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Siviglia: "Contro il Cesena mentalità giusta. Il pubblico? Avere i tifosi al proprio fianco è fondamentale"TUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Gabutti
mercoledì 17 settembre 2014, 07:15News
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it

Siviglia: "Contro il Cesena mentalità giusta. Il pubblico? Avere i tifosi al proprio fianco è fondamentale"

Pubblicato ieri alle 18:59

Nel 2005-2006 decise di scegliere una maglia importante per i laziali, prendere la 13 di Alessandro Nesta denota personalità. Sei anni con la maglia biancoceleste cucita addosso, poi il ritiro e la carriera d’allenatore. Il tecnico dei Giovanissimi regionali, Sebastiano Siviglia, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste per parlare dell’esordio, vincente, della sua squadra e della Lazio dei grandi.

Un tre a zero convincente, li hai spronati dicendo: "dovete vincere”?

"Bisogna evitare di dire a questa fascia d’età ‘devi vincere’, poi magari qualcuno si potrebbe pure arrabbiare. Sono contento perché i ragazzi hanno messo in campo tutto il lavoro fatto in allenamento e per il risultato".

Cosa ti ha soddisfatto di questa vittoria?

"Di sicuro l’aspetto che fa piacere è vedere la squadra con la giusta voglia e determinazione. Mi hanno sorpreso in allenamento, mi hanno fatto ben sperare e così è stato. Giocavano dieci undicesimi dello scorso anno, quindi li conoscevo anche dalla passata stagione. Mi è piaciuta la loro crescita, anche i nuovi si stanno integrando bene".

Come è andata Ascoli-Lazio?

"C’è stata una discesa di Pellacani sulla sinistra dopo venti minuti e abbiamo preso un rigore che ha trasformato Maraffini. Dieci minuti dopo è arrivato il 2-0 di Alessandroni. Nel secondo tempo su punizione ha segnato ancora facendo doppietta. La prestazione e il risultato può arrivare, però viene grazie al lavoro svolto durante la settimana"

Come è andato il primo contatto con questa nuova categoria per te i tuoi ragazzi?

"Gran parte lì ho trovati cresciuti, questa è la fascia d’età dove inizia il vero sviluppo. A volte dobbiamo aspettare che qualcuno cresca, altri che in pochi mesi crescono di 7-8 centimetri in altezza. E’ un gruppo compatto, coeso. Dopo un anno vissuto insieme non potevo trovare un gruppo diverso (ride,ndr)"

Qual’è il prossimo incontro in programma e che impressioni ti ha dato la Lazio dei grandi?

"Domenica alle 11 contro l’Aquila, facciamo questa partita in casa. L’Aquila l’anno scorso era il fanalino di coda, ora son partiti con una vittoria. Ci aspettiamo un avversario con voglia e che vuole fare risultato. Noi dobbiamo ripetere quanto fatto contro l’Ascoli. Per quel che riguarda la Lazio ho visto quella contro il Milan ma non quella contro il Cesena, ero sul pullman. Sono due partite diverse, contro il Milan i biancocelesti si sono esposti un po’ troppo al gioco del Milan subendo la tecnica di El Sharaawy e Menez. I rossoneri hanno ritrovato vitalità con Inzaghi, il Milan aveva voglia di dimostrare e l’ha fatto. Contro il Cesena la Lazio aveva la mentalità giusta, voleva vincere. Poi aveva il tifo dalla sua parte. E’ importantissimo avere i tifosi al proprio fianco. E’ fondamentale per la squadra avere i propri tifosi vicino che ti spronano. I biancocelesti hanno fatto un’ottima gara. Hanno vinto anche per riconciliarsi con il proprio pubblico".

Da difensore ti chiedo: C’è una difesa nuova, ben 5 giocatori nuovi, come si può creare l’intesa visto anche le differenze linguistiche?

"La sintonia arriva da conoscenze ed esperienze che si fanno sul campo: so cosa fa il mio compagno di reparto e mi comporto di conseguenza. E’ un bene che ci siano 5 giocatori diversi nello stesso settore del campo, lì responsabilizza. E’ una cosa che ti fa dire ‘ragazzi facciamo attenzione’ perché bisogna conoscersi e quindi c’è maggiore concentrazione. La Lazio ha fatto la partita e vinto, anche con molta attenzione in difesa. Biava e Dias avevano una grande intesa, non è affatto escluso che De Vrij e Gentiletti non facciano altrettanto. Hanno vinto, come si dice ‘l’appetito vien mangiando’. Vincere è importante e ti permette di crescere. Anche se l’avversario non era fra i più forti la squadra ha fatto una grande prestazione".