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Scalata Lazio, condannati in primo grado i capi degli Irriducibili: cade accusa di aggiotaggio
giovedì 29 gennaio 2015, 15:20News
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Lalaziosiamonoi.it

Scalata Lazio, condannati in primo grado i capi degli Irriducibili: cade accusa di aggiotaggio

Una vicenda iniziata il 13 ottobre 2006, con gli arresti di quattro esponenti degli Irriducibili: Fabrizio Toffolo, Fabrizio Piscitelli, Yuri Alviti e Paolo Arcivieri. I quattro leader dell'allora gruppo guida della Curva Nord biancoceleste furono accusati di estorsione e aggiotaggio, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta scalata alla S.S. Lazio. Una denuncia che - come noto - partì dal presidente del club Claudio Lotito. Oggi - dopo quasi otto anni e mezzo di distanza - è arrivata la sentenza di primo grado: il Tribunale ha condannato gli imputati con pene che vanno da 2 anni e 2 mesi a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

La richiesta da parte dei pm - risalente a ottobre 2013 - era stata di 8 anni di reclusione. I giudici hanno riconosciuto nei loro confronti il concorso in tentativo di estorsione, lo stesso non è avvenuto invece per quanto riguarda il reato di aggiotaggio. Sono stati condannati anche gli imputati che - secondo l’accusa - avrebbero tentato la scalata alla società capitolina: Guidocarlo Di Cosimo (4 anni e 2 mesi), Giuseppe Bellantonio (2 anni e 2 mesi), mentre Fabrizio Di Marziantonio, ex segretario della Polisportiva Lazio, è stato condannato a 1 anno e sei mesi. Assolto per non aver commesso il fatto Bruno Errico. Nei confronti di Di Cosimo è stato riconosciuto anche il reato di aggiotaggio, con la disposizione di risarcimento in favore della Consob di 60 mila euro. Riconosciuto anche il risarcimento per Claudio Lotito per i suoi familiari - ritenuti oggetto di minacce - e della Lazio, da stabilire in separata sede.