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COGITO ERGO SUMTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 7 novembre 2016, 15:00Primo piano
di Caterina Baffoni
per Tuttojuve.com

COGITO ERGO SUM


Non è stata una passeggiata, com'era assolutamente prevedibile, in quel di Verona. La Juve ha racimolato il massimo della posta in palio grazie al guizzo decisivo e ad una prodezza da calcio piazzato da parte dei due gioielli dell'est: Mario e Miralem. Era importante vincere più che convincere, e così è stato perchè dirigersi verso la sosta con tre punti in cassaforte, dopo una prova deludente in Champions, permetterà a tutto l'ambiente di lavorare meglio e di correggere quegli errori, o per meglio dire, quelle incertezze derivanti dall'impostazione di un gioco che ha destato non poche perplessità. 
Il Bosniaco numero 5 ha deciso il match grazie ad una prodezza su punizione; l'ultima volta che qualcuno decise la partita contro il Chievo a Verona, proprio dal limite dell'area, fu Pinturicchio nel 2008. Alex, che nonostante tutto, non abbandona madama e si presta a dare qualche consiglio ad un ambiente che vuole riscattarsi soprattutto in Europa.
Inutile sottolineare cosa si prova quando si associa il nome di Del Piero alla Juventus e viceversa: l'amore viscerale e l'eterna passione per i colori bianconeri hanno creato un legame indissolubile nel tempo, nella mente nel cuore di ogni tifoso e non. 
Gioisce quando si vince, e soffre quando le cose non vanno bene.
Potere di una leadership conquistata nel tempo con l’esempio, la saggezza e la carriera di chi ha rappresentato per anni una generazione sportiva indossando la stessa maglia. Dai microfoni di Sky Sport infatti, l’ex numero 10 bianconero commentava così il pareggio di Champions: “Il giudizio della gara della Juventus è insufficiente per quello che è in grado di dare, è stata fin troppo sorniona. Il pareggio è un problema, perché la Juventus deve arrivare prima e non seconda."
Deve arrivare prima e non seconda. E' da questa frase che si deve ripartire in ottica europea. Alex ha storto il naso, così come tutti i tifosi bianconeri. Ecco perchè la maggior parte dei supporters si è rispecchiata nelle sue parole: occorre fare un esame di coscienza: teneri e comunque duri quando serve con se stessi! Non ci si può e non ci si deve accontentare alla Juventus. Occorre tuttavia analizzare una questione fondamentale : sappiamo benissimo che la Champions sia la competizione massima in cui gli imprevisti si celino dietro l’angolo: ma oltre alla buona sorte occorre in primis la capacità di saper trarre a proprio vantaggio i singoli momenti nell’arco della gara. All’Allianz la Juventus avrà anche sfornato una prestazione grandiosa lo scorso anno, ma i fatti dicono che non è bastata per eliminare i bavaresi e l’essersi fatta acchiappare proprio sul filo del rasoio può anche essere considerato un aggravante. Così come prendere un pò sottogamba una squadra di inferiori qualità come il Lione. Quindi, c’è ancora da migliorare com’è normale e giusto che sia.

Dopo la finale col Barcellona, l'annata trascorsa, questa europea appena iniziata suscita profonde curiosità: si deve capire, si da subito, se nella stagione 2014-2015 avevamo semplicemente colto l’annata giusta o se invece eravamo (e quindi siamo tuttora) in grado di nutrire serie ambizioni e di potercela giocare coi top club, come il 93esimo minuto fatale di Monaco dello scorso anno ci ha voluto suggerire. 

La stagione in corso deve dimostrare, come ci sprona Alex, che questa seconda ipotesi sia quella vera e proprio da ciò si deve ripartire, con la giusta dose di ottimismo e consapevolezza dei propri mezzi. 

Impuntarsi sul fatalismo o esibire una presunta ed immotivata superiorità nei confronti delle altre squadre sono  i modi errati di inseguire un grande obiettivo. Se questa rosa sia davvero una delle più forti degli ultimi venti anni bianconeri, lo deve dimostrare prima di tutto a se stessa sul campo. Sul campo europeo.