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Antonelli: "Su Pellegrini anche Juve e Inter"
mercoledì 22 marzo 2017, 18:10Calciomercato
di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com

Antonelli: "Su Pellegrini anche Juve e Inter"

Il dirigente sportivo Stefano Antonelli è intervenuto nel corso della trasmissione VG Radio su TMW Radio. Ecco le sue dichiarazioni.

Che consiglio darebbe a Pallotta?
“Partiamo bene (ride, ndr)! Consigli non se ne danno, per dare consigli bisognerebbe capire il Pallotta-pensiero. Vedendola, tra virgolette, da fuori ma anche da dentro, credo semplicemente che abbia sicuramente rivisto e rimodulato la comunicazione in questi giorni. L’ha rimodulata un po’, ha creato un po’ di ottimismo. L’ultima intervista da lontano era stata un po’ burrascosa, ha dato un senso molto più giusto andando a dare il giusto valore al lavoro di Spalletti, alla rosa. L’obiettivo mancato è stato l’ottavo di finale di Europa League, la Roma è mancata a Lione. Quando sei sopra 2-1 e perdi 2-4… è la partita più sbagliata. Il derby di ritorno è tutto da giocare. Si tratta di una squadra che nonostante le difficoltà economiche che si dicono, ha un patrimonio calciatori straordinario. Se mette sul mercato i suoi big è una società con un valore patrimoniale straordinario. Il consiglio che do è che la società deve stare in assoluta solidità amministrativa. Scegliere bene chi vendere, ci sono alcuni che sono sostituibili, altri no. E trovare il modo per dare non dico garanzie, perché nessuno può darle, ma creare insieme a Spalletti un filo logico. Per me, come ha detto Totti, è l’uomo più importante. Roma è una città non facile da gestire, se vinci ha qualcosa in più, ma gestire la comunicazione, radio, TV, stampa, eventuali non risultati non è facile e nessuno come Spalletti è capace di essere a capo di questa struttura”.

Secondo lei rimarrà?
“Conosco Luciano Spalletti, lui è un professionista esemplare e una persona di grande moralità. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, ma il tempo potrebbe far sì che lui decida di rimanere. Si dice che abbia un accordo con la Juventus, io stento a crederci. La Juventus è impegnata a fare in modo che Allegri rimanga. Non si può convincere Allegri con un accordo con Spalletti. La mia sensazione è che Spalletti sta a Roma come la Roma sta a Spalletti, consiglierei a entrambi di continuare”.

È possibile l’arrivo di Monchi. Sarebbe una scelta giusta tenere anche Massara?
“Conosco bene Ricky Massara, ritengo che sia una persona molto capace. Sicuramente per gestire la Roma, le due figure non guastano. Un po’ in tutto il mondo ci sono le doppie figure preposte per delle responsabilità precise. Nella storia non c’è stato nessun dirigente straniero che ha gestito una società italiana importante, se poi lo lasci solo, in balia degli eventi, senza un uomo che possa dargli le informazioni, non solo tecniche, ma anche di cultura, di ambiente… Massara è l’uomo giusto per questo. Monchi ha vinto tanto, ha vinto ovunque, è una persona che accentra il proprio lavoro. Se dovesse venire chiederà garanzie, carta bianca. Probabilmente porterà anche qualche suo collaboratore. Sono andato a trovare Guardiola al City, ha il suo team manager che è Estiarte, come DS ha Begiristain, se dovesse venire Monchi porterà qualche suo caposaldo. Massara ci sta tutto, dal punto di vista caratteriale non va mai sopra le righe, e dal punto di vista delle conoscenze lo vedo bene nel ruolo di accompagnatore”.

Chi sono gli insostituibili nella Roma?
“Uno non serve che lo dica, giocherebbe ovunque: Radja Nainggolan. Non è facile trovarne un altro, io parlo di calcio e calcisticamente è unico. Non è facile trovare un’altra situazione come Džeko, Džeko ha i suoi estimatori e i suoi detrattori, ma ha fatto 31 gol. E nel mercato, per andare a migliorare Džeko, difficilmente lo trovi, difficilmente te lo danno e se te lo danno devi esagerare nel costo. È un cane che si morde la coda. Per me sono Nainggolan e Džeko. Non ne nomino uno, perché lo ritengo tra i due o tre terzini sinistri più forti d’Europa, che è Emerson. La storia di Emerson è un po’ diversa, ma credo che piaccia a tutte le grandi squadre d’Europa”.

Strootman?
“Ho sempre sostenuto che fosse uno dei più grandi centrocampisti che poteva arrivare in Italia. Sta tornando alla grandissima, perché oltre che oltre che intelligenza calcistica, sta facendo le due fasi. È un clamoroso nuovo acquisto”.

Sui giovani.
“Direi anche a Spalletti un'altra cosa: quando si hanno 15-16 giocatori di prima fascia e 3-4 giovani di assoluto valore, significa aumentare la qualità e la voglia di arrivare. Il giovane non è un progetto a non vincere, è l'esatto contrario. Non è una diatriba con Spalletti, è un momento dove forse Spalletti desiderava che certe interpretazioni il presidente potesse darle in privato. Se parli con Spalletti e gli parli dei giovani che ha in casa e fuori, lo stesso Spalletti ne riconosce il valore. Non ho dubbi che lo stesso Spalletti abbia il gusto e il piacere di costruire altri campioni”.

Riprenderebbe Pellegrini?
“È il ‘96 più forte d’Italia. Poi ci sono delle variabili, oggi è all’attenzione non solo della Roma, ma anche di Juventus, Inter ed estero. È uno di quelli che piace più di tutti. Che torni alla Roma è un successo per la Roma”.