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Juventus, caccia al centrale: Calafiori il preferito, ma in corsa anche Diomande e Lacroix
Tuttosport di oggi fa il punto in vista di un mercato, il prossimo, che vedrà la Juventus forzatamente protagonista, visto che per la qualificazione alla Champions mancano ormai solo pochi giorni. Che in panchina resti Allegri o arrivi Motta, è più che probabile un ritorno a una difesa a quattro per poter utilizzare un giocatore offensivo in più e schierare così Chiesa e Yildiz con Vlahovic. Un cambio di assetto che indirizzerà le mosse bianconere, assieme al bisogno di allargare la rosa per far fronte al ritorno in Europa e al Mondiale per Club.
Confermato Szczesny, probabile partente verso un ruolo da titolare Perin, la Juve si è già mossa su Di Gregorio del Monza: vice del polacco nella prossima stagione e suo erede in quella successiva, a contratto di Tek scaduto. La possibile cessione di Bremer e l’addio certo di Alex Sandro hanno già aperto la caccia ai centrale: Calafiori del Bologna il preferito, ma piace molto anche Diomande dello Sporting, come Lacroix del Wolfsburg. Huijsen potrebbe essere un rinforzo, come portare risorse per acquistarne uno.
Ma le risorse andranno distribuire equamente su tutti i reparti: per il 4-3-3 servono ali e terzini: occhio a Laurienté e Dorgu, mentre Soulé è a un bivio. Futuro incerto per Rabiot e McKennie: in mezzo possibile una rivoluzione.
Confermato Szczesny, probabile partente verso un ruolo da titolare Perin, la Juve si è già mossa su Di Gregorio del Monza: vice del polacco nella prossima stagione e suo erede in quella successiva, a contratto di Tek scaduto. La possibile cessione di Bremer e l’addio certo di Alex Sandro hanno già aperto la caccia ai centrale: Calafiori del Bologna il preferito, ma piace molto anche Diomande dello Sporting, come Lacroix del Wolfsburg. Huijsen potrebbe essere un rinforzo, come portare risorse per acquistarne uno.
Ma le risorse andranno distribuire equamente su tutti i reparti: per il 4-3-3 servono ali e terzini: occhio a Laurienté e Dorgu, mentre Soulé è a un bivio. Futuro incerto per Rabiot e McKennie: in mezzo possibile una rivoluzione.
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