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ESCLUSIVA Radiosei - Cagni: “Lazio squadra forte, se ritrova infortunati e condizione potrà dire la sua”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 7 ottobre 2015, 07:10News
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it

ESCLUSIVA Radiosei - Cagni: “Lazio squadra forte, se ritrova infortunati e condizione potrà dire la sua”

Pubblicato il 6/10 alle 19.40

Si è ritrovata la Lazio dopo un periodo difficile. Ora Pioli potrà approfittare della pausa per lavorare con i giocatori rimasti a Roma, in attesa di ritrovare non solo i nazionali, ma anche gli infortunati. Su questo aspetto ha insistito il tecnico Luigi Cagni, in esclusiva ai microfoni di Radiosei: “A mio parere non sono stati commessi errori particolari, la Lazio ha pagato piuttosto un discorso fisico. Gli infortuni hanno avuto un peso specifico e non hanno permesso ai biancocelesti di poter contare sulla stessa brillantezza della passata stagione. Una volta trovato l’equilibrio, la squadra di Pioli potrà comunque dire la sua. Così come Napoli o Roma, è una formazione molto forte con tanti giocatori di qualità. È importante ritrovare tutti gli effettivi e la giusta condizione fisica. Nel calcio odierno è fondamentale infatti essere al meglio a livello atletico per fare entrambe le fasi, giocando con grande intensità e pressando alto. In questo modo si tiene l’avversario lontano dalla propria area. Superato il momento più delicato, la strada è comunque ora in discesa. Tra l’altro avere un allenatore che ha già fatto bene nell’annata passata, non può che rappresentare un vantaggio. Soprattutto in una piazza difficile come Roma, in cui c’è una grande passione ed influenza da parte dei tifosi e dei mezzi d’informazione”.

Cagni ha parlato anche del campionato in generale: “Il livello è più basso rispetto agli altri tornei europei, quindi anche le grandi squadre come la Juventus possono faticare. Ne gioverà sicuramente lo spettacolo, con stagioni avvincenti e un ruolo fondamentale degli allenatori. L’Inter, a differenza delle altre, romane comprese, al momento non dà l’impressione di grande compattezza e intensità. Per dare i primi giudizi, serviranno comunque almeno dieci giornate”. Tra i vari temi, l’allenatore bresciano ha affrontato anche il suo addio prematuro dallo staff della Sampdoria a inizio settembre: “Avevo un progetto innovativo che purtroppo non sono riuscito a mettere in atto, non sono riuscito a far nulla di quello che avevamo in testa. Non c’è stato proprio tempo. La decisione è stata presa da Zenga, ma non sono a conoscenza della motivazione. Il mio ruolo era occuparmi soprattutto della fase difensiva e mi sarebbe piaciuto tantissimo. Avrei portato gli attaccanti a sacrificarsi per riconquistare palla vicino alla porta. Già Sacchi lo faceva ai tempi del Milan, è stato tra i primi ad importare questo sistema di gioco. Per il futuro, visto il vincolo del tesseramento, potrei solo andare all’estero. Al momento sono tagliato fuori dal sistema italiano”.