Beretta incensa la Lazio: "Squadra superiore alle attese. Il Cesena? Gara difficile"

Dal 1982 fino ad oggi: la voglia di allenare di Mario Beretta rimane quella di sempre. Tecnico con grande esperienza, ha messo piede in quasi tutte le categorie d'Italia. Attualmente è sotto contratto con il Latina, club che il 5 ottobre scorso l'ha sollevato dal suo incarico. i 7 punti conquistati in sette giornate non sono andati giù al patron dei pontini. Proprio l'ex allenatore nerazzurro è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per parlare della sfida fra Cesena e Lazio. 

Cosa ne pensa della Lazio di Pioli?

“Le impressioni sono positive, probabilmente sta andando oltre le attese. La Lazio è in corsa in tutti gli obiettivi, il lavoro che sta facendo Pioli con la squadra è positivo. L’idea di gioco è stata subito chiara, questo è l’aspetto più importante. Anche i calciatori contano, ma l’allenatore deve dare le sue idee. Per me è stato più significativa la vittoria in Coppa Italia, hanno dato il massimo e significa che tutti insieme stanno facendo un grande lavoro. Il Milan ha giocatori di qualità, la Lazio è stata tutto il secondo tempo in 10″.

In questa squadra anche le seconde linee si impegnano molto...

“Significa che il gruppo è sano e unito, è quello che aiuta a raggiungere gli obiettivi”.

Crede che due mesi per la preparazione siano pochi?

“Se ci fosse una pausa lunga potrebbe essere determinante, in due mesi di sosta si fa un certo tipo di lavoro. Da noi la sosta è minima, ormai non c’è più un discorso di richiami. L’unica cosa che può cambiare è il mercato, avendo in mezzo il calciomercato qualunque squadra vorrebbe rinforzarsi. A me piace condurre anche la parte atletica, adesso mi confronto con il preparatore e voglio sempre sapere quello che si fa. E’ giusto fare certi lavori in certi momenti”.

Cosa ne pensa di Lazio-Cesena?

“La gara di Cesena è molto complicata, queste partite sono difficili, hai tutto da perdere e niente da guadagnare. Diventa molto importante prepararla al meglio, con infortuni e squalifiche è un ulteriore esame. Si può vincere o perdere, l’importante è la giusta determinazione”.

Cosa l'ha delusa di questo campionato?

“Mi aspettavo qualcosa di più da Milan e Inter, anche se non solo le stesse squadre di anni fa. La sorpresa è la Sampdoria. Pensavo che l’Atalanta potesse essere un po’ più avanti. Per emergere bisogna avere idee, di soldi non ce ne sono. Serve investire quel poco che si ha sul settore giovanile, si parla molto ma alla fine non si investe. Ci sono nazioni che hanno squadre con signori giocatori, hanno una scuola alle spalle e conoscenze tali da affrontare le difficoltà nel migliore dei modi”.