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ESCLUSIVA - Vilkaitis: "Mi alleno in Lituania, sogno una nuova squadra per sentirmi un vero calciatore"
sabato 20 settembre 2014, 07:34Editoriale
di Davide Capogrossi
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it

ESCLUSIVA - Vilkaitis: "Mi alleno in Lituania, sogno una nuova squadra per sentirmi un vero calciatore"

Pubblicato ieri alle 19:34

Pollace, Serpieri, Filippini e Vilkaitis. Non sono quattro cognomi accostati alla rinfusa. E' la retroguardia della Lazio che conquistò uno storico tricolore in Primavera, poco più di un anno fa. Un gruppo coeso, grintoso, affamato e con tanta qualità. Degli undici scesi in campo in quella serata di festa contro l'Atalanta, solo Cataldi, Tounkara, Keita e Filippini (in prestito a Bari, ndr) hanno raggiunto livelli medio-alti. Antic e Serpieri sono stati frenati dai infortuni importanti, Falasca si allena in disparte, Vivacqua corre e suda in D, Pollace prosegue in Primavera mentre Strakosha è l'alternativa a Berisha e Marchetti per la prima squadra. E Vilkaitis? Il roccioso centrale classe '93 è reduce da un'esperienza poco proficua in Lega Pro con la maglia della Nocerina. Quest'estate si è allenato per un periodo di prova alla Torres, ma non è stato trovato alcun accordo ed il giocatore è rimasto alla Lazio. Il suo contratto scade il prossimo 30 giugno, continuerà ad allenarsi ai margini della prima squadra per i prossimi sei mesi. Sogna il ritorno in campo, il ritmo partita, le gioie e le delusioni del rettangolo verde. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha intervistato in esclusiva proprio Aurimas Vilkaitis, uno dei perni della Lazio scudettata di Alberto Bollini, caduto nel dimenticatoio dopo il grande trionfo.

Sei rientrato in Italia dopo le vacanze? "Per il momento sono in Lituania. Dobbiamo ancora decidere con la società cosa fare, non ho avuto risposte".

Quest'estate sei stato in Lituania, ti sei allenato con la rappresentativa Under 21. Sei nel giro della Nazionale ma non sei riuscito a trovare una squadra. E' un bel paradosso. "Mi sono allenato per qualche settimana con una squadra in Italia (la Torres, ndr), sono stato con la Nazionale Under 21 ma stare senza squadra è un problema. Anche lo scorso anno non è andata benissimo (con la Nocerina, ndr), non ho avuto la possibilità di avere continuità, anche se per le ultime due partite di qualificazione con l'Under 21 mi hanno chiamato e sono molto contento".

E ora quali sono i tuoi programmi per questi sei mesi? "La sessione di mercato è terminata e non posso trovare un'altra squadra. Posso solo allenarmi e mantenere la forma, è molto importante per me, per il mio futuro. Poi a gennaio quando riaprirà il mercato troveremo una soluzione".

Ripensi ancora ai trionfi con la Primavera di Bollini? "E' stato un bellissimo periodo, sono stato i miei anni di calcio più belli. Mi sono tolto tante soddisfazioni, un grande gruppo, un grande mister. Il tempo passa, poi bisogna effettuare il passaggio in prima squadra".

Il tuo ricordo più bello. "Lo Scudetto, è ovvio. E' stato un giorno bellissimo, abbiamo raggiunto il livello massimo per il settore giovanile".

A chi ti sei ispirato nella tua esperienza in biancoceleste? "A Stefan Radu, dimostra sempre di dare tutto il cuore alla squadra, è il miglior esempio sia per i giocatori italiani che per gli stranieri di tutto il settore giovanile della Lazio".

Questa Lazio invece è pronta per l'Europa? "A livello di singoli, per ciò che hanno dimostrato negli anni, è pronta per raggiungere l'Europa, anche la Champions League. E' importantissimo ora il ruolo di mister Pioli, deve compattare il gruppo, creare la giusta amalgama".

Come giudichi i volti nuovi della difesa, Gentiletti e de Vrij? "Ho visto una partita di Gentiletti, mi è piaciuto. De Vrij lo abbiamo già apprezzato nella Coppa del Mondo, è stato il miglior difensore del torneo, questo dice tutto. Forse ancora lo deve dimostrare in campo con la maglia della Lazio".

Nella 'tua' Primavera muoveva i primi passi anche Danilo Cataldi, un perno della nuova Lazio. "Me lo aspettavo, mi ricordo quando arrivò dagli Allievi Nazionali per svolgere qualche allenamento con noi in Primavera. Aveva grandi capacità, si intuiva che avesse un grande futuro davanti a lui. L'anno scorso a Crotone è stato fondamentale, in Serie B ha dimostrato tutto il suo potenziale".

Il calcio lituano non è mai decollato, nel tuo Paese regna il basket, è possibile ribaltare queste gerarchie? "Tutti gli investimenti sono destinati al basket, anche al Mondiale hanno raggiunto il quarto posto. Il calcio è rimasto come secondo sport. Il problema più grave è che non abbiamo allenatori e preparatori di buon livello, mancano le infrastrutture come in Italia, Germania, Inghilterra. Anche per questo i genitori mandano i figli a giocare a basket...".

La Federazione sta sovvenzionando le Accademie, simili al progetto biancoceleste dell'Academy. "Sono d'accordo, in Lituania però il livello di preparatori non è come in Italia, le accademie si sono sviluppate negli ultimi 5 anni in Lituania e questo è importante".

Qual è il sogno calcistico di Vilkaitis? "Il mio sogno è trovare una squadra e giocare, è troppo tempo che sono fermo, iniziare a sentirmi un vero calciatore...".