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Il Barcellona con Cubarsi rifarà gli stessi errori fatti con altri giocatori della Masia?
Nell'ultimo periodo Pau Cubarsì è diventato un titolare del Barcellona. A nemmeno diciotto anni, con una clausola risolutoria da 15 milioni di euro, può essere considerato come uno dei migliori prospetti degli ultimi tempi. Soprattutto in un ruolo che nella Masia non ha una rilevanza così straordinaria, cioè quello del difensore centrale. Difficile trovare un altro che ha impattato così alla sua età, da stopper. Più facile pensare ai Messi, agli Ansu Fati, ai Bojan Krkic, agli Yamine Lamal.
Quest'ultimo è coetaneo di Cubarsì che, però, ha già compiuto 17 anni a gennaio. Cambia poco, verrebbe da dire, ora l'intenzione e la necessità è quello di blindarlo prima che arrivino altri club. Magari con un contratto lunghissimo, per almeno cinque anni, forse meglio sei. Passando, a gennaio 2025, a prendere 4 milioni a stagione, una clausola risolutoria tra i 500 milioni e il miliardo di euro, giusto per evitare scippi. Bene, sicuramente non è un'idea sbagliata quella di proteggere l'investimento da possibili inserimenti.
L'unico errore, come con altri, è quello di bruciarlo dandogli troppa forza. Sia dal punto di vista sportivo che, soprattutto, economico. L'idea che Cubarsì possa andare a prendere 12 milioni di euro - più di qualsiasi giocatore della Serie A - nel 2029 è un modo per farsi un discreto male, come già visto durante il Covid quando gli stipendi dei blaugrana erano esplosi. Dembele, per dirne uno, arrivava con i bonus a 20 milioni. Non era un difensore centrale e non aveva diciotto anni (a gennaio prossimo). Il rischio è ovviamente quello di sedersi e non dovere più dimostrare, come capitato ad altri teenager diventati troppo presto multimilionari.
Quest'ultimo è coetaneo di Cubarsì che, però, ha già compiuto 17 anni a gennaio. Cambia poco, verrebbe da dire, ora l'intenzione e la necessità è quello di blindarlo prima che arrivino altri club. Magari con un contratto lunghissimo, per almeno cinque anni, forse meglio sei. Passando, a gennaio 2025, a prendere 4 milioni a stagione, una clausola risolutoria tra i 500 milioni e il miliardo di euro, giusto per evitare scippi. Bene, sicuramente non è un'idea sbagliata quella di proteggere l'investimento da possibili inserimenti.
L'unico errore, come con altri, è quello di bruciarlo dandogli troppa forza. Sia dal punto di vista sportivo che, soprattutto, economico. L'idea che Cubarsì possa andare a prendere 12 milioni di euro - più di qualsiasi giocatore della Serie A - nel 2029 è un modo per farsi un discreto male, come già visto durante il Covid quando gli stipendi dei blaugrana erano esplosi. Dembele, per dirne uno, arrivava con i bonus a 20 milioni. Non era un difensore centrale e non aveva diciotto anni (a gennaio prossimo). Il rischio è ovviamente quello di sedersi e non dovere più dimostrare, come capitato ad altri teenager diventati troppo presto multimilionari.
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