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IL TERZO TEMPO - Pjaca grave perdita per il rush finale, si teme la rottura del crociato. Higuain dovrà prendere la squadra sulle spalleTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 29 marzo 2017, 17:30Primo piano
di Luigi Risucci
per Tuttojuve.com

IL TERZO TEMPO - Pjaca grave perdita per il rush finale, si teme la rottura del crociato. Higuain dovrà prendere la squadra sulle spalle

La Juve paga ancora il suo conto salatissimo alle nazionali. Per Pjaca si teme la rottura del crociato. Per Napoli e Barça, Higuain dovrà salire in cattedra.

~~La stagione entra nel momento decisivo ma la Juventus si trova nuovamente a fare i conti con la sfortuna. La pausa per le nazionali ha ancora una volta presentato un conto amarissimo alla Signora che, con grandi probabilità perderà fino al termine della stagione Marko Pjaca. Il giovane croato aveva già subito un'infrazione al perone in nazionale, perdendo alcuni mesi della stagione, mentre il problema odierno sembra essere persino più serio. Dalla dinamica della caduta, al minuto 65 della sfida tra Croazia ed Estonia, si sospetta e si teme la rottura del legamento crociato del ginocchio. Se i sospetti si tramutassero in certezze sarebbe un colpo durissimo per Allegri, che crede moltissimo nelle qualità del ragazzo e che vede in lui l'unica alternativa al quartetto d'attacco. E pensare che, beffardamente, nei giorni scorsi erano emerse le consuete, sterili, polemiche su presunti favori fatte dalle selezioni nazionali ai bianconeri, con i rientri anticipati di qualche giocatore. Un professionista esemplare come Barzagli, ad esempio, è stato bersagliato da giornali e social per una foto fatta al ristorante, dopo aver ottenuto un regolare permesso dal CT Ventura. Invece il conto si presenta, molto salato, anche stavolta, colpa di un calendario assurdo e di amichevoli che troppo spesso lasciano un segno funesto nella stagione dei calciatori. Professionisti pagati profumatamente dai club di appartenenza, vittime di calendari fittissimi di impegni, vittime anche della sfortuna, ma che i modesti risarcimenti stanziati dalla FIFA non possono risarcire in alcun modo. Allegri dovrà studiare soluzioni alternative: mantenendo il modulo attuale si potrebbe avanzare Dani Alves sulla linea dei trequartisti oppure puntare sul giovane Kean. Difficile che venga riproposto l'esperimento di Sturaro esterno alto a sinistra, mentre la soluzione alternativa prevederebbe un 4-3-3 puro, con possibilità di ruotare i quattro giocatori offensivi.

Intanto, a Vinovo è partita ieri ufficialmente la missione Napoli. Sarà in realtà una doppia missione, visto che i bianconeri saranno impegnati al San Paolo due volte nel giro di tre giorni, per due sfide che possono dire moltissimo sul finale di stagione. Nel posticipo di domenica, la squadra di Allegri battendo il Napoli potrebbe mettere già una seria ipoteca sul discorso scudetto, visto che archivierebbe quella che è, insieme alla sfida con la Roma dell'Olimpico, la trasferta più insidiosa del campionato. Tre giorni dopo le squadre si giocheranno la finale di Coppa Italia, ultima spiaggia per la banda di Sarri per non finire la stagione a secco di trofei. Saranno due sfide molto complicate, molto calde soprattutto per Gonzalo Higuain, atteso da un'atmosfera infernale in quello stadio che fino a qualche mese fa lo osannava. Nonostante i buoni propositi decantati da Sarri davanti ai microfoni è facile immaginare una vera e propria bolgia, pronta ad inveire per novanta minuti con il “traditore” passato alla Juventus in estate, per i novanta milioni che l'hanno reso l'acquisto più costoso della storia del nostro calcio. De Laurentiis non sarà stato cosi scontento di intascare l'assegno ultramilionario e la stessa presenza della clausola rescissoria parlava di una volontà dei partenopei di rendere cedibile il loro (ex) campione. Questo nelle curve non verrà mai compreso, ma certamente l'affare dell'estate ha avuto il merito di rendere felici tutti i protagonisti della storia.
Proprio Higuain dovrà essere l'uomo in più di questi ultimi due mesi della stagione. L'argentino sino ad ora ha avuto un ottimo rendimento anche se non straordinario per i suoi valori tecnici, alla luce di un paio di strisce senza gol inanellate in stagione, con l'ultima ancora in corso. Il pipita ha già timbrato il cartellino due volte su due contro i suoi ex compagni ma l'esame del San Paolo sarà un'altra cosa anche per un giocatore della sua personalità. Il contributo del 9 bianconero dovrà essere decisivo soprattutto nella doppia sfida al Barcellona, in cui la squadra lavorerà per organizzare la fase difensiva ed il “puntero” argentino dovrà far male alla non irresistibile retroguardia dei catalani. Quando è stato acquistato, nella mente di Marotta, Paratici e Nedved si proiettavano partite di questo calibro con un giocatore in grado di rompere gli equilibri e di segnare reti importanti nelle grandi sfide. Sino ad ora il Pipita non ha deluso in campionato mentre ha stentato in campo internazionale. Starà a lui, ora più che mai, invertire il trend e regalare alla Juventus una stagione indimenticabile.