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L'ANGOLO TATTICO di Verona-Lazio - Il bicchiere mezzo vuoto/mezzo pieno e la soddisfazione di PioliTUTTO mercato WEB
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venerdì 31 ottobre 2014, 13:00L'Angolo Tattico
di Stefano Fiori
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it

L'ANGOLO TATTICO di Verona-Lazio - Il bicchiere mezzo vuoto/mezzo pieno e la soddisfazione di Pioli

Soddisfazione o rammarico? Il bicchiere sorseggiato al Bentegodi è mezzo pieno o mezzo vuoto? Due punti sprecati o un punto d'oro per il terzo posto? Di ritorno dalla città di Romeo e Giulietta, i dilemmi che impegnano l'ambiente laziale rimandano a un'altra opera di Shakespeare, l'Amleto. Niente macabro teschio in mano, però, nell'Halloween biancoceleste: da una parte, lo scherzetto del rigore concesso al Verona; dall'altra parte, il dolcetto della terza piazza raggiunta. Il pari del Bentegodi lascia perciò un sapore dolceamaro sul palato di Pioli. "Sono soddisfatto della prestazione, non del risultato", ha commentato a caldo il tecnico emiliano. Che ha promosso la prova gagliarda dei suoi, definendola "migliore rispetto alla vittoria con il Torino".

PIOLI PENSIERO - Cos'è piaciuto di più al mister capitolino, rispetto al match contro i granata? Paradossalmente, proprio l'approccio dei suoi nel secondo tempo. Quante volte Pioli ha lamentato un calo di "forza dominante" nella ripresa? "Non dobbiamo limitarci a condurre il gioco solamente nel primo tempo", è il suo mantra perpetuo. Ieri sera - alla luce delle sue dichiarazioni post-partita - deve essere stato accontentato: "Nel secondo tempo eravamo padroni del campo". Il coach di Parma ha dimostrato di preferire di gran lunga i secondi 45 minuti rispetto ai primi. "Nel primo tempo abbiamo attaccato poco la profondità, non era facile perché il Verona ci aspettava dietro". Mandorlini ha studiato a fondo la Lazio, si aspettava un avversario fin da subito aggressivo. Ha risposto perciò con altrettanta aggressività: spazi stretti tra i reparti, concentrazione nel rubare palla e ripartire. Arretrando di molto il baricentro, gli scaligeri hanno lasciato libertà di manovra a Lucas Biglia: poco pressing sull'argentino (ancora una volta monumentale), proprio per limitargli la possibilità di imbucate sugli inserimenti dei compagni. Meglio la ripresa che il primo tempo, insomma. Le occasioni create in successione dal Verona - con Luca Toni e Juanito Gomez - sono tuttavia arrivate proprio dopo il rientro dagli spogliatoi. A dirla tutta, i biancocelesti non hanno totalmente dominato la ripresa. O meglio, ad avere le palle gol più nitide sono stati i padroni di casa. Il pari in fin dei conti ha rispecchiato il film della partita. Lo stesso Pioli non salva proprio tutto della seconda parte di gara: "Abbiamo preso il gol quando eravamo padroni del campo, dispiace per l'ingenuità". Un pizzico di delusione si avverte, non potrebbe essere altrimenti. Ma questo non gli evita di lodare la determinazione con cui i suoi ragazzi hanno stretto i denti in inferiorità numerica. Che è forse l'aspetto più incoraggiante del match di ieri. La Lazio crede nei propri mezzi, si rammarica se lascia punti per strada. Anche in casa di una squadra ostica come il Verona. Sintomo di ambizione. Sintomo di una squadra che vuole togliersi e regalare belle soddisfazioni.