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tmw / lazio / Editoriale
L'AVVERSARIO - Un cagnaccio a dettar legge, un Gallo all'esecutivo. Dura la vita per l'Aquila in trasferta...
lunedì 29 settembre 2014, 12:00Editoriale
di Matteo Botti
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Matteo Botti / Lalaziosiamonoi.it

L'AVVERSARIO - Un cagnaccio a dettar legge, un Gallo all'esecutivo. Dura la vita per l'Aquila in trasferta...

In principio era Gattuso. Ci aveva puntato forte, Zamparini, sul Campione del Mondo 2006, alla prima esperienza probante da head coach. Un mesetto di gavetta in Svizzera, al Sion, quindi la fuoriserie rosanero. Una corazzata, per la cadetteria, il Palermo. Un lusso, nella seconda divisione, disporre di giocatori come Sorrentino, Barreto, Dybala, Abel Hernandez, Lafferty. Impossibile fallire l’aggancio alla Serie A. Il numero uno siciliano, tanto per non smentire le dicerie che lo vogliono come il più vulcanico ed esuberante tra i presidenti (Lotito permettendo), concesse solo sei turni all’ex mediano rossonero. Ringhio rispedito a casa, bocciato. Chiavi e timone a Beppe Iachini, specialista quando si tratta di promozioni. Parte da quel momento, la scalata inarrestabile dei siciliani. Nasceva in quell’ora il Palermo tutto pressing e ripartenze che nelle ultime due giornate di campionato ha inchiodato sul pareggio tanto l’Inter, quanto il Napoli.

CAGNACCIO – Si accende il ‘Barbera’, come se in campo ci fossero Corini e Toni, Miccoli e Cavani o Ilicic e Pastore. Riflettori sulla nuova macchina da combattimento progettata nei minimi dettagli dal Beppe di Ascoli Piceno. Arriva a La Favorita l’ammaccata truppa di Pioli, un ex, seppur per poche settimane di militanza. Stessi punti in classifica per le due compagini, anche se i rosanero sono capitolati soltanto in un’occasione – al Bentegodi contro l’Hellas – e sono alla ricerca della prima vittoria. La strada intrapresa dall’undici palermitano è senza ombra di dubbio quella retta. Grande attenzione alla fase di non possesso, curata al dettaglio. Oltre all’estremo difensore, l’ex tecnico di Brescia e Piacenza pretende sempre sette interpreti sotto la linea del pallone. Blocco di 3 difensori, due terzini di gamba a presidiare gli out e cerniera di mastini in mediana. Alla logica del contenimento, Iachini ha dovuto sacrificare anche la presenza di un regista. Dinamismo e muscoli in luogo di squadra e compasso. Una quadratura che permette agli avanti di esprimere tutto il loro talento. Franco Vazquez a supporto del talentuoso Dybala e del ‘Gallo’ Belotti. Soprattutto gli ultimi due, destinati ad un grande futuro e a fare le fortune della piazza. Se Zamparini saprà resistere alla tentazione di monetizzare.

IN CAMPO – Se in casa Lazio alcuni dubbi di modulo persistono, legati più che altro alla presenza dal 1’ di Stefano Mauri, ciò che filtra dal Tenente Onorato di Boccadifalco appare abbastanza chiaro. Sorrentino a fare la guardia alla rete rosanero, Andelkovic e Bamba – in vantaggio su Feddal – come compagni di pacchetto di Claudio Terzi. Gli unici altri dubbi vicini all’essere soluti sono sugli esterni. Al momento Morganella e Daprelà paiono in vantaggio rispetto ad Eros Pisano e il marocchino Lazaar. In mediana consueta diga a due, costituita da Luca Rigoni ed Edgar Barreto. I tre davanti, poi, a cercare di fare la differenza a trasformare in oro il lavoro di squadra. La salvezza del Palermo dipenderà molto da loro, dalla frequenza con cui riusciranno a trovare la via del gol. I tifosi sono pronti ad accogliere a braccia aperte i primi 3 punti, tutti insieme.