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Bollini: "D'accordo con Conte, nel settore giovanile è importante la cultura del lavoro! Cataldi? Per noi è un vanto"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 29 gennaio 2015, 11:01Settore giovanile
di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

Bollini: "D'accordo con Conte, nel settore giovanile è importante la cultura del lavoro! Cataldi? Per noi è un vanto"

Un appuntamento per confrontarsi, ieri a Coverciano. Il ct azzurro, Antonio Conte, ha incontrato gli allenatori delle squadre Primavera, Allievi dei club di Serie A e B e i responsabili tecnici delle selezioni della Lega Pro e della Lega Nazionale Dilettanti. L'ex tecnico Juventus ha insistito molto, prima di scendere in campo per delle esercitazioni nel pomeriggio, sull'esigenza di trasmettere ai giovani la cultura del lavoro, della fatica. Un concetto che non poteva non trovare d'accordo Alberto Bollini. Il responsabile del settore giovanile biancoceleste, sulle frequenze di Lazio Style Radio 89.3, ha approfondito questo discorso, raccontando anche la giornata di ieri: "E' stato un incontro che ha organizzato la federazione, con un allenatore d'eccezione: Conte e il suo staff. Il ct azzurro ha fatto una disamina sulla cultura del lavoro nel settore giovanile, dicendo che dobbiamo ritrovare la gioia della fatica. Mi associo a lui, troppe volte si sperimentano nuove metodologie, il calcio spagnolo, il calcio tedesco... ma l'Italia ha una storia, una cultura pazzesca alle spalle. Bisogna ritrovare la voglia di faticare, di imparare. In poche parole, lavorare con gli obiettivi giusti. Si è accennato il discorso della "settimana tipo" nel settore giovanile, che non può essere uguale a quello di un grande. Il giorno prima della gara, ad esempio, è un giorno in più di lavoro che non può essere finalizzato solo ai tre punti e al risultato della gara, ma alla crescita". Lavorare, faticare, migliorare. In poche parole, crescere, e continuare a farlo anche nel settore giovanile. Sarebbe un autogol, dice Bollini, creare un ambiente in cui il ragazzo si senta appagato dai propri risultati. Nel vivaio, i giovani devono essere affamati: "C'è il rischio che arrivati al settore giovanile importante si sentano appagati, per questo la figura dei genitori e di chi segue i ragazzi è fondamentale. Lo spirito dev'essere quello di lavorare con gli obiettivi in testa, non quello di "farcela" come calciatori.

Deve crearsi un ambiente in cui si può crescere, senza creare appagamento. Il tecnico non deve solo allenare, è anche un educatore. Non sono le due ore in campo che ti fanno capire se un mister è adatto al settore giovanile, bisogna saperci fare anche dal punto di vista psicologico. Ma noto che in Italia ci sono validi tecnici". Ha poi continuato, l'ex tecnico della Primavera laziale, facendo il punto della situazione nel settore giovanile: "Va molto bene, ma a volte le diverse fasce incorrono a qualche difficoltà. Io credo non ci si debba mai accontentare. Per esempio, la Primavera, e il suo scivolone contro il Napoli, che comunque è una squadra valente. Gli Allievi Nazionali hanno fatto una bella vittoria, a prescindere dal successo, la prestazione mi è piaciuta. Rocambolesco il pareggio dei Giovanissimi Nazionali, contro il Frosinone - la gara, terminata 1-1, vede i laziali in vantaggio fino al 74' - un episodio particolare, ma se ti capita contro è davvero un dispiacere". In chiusura, Bollini ha commentato le avventure che gli ex Primavera stanno vivendo lontani da Roma, ma anche quelli in pianta stabile al seguito della prima squadra: "E' fondamentale, dopo la Primavera, continuare un percorso per diventare un calciatore adulto, senza farsi abbagliare dalla categoria. Alcuni giovani vanno in serie superiori eincontrano difficoltà, altri in Lega Pro e un paio di anni li troviamo in A. Importante vedere l'ambiente in cui andrà a giocare. Non si può sbagliare lì. I nostri ragazzi stanno facendo bene, in modo particolare Crecco. Anche Filippini sta andando bene. Minala non mi stupisce, c'entrava poco con il nostro settore, doveva avere un primo ambientamento per poi immergersi nel calcio professionistico. Ho fiducia in Rozzi, Lombardi ha incontrato qualche difficoltà, come normale che sia, ma ce la sta facendo. E sono orgoglioso di Keita, Onazi, e Cataldi: anzi, a quest'ultimo faccio i miei complimenti, è un vanto per il nostro settore giovanile".