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Lippi e la mancata firma con l'Italia, varcati i confini di anti costituzionalità

Lippi e la mancata firma con l'Italia, varcati i confini di anti costituzionalitàTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 25 giugno 2016, 10:312016
di Claudio Pasqualin

In queste ore è tornata alla ribalta delle cronache sportive la questione Lippi e la compatibilità' della nomina da parte della Figc di Marcello quale DT delle Nazionali con l'attivita' di procuratore sportivo svolta dal figlio Davide. La Federazione si trova ora a dover sbrogliare una matassa che proprio i piani alti di Via Allegri avevano imbrigliata per cercare di cancellare o comunque limitare la professione di agente ora procuratore. Il leit motiv prevede che sia stata la FIFA ad imporlo ma in realta' ogni Federazione Nazionale ci ha messo del suo, in tal caso la norma introdotta nel regolamento nazionale prevale su quella internazionale, la Federazione Italiana avrebbe potuto emanare una disciplina con maggior buon senso e soprattutto con maggior fondamento di legittimita'. Avvocaticalcio, senza indugi, si schiera contro la norma introdotta dall' art. 3 del Regolamento afferente i procuratori sportivi, proprio quella norma che impedirebbe a Davide Lippi di esercitare la professione di procuratore, avendo un padre DT della Figc, un po' come un figlio avvocato che non possa esercitare in Italia avendo un padre Magistrato. I confini di anti costituzionalita' sono stati senza dubbio varcati; impedire lo svolgimento di una legittima attivita' lavorativa , a parere di Avvocaticalcio, e' assolutamente una norma senza alcun fondamento giuridico.

Sarebbe sufficiente non consentire, come succede di solito nell'attivita' forense, che il figlio abbia come interlocutore o dirigente nelle proprie attivita' il padre. Nella fattispecie , inoltre, ci troviamo di fronte ad un DT delle nazionali che poco potrebbe influenzare la professione' del figlio. Dalle ultime notizie parrebbe che Marcello Lippi, stanco di restare nell'attesa dell' interpretazione della norma Regolamentare da parte della Corte Federale, abbia ritirato la propria nomina. Non sappiamo quanto sia stato indotto a farlo o meno, comunque sarebbe una ulteriore sconfitta per il movimento calcio involuto su posizioni ataviche e senza alcun senso logico giuridico.