Carlo Nesti: "Italia spacciata contro la Spagna?"
La premessa è che, attualmente, non esiste più il divario fra Spagna e Italia, nel ranking Fifa, del recente passato: dodicesimo posto per la Spagna, e diciassettesimo per l'Italia. Ma, in salutare chiave evangelica, noi dobbiamo badare alla trave nel nostro occhio, piuttosto che alla pagliuzza nell'occhio altrui. E, se vogliamo proseguire sul tema, lo spirito è forte, e la carne è debole. Lo spirito è quello di Conte, e, a questo proposito, potrei sbagliarmi, ma credo che il primo posto nel girone passerà più dalle vittorie contro le piccole, dove le motivazioni fanno la differenza, che non dai confronti diretti contro la Spagna. La carne, invece, è costituita da gioco e giocatori, con la ricerca degli uomini giusti per la difesa a 4, scelta da Conte, e il rebus dei 13 gol al contagocce, tanto da avere Candreva, Chiellini e Pellè capocannonieri, alla misera quota 2.
Esclusi i punti fermi Bonucci, Buffon, Candreva, Chiellini, Marchisio, Montolivo, Sirigu e Valdifiori, mi aspetto progressi da 18 giocatori. In difesa Darmian, Romagnoli, Rugani, e il neo-terzino Florenzi. A centrocampo Bertolacci, Bonaventura, Cataldi, Parolo, Sturaro e Verratti. In attacco Berardi, Eder, El Shaarawy, Gabbiadini Insigne, Rossi e Vasquez, senza dimenticare, ma il problema è che è lui stesso a farsi dimenticare, Balotelli.