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...Mariano Izco

...Mariano Izco
sabato 21 gennaio 2017, 00:012017
di Chiara Biondini
fonte Intervista di Barbara Carere per TMWRadio

Emanuela Zappalà, compagna del centrocampista argentino del Chievo Mariano Izco, è stata ospite della trasmissione di TMW RAdio, L'altra metà di Barbare Carere.

Come vi siete ambientati a Verona?
“Ci troviamo benissimo la città è stupenda e tranquilla. Noi siamo stati tanti anni a Catania, ma ci troviamo bene anche qui. Quelli di Izco sono tutti compagni umili, l'ambiente che ho trovato qui al Chievo è proprio questo”.

Come vi siete conosciuti?
“Io dovevo andare a sostituire mio padre a lavoro, Mariano doveva acquistare un cellulare e nel negozio di telefonia dove ero è entrato e alla cassa c'ero io. Lui cercava urgentemente un Blackberry, e io non riuscivo a darglielo subito. Abbiamo un po' litigato e da lì è nato tutto. E' stato amore a prima vista. Mi ha colpito, perché ho capito dai suoi occhi che è molto buono con un umiltà incredibile. Mi ha fatto innamorare la sua dolcezza e semplicità. La prima volta che siamo usciti a mangiare siamo andati al MC Donald e io a mio padre avevo detto che eravamo andati a mangiare pesce a Taormina, immaginati... A me piaceva questo suo lato semplice”.

“Noi conduciamo una vita tranquillissima, Mariano ama stare a casa , possono venire tutti a cena da noi a lui non piace tanto uscire, a me un po' di più ma mi sono abituata e va bene così”.

Chi cucina in casa?
“Io amo cucinare! Piatto preferito? Gnocchi con il pomodoro, zucchine e pesto, l'ho inventato io ma a lui piace. Ogni tanto gli faccio i calamari ripieni e gli piacciono tanto. Lui è uno che segue la dieta che gli ha dato il dottore, non beve è lì che guarda tutto. Segue la dieta rigidamente”.

Come Papà?
“Inizialmente ero un po' arrabbiata, non lo vedovo tanto vicino a lui, era vero che stava uscendo da un infortunio bruttissimo ed era stato un anno difficile per lui. Ora invece è innamorato pazzo, e adesso mio figlio cerca solo il suo papà, giocano sempre insieme. Suo figlio per lui è tutto, e adesso sono veramente felice. Lui arriva alle 17:30 dall'allenamento sta fino alle otto a giocare con suo figlio, con la palla, le macchinette, si guardano le partite insieme. Come papà è speciale”.

E' una persona scaramantica o no?
“All'inizio che stavamo insieme gli vedevo sempre indossare un paio di mutande. Poi gli è passata questa cosa. Io gli dico sempre che è nelle mani di mio papà che purtroppo ho perso anni fa. Ogni volta gli dico sempre così e si sente più tranquillo. Quando non glielo dico me lo ricorda”.

“Non potevo desiderare un uomo migliore di lui, davvero mi reputo fortunata e gli auguro tutto il bene di questo mondo e di tornare ad essere quello che è sempre stato”.