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GARBAGE TIME - Reinaldo, il gemello di Ronaldo si reinventa sambista
giovedì 30 ottobre 2014, 17:32News
di Davide Capogrossi
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Davide Capogrossi- Lalaziosiamonoi.it

GARBAGE TIME - Reinaldo, il gemello di Ronaldo si reinventa sambista

Un'agenda piena di appuntamenti. Il gruppo di samba Pagode do Rei spopola a Belo Horizonte. Ritmo coinvolgente e divertimento assicurato. Ma è inutile nascondersi, il pubblico affolla i locali della capitale del Minas Gerais per il pagodista del complesso. Cantante e percussionista, orecchini ad entrambi i lobi ed un berretto che nasconde gli effetti del tempo. Reinaldo Rosa dos Santos risponde alla domande del cronista di turno, intento a confezionare il solito servizio sul fenomeno da baraccone. Reinaldo non è il re della samba, ma è stato uno degli attaccanti più promettenti che il Brasile ha partorito nell'ultimo ventennio. Caduto nel dimenticatoio dopo una carriera da nomade e tanti colpi a vuoto. A metà anni '90 il suo Paese si chiedeva chi fosse il nuovo Pelè, le opzioni ricadevano su due ragazzini: meglio Reinaldo o Ronaldo? Pareri discordanti ma equilibrati.

IL REFERENDUM DEL CRAQUE - Reinaldo dos Santos nasce nel 1976 a Belo Horizonte, un paio di mesi prima del Fenomeno. Cresce calcisticamente nell'Atletico Mineiro, un club che naviga in acque pericolose dal punto di vista economico. "E' una questione di opportunità e organizzazione. Nel caso di Ronaldo era tutto preparato. Ha fatto bene perchè era pronto" - spiega Reinaldo. Il Fenomeno gioca nel Cruzeiro, una realtà decisamente più attrezzata per coltivare un giovane di talento: "Siamo stati cannonieri, avevamo lo stesso numero di gol. Lui aveva qualcuno al suo fianco, il Cruzeiro è sempre stato  molto professionale nella vendita dei giocatori, l'Atletico no". A 16 anni Reinaldo è già nel giro della prima squadra del Galo. La stagione seguente segue il solo Marcio Amoroso nella classifica dei bomber del Brasilerao con 12 reti. E' un attaccante dal fisico longilineo, rapido e dotato di una tecnica straordinaria. Il tutto è condito da un fiuto del gol notevole, specie per un ragazzino non ancora maggiorenne. E' un autentico idolo del pubblico dell'Atletico Mineiro, che gli dedica un coro personalizzato ad ogni partita: "Rei, rei, rei, o Reinaldo é o nonno rei!". Intanto nel Paese scatta il referendum. Ronaldo o Reinaldo?

LO SBARCO IN EUROPA - I due diventano ben presto amici, segnano gol a raffica in una selezione Under 20 brasiliana satura di talento. Il 1994 è l'anno decisivo. Ronaldo si trasferisce in Olanda, al Psv, l'inizio di una straordinaria carriera europea. L'Atletico Mineiro invece è in condizioni economiche disperate ed ha fretta di vendere Reinaldo, che, dal canto suo, non si sente ancora pronto per un avventura oltreoceano. La concorrenza è folta, la spunta il Parma: i ducali non hanno una casella libera per gli extracomunitari e lo girano in prestito all'Anderlecht. In Belgio il futuro pagodeiro perde la bussola, tra saudade, un fastidioso problema all'inguine e continue voci sulla sua vita sregolata. Sei presenze, infruttuose. Mezza stagione al Palmeiras, poi il ritorno in Italia, nel 1996. Proprio mentre il gemellino del gol, si trasferisce al Barcelona a suon di miliardi.

UN CALCIO AL RAZZISMO - E' il nuovo acquisto del neopromosso Verona di Gigi Cagni, pronto per formare una coppa ben assortita con Maniero. Le premesse non sono le migliori, la rosa degli scaligeri non è esaltante e per il ragazzo potrebbero presentarsi problemi. Due mesi prima era stato bloccato un portentoso centrale olandese, tale Maickel Ferrier. Il primo giocatore nero nella storia dell'Hellas. Al Bentegodi era spuntato un fantoccio nero con una corda attorno al collo, era scoppiato un caso diplomatico. Il giocatore fu subito tagliato, ufficialmente per un problema cardiaco evidenziato dalle visite mediche. Il precedente rappresentava uno stupido caso isolato perchè Reinaldo viene accolto da una folla festante composta da oltre 400 tifosi. Un calcio al razzismo. Il giovane brasiliano è in fibrillazione: "E' importante e gratificante questa bella accoglienza, ho accettato la sfida di venire a cimentarmi nel campionato piu' bello e piu' difficile del mondo, ma ai tifosi non posso promettere nulla. I gol? Quelli verranno, anche se non so quanti: solo Dio lo sa..". Ma non c'era molto da sapere...

DAL VERONA DI CAGNI ALLA SAMBA - Reinaldo esordisce con il numero 10 sulle spalle, contro il Milan. Un quarto d'ora in sostituzione di De Vitis, che aveva aperto le danze. Ma la scena l'aveva già catturata tale George Weah, con una della marcature più belle della storia del nostro calcio. Fine dei giochi. Cagni non gli concede nuove opportunità, il pubblico è curioso di vederlo in campo ma non sarà accontentato. Il Verona conclude la sua stagione con una meritata retrocessione ed in molti si interrogano sulla gestione del craque brasiliano. Limiti tecnico-tattici, ma soprattutto caratteriali. Vita notturna e il vizio di alzare un po' troppo il gomito: "Prima si beveva solo la birra - ha ammesso in una recente intervista - ma alcuni giocatori di oggi bevono molto di più rispetto ad allora".  Reinaldo prosegue la sua carriera in Brasile, mentre Ronaldo firma con l'Inter. Il suo percorso e quello del Fenomeno rappresentano due rette che si distanziano sempre più. Nel 1997 vince il Mineiro e la Coppa Libertadores con il Cruzeiro, ultimo sorriso prima di un lungo girovagare per tutto il Brasile: 20 squadre in 15 anni, una sorta di record. Nel 2007 il ritiro, ma lui tutto sommato si dichiara soddisfatto. La sua missione era quella di mantenere la sua famiglia e ci è riuscito. Tutto il mondo continua a parlare dei numeri del Fenomeno in una carriera straordinaria, seppur condizionata da pesanti infortuni. Reinaldo si diverte con la samba, confinando il calcio a partitelle nel fine settimana. Risponde con sguardo spento alle domande dei soliti cronisti. Quando si parla dei suoi gol, gli occhi tornano vispi. Memorie di un ragazzino travolto dalla sua stessa classe.