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LE MENTAL PAGELLE di Sandro Corapi - “Lazio, ecco come un gol sblocca mente e muscoli..."TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 30 settembre 2014, 18:01News
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte www.enthusia.it

LE MENTAL PAGELLE di Sandro Corapi - “Lazio, ecco come un gol sblocca mente e muscoli..."

Ecco il consueto appuntamento con le mental pagelle.

PALERMO-LAZIO 0-4

La posta in palio era alta e si è visto dall’atteggiamento iniziale della Lazio. Una squadra concentrata, ma timorosa. A livello inconscio si è creata una situazione di contenimento mentale dovuta alle tensioni accumulate dopo la gara con l’Udinese. Questo ha portato ai frequenti errori individuali nell’uno contro uno che si sono visti nel primo tempo. Per fortuna che ci ha pensato un (bentornato!) Marchetti in versione super a tenere la Lazio a galla, svegliando la squadra a livello mentale e di orgoglio. Una reazione che ha trasformato il timore in energia, coronata poi con il primo gol di Djordjevic, il più importante. La prima rete infatti ha permesso ai giocatori di riacquisire consapevolezza, stima e lucidità: da quel momento è stato tutto in discesa, grazie alla determinazione, al carattere e all’atteggiamento mentale straripante messo in campo dalla squadra di Pioli, bravo nel gestire le emozioni della squadra in questi giorni. Si è trattato di uno sblocco naturale dovuto all’enfasi motivazionale creata dal gol, esattamente l’opposto di quanto si era visto con l’Udinese dopo la rete subita.  

INTER-CAGLIARI 1-4

Per la squadra di Mazzarri stesso errore commesso nella partita di due turni fa con il Palermo. Un grave errore individuale – la volta scorsa di Vidic, in questa occasione di Nagatomo – ha messo subito in salita la gara dell’Inter andata sotto 0-1 e anche questa volta non è riuscita a reagire. Nonostante avesse trovato il pareggio con Osvado, i giocatori nerazzurri non erano nel “qui e ora”, come se fossero assenti. Ciò dipende da una non convincente gestione del gruppo, che può generare prestazioni altalenanti. Quando una squadra non re-agisce, significa che è mancata una preparazione precedente. Non basta solo tattica o tecnica, è importante anche la spinta motivazionale della squadra all’ingresso in campo e, soprattutto, nell’affrontare le varie dinamiche che possono presentarsi nel corso della gara. Solo con la preparazione psicologica si può evitare che alla prima difficoltà una squadra entri in loop confusionale e non sia capace di riacquisire immediatamente la lucidità. E così si entra in una fase di demotivazione, che non svuota solo la mente, ma anche i muscoli.  

CESENA-MILAN 1-1

Il Milan rimonta, ormai è una consuetudine. Ma quella che può rappresentare un’ottima dimostrazione di carattere nasconde altri aspetti psicologici abbastanza evidenti: come la mancanza di concentrazione, che ha portato spesso i rossoneri a subire gol ed essere costretti a rincorrere. Sembra quasi che la squadra di Inzaghi non abbia ancora una vera e propria identità dal punto di vista mentale, il ché determina un abbassamento dell’energia propulsiva di un gruppo che va a corrente alternata. Per superare questo limite, occorre lavorare sulle convinzioni del singolo creando in lui una visione chiara del gioco attraverso la ripetizione di azioni semplici. Quando le cose non vanno come devono andare serve semplicità, perché riuscendo in qualcosa di semplice si prende fiducia e a quel punto si può ragionare anche su coefficienti di difficoltà più elevati.  

ROMA-VERONA 2-0

Altra convincente prova di forza della Roma di Garcia. Nonostante nel primo tempo abbia rischiato molto, concedendo più del previsto al Verona, la partita dei giallorossi ha dimostrato una grande consapevolezza del proprio potenziale. Hanno scelto quando e come affondare, ciò significa che la squadra è estremamente concentrata mentalmente, può decidere come agire o reagire. C’è una profonda convinzione di fornire ottime prestazioni e centrare il risultato, ciò crea di conseguenza maggiore convinzione creando un circolo virtuoso.  

ATALANTA-JUVENTUS 0-3 

La Juventus è stata leggermente meno attendista della Roma ma non per questo meno efficace. Anzi, la squadra di Allegri ha premuto sull’acceleratore per liquidare prima possibile la pratica, passando anche in vantaggio. Poi ha rischiato molto concedendo all’Atalanta un rigore, che dopo la parata di Buffon ha messo la Juventus nella condizione mentale ottimale per poi chiudere l’incontro. Il nuovo allenatore non intende allentare la presa per continuare a dimostrare il proprio valore e mandare messaggi al proprio gruppo. Due metodi diversi (ma comunque molto simili) di arrivare al prossimo big match.  

LAZIO 7,5

JUVENTUS 7

ROMA 7

MILAN 5,5

INTER 4,5