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IL TERZO TEMPO - Mandzukic emblema di questa squadra. Entro Natale altri due obiettivi da centrareTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 8 dicembre 2016, 14:45Primo piano
di Luigi Risucci
per Tuttojuve.com

IL TERZO TEMPO - Mandzukic emblema di questa squadra. Entro Natale altri due obiettivi da centrare

Il croato è la faccia di questa squadra: non sempre bella e divertente ma maledettamente efficace. Tre sfide fondamentali da qui a Natale, per centrare due obiettivi imprescindibili.

Primo vero obiettivo stagionale centrato: la Juventus vince il Girone H di Champion's League e torna alla vittoria casalinga in Europa dopo oltre un anno. La vittoria allo Stadium mancava eccome, in un gruppo che aveva visto la squadra di Allegri dominare dalla Francia alla Spagna, passando per la goleada in Croazia, ma stentare nello stadio fortino inespugnabile in ambito nazionale. Allegri sfata anche questo tabù stagionale, al tempo stesso Higuain si riprende la copertina dei giornali, gli stessi che fino ad ora lo avevano bersagliato sotto ogni aspetto, dal mancato peso forma, sino all'inadeguatezza ad imporsi come leader in una grandissima squadra. Tante chiacchiere da bar dello sport ma una verità di fondo che emerge anche agli occhi dei tifosi bianconeri: il Pipita non è ancora il giocatore devastante che tutti si aspettano. Certamente l'attaccante argentino necessita di trovare la migliore forma fisica, perchè sembra sempre mancagli lo scatto ed il guizzo decisivo per annichilire l'avversario. Sino ad ora ha comunque messo a segno 10 gol stagionali, mica poco per un giocatore che, come detto, deve ancora entrare a pieno nei meccanismi di squadra, oltre al fatto che ha dovuto spesso calarsi (in assenza di Dybala) nel ruolo di seconda punta, veste non proprio adatta ad una potenza di fuoco come lui. Ieri, contro la cenerentola del girone, capace di rimanere a secco di gol per tutte le sei uscite continentali, Allegri ha schierato una formazione ampiamente rimaneggiata, dando una chance da titolare ai vari Neto, Benatia, Lemina, Asamoah e lanciando nella ripresa un Cuadrado dirompente in versione terzino destro di spinta, ruolo per altro ricoperto in carriera ai tempi di Lecce ed Udine. Forse è attribuibile ai tanti volti nuovi nell'undici di partenza la mancanza di una trama di gioco fluida ed incisiva, spesso spezzata da errori di misura e concentrazione. Ottima la prova di Rugani.

Il ragazzo toscano sarà una colonna della Juventus e della nazionale per i prossimi dieci anni ed oltre, perchè a 22 anni mostra una personalità ed una sicurezza degne di un veterano e sicuramente il primo anno di “adattamento” al fianco di campioni come Barzagli, Bonucci e Chiellini gli ha permesso di fare il salto di qualità. Per lui anche il primo gol internazionale, che rimpingua il bottino di reti stagionali, ora giunte a quota tre che permetteranno a Bonucci un recupero più sereno, dati per acquisiti il recupero di Chiellini e l'imminente (e a tempo di record) rientro di Barzagli dopo la lussazione della spalla. Una nota di merito va ritagliata, ancora una volta, per Mario Mandzukic. Anche ieri sera il gigante croato, contro la squadra che l'ha cresciuto calcisticamente, ha mandato un forte messaggio ad Allegri: “Se gioco così, non puoi tenermi fuori”. Non segnerà una caterva di gol, non avrà doti eccelse nell'uno contro uno o nella conclusione in porta ma in queste battaglie è impossibile tener fuori un guerriero simile, capace di rincorrere gli avversari sino al limite della propria area di rigore, di fare a sportellate con chiunque di mettere pressione costante al portatore di palla avversario. La sua abnegazione fa ben sperare in vista di un futuribile (ed interessantissimo) tridente con il rientrante Dybala, apparso ieri già in palla. La Juve, ancora non bella e spettacolare ha il volto ed il carattere “cattivo” e determinato del suo ariete, l'emblema del comportamento da tenere in campo quando si indossa la maglia della Juventus. Ora bisogna raggiungere gli ultimi due obiettivi rimasti prima della meritatissima sosta natalizia: mantenere e, se possibile, consolidare il primato in campionato, passando per il derby di domenica all'”Olimpico” e dal big match casalingo contro la Roma, ad oggi l'inseguitrice più accreditata; andare al caldo di Doha per mettere in bacheca il primo trofeo stagionale, quella Supercoppa Italiana sfuggita proprio in terra mediorientale ad Allegri due anni fa.