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Serbia-Albania, Berisha racconta: "Ridicola la decisione Uefa! Non abbiamo fatto nulla, quella sera ho provato bruttissime emozioni"
giovedì 30 ottobre 2014, 13:38News
di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

Serbia-Albania, Berisha racconta: "Ridicola la decisione Uefa! Non abbiamo fatto nulla, quella sera ho provato bruttissime emozioni"

"Una decisione ridicola". Così Etrit Berisha commenta il verdetto Uefa in merito a quanto accaduto durante Serbia-Albania, il 14 ottobre scorso. Senza mezzi termini, si sfoga il portiere biancoceleste svuotando il sacco ai microfoni del quotidiano albanese Dita. "L'ho vissuta la guerra in Kosovo, ma la ricordo vagamente", racconta Etrit: d'altronde era solo un bambino, aveva appena nove anni quando la guerra seminava violenza e sangue sui Balcani. I ricordi non possono che essere vaghi. Ma tutto ciò che è rimasto assopito è destinato a risvegliarsi, in quella sera che tutto era tranne calcio: "E poi c'è stata l'occasione di giocare a Belgrado. Ci avevo pensato a lungo, mi sono detto 'ok, andrà bene, non ci saranno problemi per ciò che è successo in passato'". Ma c'è stato un momento in cui Etrit ha sentito che non sarebbe stata una partita come le altre: "Tutto sarebbe potuto filare liscio, credevo. Ma appena ho visto i poliziotti, i tifosi, l'atmosfera, ho avuto una strana sensazione". Una sensazione confermata poi dai fatti che a breve avrebbero preso il sopravvento: "Il modo in cui si sono comportati i tifosi è stato terribile. Stavamo giocando a pallone su un campo di battaglia, non da calcio. Ero convinto che bastasse anche solo un nostro gol per avere tutti i tifosi sul campo". E la sconfitta a tavolino è la beffa che segue con puntualità il danno: "Una decisione assurda, ma so che cambierà. Non abbiamo fatto assolutamente nulla per perdere la partita. Abbiamo fatto ricorso, in corte d'appello si risolverà tutto. Sono convinto che la faccenda non si chiuderà così, me lo sento". L'estremo difensore albanese è cresciuto in una famiglia che ha sempre rispettato i valori patriottici: "La mia famiglia è tutto per me, ogni giorno parlo con loro e chiedo loro consiglio.

L'Albania e il Kosovo sono tutto per noi. Ai nostri occhi, l'unificazione dei territori albanesi appare grandiosa. E forse, nonostante le conseguenze stabilite dalla Uefa, questa partita ha avuto anche degli aspetti positivi. Tutto il mondo parla della nostra nazionale. E soprattutto noi che siamo cresciuti in Kosovo facciamo del nostro meglio per rappresentare degnamente l'Albania". Ma ci sono stati anche casi di giocatori che si sono rifiutati di giocare nella Nazionale. Come Januzaj, il giovane talento in forza al Manchester Utd, di origini kosovare. Che aveva ricevuto l'invito dalla Selezione Nazionale Kosovara per disputare l'amichevole contro Haiti lo scorso marzo. Ma che poi ha declinato, decidendo di militare tra le fila della nazionale belga. A proposito, il portiere di Pristina ha commentato: "Gli albanesi nascono con un sentimento che non puoi avere se nasci altrove. Forse non si sentono parte di noi, come se fossimo un corpo solo. D'altronde, chi non è convinto è meglio non si faccia avanti. Adesso siamo un gruppo in cui ogni elemento dà il massimo. Ciascuno darà sempre tutto, fino all'ultima goccia di sudore, per raccogliere quel successo che ancora manca all'Albania". Si rivolge poi ai tifosi, Etrit: "Abbiamo fatto molto insieme. Faremo di tutto per dare a voi e a noi stessi ciò che meritiamo da tempo!". Berisha ha concluso poi raccontando la sua permanenza in Italia, e scherzando ha spiegato ai media albanesi: "Quando un italiano ti dice 'non ti preoccupare' in realtà significa che c'è il rischio non sappia come eseguire il suo compito!".