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FOCUS - Bestia nera Maran: dal Catania al Chievo, la storia non cambiaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 31 agosto 2015, 09:52Il punto di
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Gabriele Monteduro - Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Bestia nera Maran: dal Catania al Chievo, la storia non cambia

Chiamatelo pure bestia nera. Spauracchio. Babau. Chiamatelo Rolando Maran. L'allenatore del Chievo che ieri ha schiantato la Lazio prova un gusto particolare nell'affrontare i biancocelesti. E nel batterli. Non era infatti la prima volta che Maran sconfiggeva la Lazio. E non era nemmeno la prima volta che gli rifilava un 4-0.

STORIA DI UNA BESTIA NERA - Rolando Maran sale alla ribalta della Serie A sulla panchina del Catania, nella stagione 2012-2013. Fu un'intuizione di Pulvirenti, che lo portò ai piedi dell'Etna dopo aver sfiorato la promozione nella massima serie con il Varese. Un campionato miracoloso, quello del tecnico veneto alla guida dei lombardi, stoppati solo ai playoff dalla Sampdoria. Sarà miracoloso anche il primo anno in Sicilia, che si concluderà con il record di punti per gli etnei, 56. Maran-Lazio, è subito "amore": il 4 novembre 2012 la prima volta contro le aquile, finisce 4-0. Clamoroso al Cibali. Sulla panchina della Lazio sedeva allora Vladimir Petkovic, che stava stupendo tutti con il suo pressing alto e la filosofia del "dominare l'avversario". Quel giorno, a difendere (si fa per dire) i pali biancocelesti c'era Albano Bizzarri. Proprio lui. Strano il destino, a volte. O forse no. Perché anche quel giorno il Catania di Maran finì il primo tempo sul 3-0, per poi calare il poker nella ripresa. Difficile dimenticare, un po' per tutti.

MI RITORNI IN MENTE - Eppure non sono dolci ricordi. Per la Lazio non lo sono affatto. Battisti e Maran agli antipodi, come i capelli: la folta chioma del nostro caro vecchio Lucio, e la "boccia" del tecnico di Rovereto. In quella stessa stagione, la Lazio si "vendicherà" alla partita di ritorno, battendo in casa il Catania per 2-1. Sarà invece 3-1 per i capitolini la stagione successiva: 26 settembre, la Lazio infligge la quarta sconfitta su cinque partite agli etnei. Maran ha smarrito il "suo" Catania dei miracoli: prima di venire esonerato vincerà una sola gara, indovinate un po', contro il Chievo. Al suo posto viene chiamato Luigi De Canio, che non farà meglio del collega, anzi: tanto che, il 15 gennaio 2014 viene richiamato  Maran sulla panchina siciliana e, un mese dopo il ritorno, trova i primi tre punti dell'anno nuovo... contro la Lazio, ovviamente. La poco invidiabile capacità che hanno i biancocelesti nel ridare linfa a squadre che sembrano morte si palesa ancora: il 15 febbraio, al Massimino, il Catania si impone 3-1. Ovviamente, sarà l'unica vittoria che Maran conquisterà nel 2014 rossazzurro, prima di essere nuovamente esonerato ad aprile, con il Catania ultimo in classifica dopo cinque sconfitte consecutive.

IMBATTUTO ALLA GUIDA DEL CHIEVO - Chiamato a risollevare le sorti dei gialloblù, Maran nell'ottobre del 2014 prende il posto di Eugenio Corini, che alla Lazio voleva bene. Maran no. Ma forse dovrebbe, visti i risultati: 0-0 a Verona il 29 novembre, 1-1 all'Olimpico il 26 aprile 2015. Era dal 2005-2006 che il Chievo non faceva punti tra le proprie mura contro la Lazio (2-2 con doppietta di Tiribocchi). Ieri sera, la ciliegina sulla torta. Ieri sera, come se fosse la prima volta. Poker. 4-0. Per il Chievo. Il bilancio di Rolando Furioso contro la Lazio si arricchisce di un'altra vittoria: con questa fanno tre in sette incontri, a cui vanno aggiunti due pareggi e solamente due sconfitte. A Verona ricorderanno a lungo questo giorno: infatti solo una volta, nella massima serie, il Chievo si era imposto su un avversario con quattro gol di scarto. Era il 2005-2006 (ancora lui), ed alla 22ma giornata gli uomini dell'allora tecnico Bepi Pillon si imposero per 4-0 sulla Reggina di Walter Mazzarri. La Lazio di Pioli è riuscita ad eguagliare questo infausto primato. La matematica non è un'opinione, ma volendo può essere cambiata: c'è un bilancio da aggiustare, ma stavolta non può farlo Lotito.