma evita di darne uno altrettanto evidente su Bonucci e addirittura espelle per doppia ammonizione Lemina (cosa giusta, ma altrettanto doveva accadere ad almeno un paio di giocatori francesi), lasciando la Vecchia Signora in dieci uomini. Eppure la Juventus non ha vacillato, non ha tremato: Super Gigi Buffon ha parato il penalty, e più avanti, in inferiorità numerica, i bianconeri hanno continuato ad attaccare, a lottare, fino al meritato gol di Cuadrado che ha sancito una vittoria importantissima per la classifica del girone di Champions e per la crescita degli uomini di Allegri anche a livello di consapevolezza nei propri mezzi. Che è già tanta, ma che va corroborata sempre. Con buona pace di chi, dai salotti televisivi, anche ieri gufava e alimentava gli animi degli antijuventini con commenti deliranti e insensati, come quelli sulla falsa leggenda della Juventus senza mentalità internazionale o che fuori dai confini italici fatica anche perché “non ha gli arbitri ad aiutarla”. Come ieri, dove la superiorità tecnica dei bianconeri, che non ha bisogno, in Italia come all’estero, di nessun aiutino, ha avuto la meglio su tutto: battuti in un colpo solo Lione, arbitro e gufi, e appuntamento alla prossima gara.