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Autonomia e desiderio di consapevolezzaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 28 ottobre 2016, 14:00Primo piano
di Caterina Baffoni
per Tuttojuve.com

Autonomia e desiderio di consapevolezza

Solidità, geometrie precise, recupero palla, impostazione e duttilità. Mancava molto il ritorno del Principino a questa Juve, e ieri sera si è visto. Il ritorno in campo del numero 8, che mancava dall'Aprile scorso, è chiaramente una delle note più liete di questa Juventus che, dopo i punti sperperati a San Siro, ritorna a dominare davanti al proprio pubblico. Lo "scivolone" di Milano è servito da monito soprattutto per mister Allegri che ha evidenziato come non sia un goal annullato a cambiare la storia di una partita: se vinci pochi contrasti mirano a stento lo specchio della porta, alla fine perdi o non porti a casa il risultato. E così è stato. D'altronde questa è la filosofia nella vita e nello sport: un vincente cerca sempre una soluzione, il perdente un'alibi o una scusa. Ecco, è stato proprio questo l'assunto da cui si è ripartiti, con la consapevolezza, tuttavia, che il più delle volte a centrocampo la coperta rischia di essere "corta" e gli altri giocatori sono costretti a fare gli straordinari in ruoli che non gli competono. Chi parla di sudditanza psicologica, forse non sa che però si tratta di una medaglia spesso a due facce e che esiste dall'alba dei tempi: per non essere proni alla Juventus, le si va contro indipendentemente.

Ma mettendo da parte il lato tecnico-tattico della partita, molti si domandano come mai Madama debba spesso fare i conti con risultati acciuffati a stento o perchè mai debba inciamparsi (per due volte di fila) a San Siro giocando non proprio bene e godendo di una rosa ampiamente superiore a quella delle altre.

E' come se la Juve, e questo discorso vale per tutte le specie viventi, il suo sviluppo imponesse il passaggio da una condizione di dipendenza ad una di autonomia. Mi spiego meglio: per affermare la propria consapevolezza, è come se cercasse di darsi qualche  "schiaffo" da sola per avere dei nuovi stimoli di volta in volta. Insomma, per evitare di avere la famosa "pancia piena", in poche parole. Ma questo avviene anche per tutto il ciclo di vita umano in generale, occhio però a non tirare troppo la corda. E non è detto che  ad un certo punto, ottenuto ciò che si desiderava, non emerga ancora il bisogno o il desiderio di altro. Da sempre portiamo in noi due tendenze opposte, due bisogni alternativi e reciprocamente escludentisi per poterci affermare di volta in volta! E così vale lo stesso nello sport, nel calcio. Fatto sta, che nella partita contro la Sampdoria si è rivista finalmente la vera ferocia di una squadra che l'ha contraddistinta in questi ultimi sei anni. Soprattutto nella prima mezz'ora di gioco.

E nonostante ciò, la Vecchia Signora riesce ad essere padrona anche nel bilancio, economicamente parlando. La squadra che ha vinto gli ultimi cinque scudetti è la stessa che guida la classifica tarata sul portafogli. Juventus davanti con largo margine, staccate le altre. Questo dice il ranking dei ricavi stimati, al netto delle plusvalenze per la vendita dei giocatori e tenendo conto della partecipazione alle coppe europee, che spostano un bel po’ di soldini. Sintomi di una società sana che punta al successo e all'innovazione contina, mirando all'idealtipo calcistico cui ispirarsi e come superpotenza nello sport e nell'economia pulita e senza debiti. Un esempio a cui ispirarsi: dalla cura dei dettagli, all’espansione commerciale, fino al gioiello Juventus Stadium. Un esempio per tutti.