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28 aprile 2010, gli irrigatori del Camp Nou festeggiano l'Inter: è finale di Champions
Il 28 aprile del 2010, al Camp Nou di Barcellona, c'è in programma Barcellona-Inter. Il ritorno delle semifinali di Champions, con i blaugrana più forti di sempre - probabilmente - e i nerazzurri che hanno vinto l'andata per 3-1. In tempi di gol che vale doppio in trasferta, ecco che un 2-0 potrebbe condannare gli uomini di Mourinho ad arrendersi allo strapotere del Barça. Eppure non succede. Così l'istantanea della serata è quella di Mourinho che corre sul prato alla fine della partita, con i poco sportivi avversari che fanno partire gli irrigatori per rovinare la festa. Importa poco, ovviamente, al tecnico portoghese che è felice ugualmente.
Poteva andare diversamente. Perché il fallo di Thiago Motta su Sergio Busquets decretava l'inferiorità numerica interista. Il centrocampista spagnolo si porta le mani al volto, ma poi muove le dita per vedere di che colore è il cartellino per l'ex di turno. Da lì in poi, cioè alla mezz'ora e con il risultato di 0-0, la tensione esplode fino a diventare palpitante. Da una parte c'era anche Zlatan Ibrahimovic, arrivato l'estate prima proprio dall'Inter al posto di Samuel Eto'o, jolly di coppe che manterrà il proprio nome.
Thiago Motta viene espulso direttamente, ma in caso di secondo giallo avrebbe comunque guadagnato la via degli spogliatoi. Di fatto l'errore arbitrale è peccatuccio veniale, mentre non lo è affatto il volo di Julio Cesar su Messi. Piqué insacca per l'1-0, Krkic firmerebbe il 2-0 che significa eliminazione: l'arbitro annulla per un fallo di mano e l'Inter è in finale, a Madrid, un mesetto dopo.
Poteva andare diversamente. Perché il fallo di Thiago Motta su Sergio Busquets decretava l'inferiorità numerica interista. Il centrocampista spagnolo si porta le mani al volto, ma poi muove le dita per vedere di che colore è il cartellino per l'ex di turno. Da lì in poi, cioè alla mezz'ora e con il risultato di 0-0, la tensione esplode fino a diventare palpitante. Da una parte c'era anche Zlatan Ibrahimovic, arrivato l'estate prima proprio dall'Inter al posto di Samuel Eto'o, jolly di coppe che manterrà il proprio nome.
Thiago Motta viene espulso direttamente, ma in caso di secondo giallo avrebbe comunque guadagnato la via degli spogliatoi. Di fatto l'errore arbitrale è peccatuccio veniale, mentre non lo è affatto il volo di Julio Cesar su Messi. Piqué insacca per l'1-0, Krkic firmerebbe il 2-0 che significa eliminazione: l'arbitro annulla per un fallo di mano e l'Inter è in finale, a Madrid, un mesetto dopo.
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