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...Giampiero Pinzi

...Giampiero Pinzi
giovedì 26 novembre 2009, 11:122009
di Barbara Carere

Si sono conosciuti quando non erano neanche due adolescenti, per poi fidanzarsi a 18 anni compiuti. Cristina Di Marco e Giampiero Pinzi, sei mesi in meno lei, erano nati nello stesso quartiere di Roma, Centocelle, ne conoscevano umori ed usanze e frequentavano gli stessi amici. La nascita di Riccardo, quattro anni dopo la loro unione, avrebbe consigliato ad entrambi di convolare a nozze. Il 26 maggio 2007 Giampiero e Cristina si sono sposati, quando Riccardo aveva già compiuto il secondo anno di età.

Cristina, che ricordo hai del giorno del tuo matrimonio?
"Intanto ho un ricordo particolare del giorno in cui Giampiero mi ha chiesto di sposarlo. Ha usato un modo originale e molto toccante. Ha fatto venire Riccardo da me con un diamante ed un biglietto in cui c'era scritta la sua volontà. Il giorno delle nozze è stato poi un momento di festa, ma non si è trattato di un matrimonio in stile classico. Già il colore del mio vestito nuziale, rosso, era molto particolare".

E Giampiero come ha reagito quando ti ha vista entrare in chiesa?
"Era sorpreso. Nessuno sapeva che avessi scelto questo vestito rosso, a parte i miei testimoni, Rosi e David Di Michele. Anche David ha indossato una cravatta rossa per essere in tinta col mio vestito".

Come mai questa decisione?
"E' il mio colore preferito e per questo l'ho scelto rispetto al bianco classico".

Giampiero che padre è?
"Gli do dieci. Con i nostri bambini, Riccardo di sei anni e Rebecca di 14 mesi, è sempre molto presente. E' costantemente attento alle loro esigenze" .

E come marito come è?
"Il voto scende di molto (ride, ndr). Devo ammettere che è molto più presente con i figli, però è normale che sia così. Lui ha proprio una predisposizione naturale a trattare con i bimbi. Ad esempio con Riccardo guarda sempre le partite dal momento che a me non piace vederle. Condividono insieme la passione per il calcio".

In casa parlate di calcio?
"Sinceramente è uno sport che non ho mai seguito ed anche adesso, a distanza di anni, non è che ne capisca molto. Quando è bel tempo, ne approfitto per portare allo stadio Riccardo a vedere il papà".

Come trascorrete il tempo libero?
"Lo dedichiamo ai nostri bambini, portandoli alle giostre a Gardaland, che è un posto molto vicino. Tutto sommato, anche noi torniamo ad essere bambini!".

Chi cucina in casa?
"Io, ma ammetto che non sono tanto brava. Mio marito è invece più bravino ma difficilmente gli permetto di cimentarsi. Sporca sempre tutto ed in casa si crea il caos! Da buon romano, il suo piatto preferito sono gli spaghetti alla carbonara".

Ma come si trovano due romani a Verona?
"Benissimo. Verona è una piccola Roma. Viviamo in centro ed abbiamo tutto a portata di mano. Ci troviamo forse meglio che in città".

E qual è stato il regalo più bello che ti ha fatto Giampiero?
"Io amo gli anelli, ed ancora di più quando me li regala...(ride, ndr). Me ne ha donato uno bellissimo quando è nata Rebecca".

E cosa ha regalato il calcio alla tua famiglia?
"La possibilità di fare tante esperienze e di conoscere posti nuovi. Così siamo maturati in fretta".

Hai avuto come testimoni di nozze i coniugi Di Michele. Significa che esiste l'amicizia nel calcio?
"Personalmente credo proprio di sì. Oltre a questo rapporto molto stretto con Rosi e David, siamo molto amici anche dei coniugi D'Agostino e De Sanctis".

Per concludere, cosa auguri a tuo marito per il prosieguo della carriera?
"Di ottenere tutto ciò che desidera, cioè il meglio. E' chiaro che gli auguro di salire sempre più in alto e, perché no, tornare in nazionale, che è il sogno di chiunque gioca a calcio".