Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / lazio / Editoriale
FOCUS - Innamorati di Lazio, mai soltanto ex: il sogno di Simeone, Almeyda e tanti altri...
sabato 9 maggio 2015, 07:00Editoriale
di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Innamorati di Lazio, mai soltanto ex: il sogno di Simeone, Almeyda e tanti altri...

Pubblicato ieri alle 9:00

Sembra si faccia sempre una certa fatica a colpire, occupare e stazionare nei cuori di un popolo. Il fatto, però, è che quando si riesce nell’impresa, non solo ci si segna permanentemente nella Storia, ma spesso e volentieri l'Amore viene contraccambiato. L’aquila non è più solo un simbolino che hai indossato, cucito sul petto, qualche anno fa. Diventa qualcosa di più, molto di più. Sarà che “di Lazio ci si ammala inguaribilmente”, sarà che Roma è una piazza drastica, poco incline alle mezze misure e ai sentimenti moderati. Sarà che la Lazio sembra quasi un vecchio libro da sfogliare, nel quale rispolverare leggende, racconti di eroi, imprese quasi impossibili, cadute negli abissi e commoventi successi. Dimenticare le tinte del cielo non può essere così facile: sempre lì sopra, a ricordarti qualcosa di importante ogni volta che lanci uno sguardo, per perderti e sentirti così piccolo a contemplare questa immensità distesa davanti gli occhi. E quando, in un giorno di maggio, ti ritrovi a leggere le parole di Diego Simeone, la promessa segue un brivido lungo la schiena: “Sono sicuro che un giorno allenerò la Lazio, perché così è la vita. Come mi è capitato di tornare in un club come l’Atletico Madrid, dove sono stato e ho dato l’anima per far bene. Così mi è successo e succederà anche alla Lazio”. E’ un maggio stranamente torrido, non si è capito bene perché. Ma a noi sembra di essere tornati indietro di 15 anni. Oggi è il 14 maggio, vero? Il Cholo segna la terza rete contro la Reggina, poi tutti a festeggiare.

C’HO ALMEYDA, C’HO VERON - Facciamo un gioco. Trova le differenze: "La Lazio? E' un sogno che ho da quando ho iniziato ad allenare. Tornerò sicuramente a Roma per allenare i biancocelesti e vincere uno Scudetto. Ne sono certo”. Sembra di risentire Diego Simeone, ma questa volta è Matías Almeyda. Un grande sogno confessato lo scorso ottobre. Non ammette dubbi a imbrigliargli le ali, e continua: “La Lazio mi è rimasta nel cuore, è la mia seconda casa, mi sono sentito felice. Quando sono tornato da avversario c'è stato un piccolo momento di incomprensione. Sono innamorato della Lazio e so che tornando da allenatore vivrei lo stesso sentimento viscerale che avevo da giocatore". Seguono specificazioni, quasi scontate all'orecchio del laziale: "Alla Roma non andrei mai. Meglio essere chiari da subito. La Lazio non mi ha mai cercato ma sono sicuro che arriverà un giorno quella chiamata. Io tornerò a Roma e vincerò”. D'altro canto, Veròn sognava invece di tornare a scalpitare sul campo indossando quella maglia: "La Lazio è una squadra in cui ho vissuto emozioni che non riuscirei mai a raccontare". Un desiderio che si risolse in un nulla di fatto, il club laziale si dimostrò evanescente. Nel 2009 vinceva il Pallone d'Oro sudamericano e sospirava il grande ritorno a casa. Come si può definire ‘ex’ chi ti giura eterno amore?

LACRIME DI ADDIO - Biancoceleste, come i colori dell’Argentina. Ma non solo. Di biancoceleste si tingono le lacrime di Hernanes quando deve dire addio alla Capitale e alla Lazio. “Piange perché vi ama”, rincarava la dose la moglie Erica, le lacrime erano destinate a diventare praticamente collettive. Biancoceleste è anche un sogno di Sinisa Mihajlovic, chissà se all’Olimpico potrà mai sbarcarci, non come avversario si intende. Intanto, quando approda con la sua Sampdoria, il pubblico non può fare a meno di omaggiarlo: “e se tira Sinisa è gol”. Dal gusto puramente amarcord, per rievocare i bei tempi e le belle punizioni del serbo, quando Lucas Biglia si piazza sulla zolla di prato per colpire la palla. Non va e allora davvero non possono che tornare in mente i deliziosi calci piazzati dell’attuale tecnico blucerchiato. Il volo dell’Aquila riporta a Roma, così come spesso torna ai tempi in cui scorrazzavano felici per la Capitale Stefano Fiore Bernardo Corradi. Tre stagioni bastano al primo, cosentino, per perdere la testa e invaghirsi. Il secondo, senese, trascorre nel casato laziale addirittura un anno in meno, ma assicura: “La Lazio mi è rimasta nel cuore”. E poi, Ruben Sosa. Ogni domenica pomeriggio, lo stadio Olimpico trasformava (e a volte trasforma ancora) il suo nome in un coro leggendario. Lui ricambia: confessa che lasciare Roma e volare a Milano gli dispiacque e non poco. E che, con tutto il rispetto per i tifosi nerazzurri, quelli biancocelesti, così come il club laziale, gli è rimasto più vicino. Più vicino al cuore, dicono. D’altronde, “ A Roma ho talmente tanti amici che posso permettermi di non aver mantenuto una casa: quando sanno che arrivo, mi si aprono talmente tante porte…”. Per chi sa farsi amare da tutto un ambiente non è stato poi così difficile. Chi ha patito almeno una grande pena d’amore, si sarà ripetuto fino alla nausea che, quello vero, mica finisce. No, quello vero cambia, a volte si evolve. Sembra cessare, in realtà è solo il preludio di un grande ritorno. A volte, il calcio sembra così simile alla vita, certi ritorni si trasformano in sogni svelati davanti un bicchiere di vino. Agognati tanto che sembra impossibile essere rimasti di fatto con niente in mano. Come nella vita, però, a volte basta una promessa, come quella del Cholo pronunciata in un giorno di maggio, per tornare a sperare di rincontrarsi, prima o poi. Sembra di sentire quella canzone, la voce di Lucio Battisti dagli altoparlanti dell'Olimpico, una domenica pomeriggio: e poi ancora ancora amore, amor per te...