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Dal gol di Tokyo alle vicende giudiziarie: la partita di Platini trent'anni dopo, in gioco la sua immagine. Presidenza Fifa, il principe giordano e Infantino. Mentre Le Roi...

Dal gol di Tokyo alle vicende giudiziarie: la partita di Platini trent'anni dopo, in gioco la sua immagine. Presidenza Fifa, il principe giordano e Infantino. Mentre Le Roi... TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 12 dicembre 2015, 09:552015
di Claudio Pasqualin
fonte Testo raccolto da Alessio Alaimo
Claudio Pasqualin (Udine, 30 maggio 1944) è un procuratore sportivo e avvocato italiano del Foro di Vicenza, esperto di diritto sportivo. È stato vicepresidente dell'AIC, presidente di AssoProcuratori ed è attualmente presidente di AvvocatiCalcio.

Michel Platini non potrà intervenire, come invece sperava, al sorteggio della fase finale della Coppa d'Europa prevista nella sua Parigi per domani sabato 12 dicembre. Il TAS ha infatti confermato la sospensione che gli era stata inflitta dal Comitato Etico della FIFA, imponendo altresì alla FIFA stessa di non prolungare la durata della misura che scadrà il 5 gennaio. Tecnicamente la delibera potrebbe essere letta come una sorta di "accoglimento parziale" della richiesta di Platini, ma sostanzialmente credo sia una bocciatura. Di fatto la sospensione è confermata e non revocata come Le Roi si augurava. Credo che sperasse di poter riapparire in pubblico tra gli applausi della gente, ma così non sarà.
Però è giusto e assolutamente legittimo che Platini coltivi ancora la speranza di cavarsela in vista delle elezioni del 26 febbraio 2016. Tutto dipenderà da cosa deciderà il prossimo venerdì 18 dicembre il Comitato Etico sulla richiesta di radiazione per la nota tangente, come è stata definita dal Pubblico Ministero dello stesso Comitato. La sospensione, al momento, resta valida. Non è stata prolungata ulteriormente, ma la vera spada di Damocle che pende sull'ex attaccante della Juventus, è la decisione che prenderà il Comitato Etico.

Ciò che è stato deciso in data odierna non fa presagire nulla di buono. Vi è il problema della tangente, oltre alla vicinanza della sua figura a quella di Blatter. Platini ha provato a smarcarsi in qualche maniera, ma se si pensa che gli inquirenti americani che hanno provocato l'arresto di diciassette membri del Comitato Esecutivo Fifa considerano la Fifa un'organizzazione criminale è normale augurarsi un cambiamento radicale. Però, al congresso del 26 febbraio 2016 non conterà tanto l'opinione della gente, quanto l'opera di lobbing e la politica che a quei livelli si pratica. Ho l'impressione che alla luce della candidatura dell'attuale segretario generale dell'Uefa Gianni Infantino, possa essere eletto il principe giordano Ali ibn al-Husayn con lo stesso Infantino (e quindi l'UEFA) accontentato in qualche modo con l'attribuzione della Segreteria Generale. Per Platini, invece, la vedo un po' complicata. Dal dicembre 1985 - quando Le Roi siglò il gol decisivo per la finale del Campionato Mondiale per club a Tokio - ad oggi sono passati trent'anni. E oggi ha una partita più importante da giocare. In palio c'è la sua immagine, che all'epoca era decisamente di altro spessore...