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L'ANGOLO TATTICO di Sassuolo-Lazio - Padrona bella e assoluta, è una Maravigliosa Lazio
lunedì 2 marzo 2015, 13:05L'Angolo Tattico
di Stefano Fiori
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it

L'ANGOLO TATTICO di Sassuolo-Lazio - Padrona bella e assoluta, è una Maravigliosa Lazio

Maravigliosa. Come il Boccaccio dell'ultimo film dei fratelli Taviani. Un'opera corale, con un cast eccezionale. Il film o la Lazio? Entrambi. La star Felipe Anderson, Biglia e Mauri co-protagonisti da Oscar, con la partecipazione straordinaria di Miro Klose. Il regista Pioli ha dato il là per il ciak, poi si è gustato lui per primo lo spettacolo. Al Mapei Stadium, i biancocelesti hanno sfoderato una delle prestazioni più belle dell'intera stagione. Per intensità, supremazia e qualità, rischia addirittura di essere la migliore.

SUPREMAZIA TOTALE E IL RITORNO DEL PROF. BIGLIA - I capitolini hanno dominato il gioco per quasi tutto l'arco dell'incontro. Il Sassuolo si è trovato costretto a rendersi pericoloso in contropiede, con la Lazio costantemente nella metà campo avversaria. Non solo dominante sul piano territoriale, la formazione di Pioli ha anche prodotto a ritmi industriali: 87,8%, la percentuale di pericolosità parla chiaro. Numerosi le conclusioni, 21 totali, 8 nello specchio. Infinita la trama di passaggi: 581, di cui 494 riusciti. Ossia, l'85%. Una Lazio tambureggiante, lucida e limpida nella manovra. Merito soprattutto di un Lucas Biglia di nuovo ai suoi livelli abituali. Una lectio magistralis, quella del professore argentino in quel di Reggio Emilia: 88 passaggi riusciti (il 92%), 27 palloni recuperati. Numeri da record. Quattro le occasioni da gol propiziate, meglio di lui solo Felipe Anderson. Cinque le chance create, un gol da vedere e rivedere, tre assist perfettamente identici per Klose (l'ultimo tramutato in rete da Re Miro). C'è poco da girarci intorno, siamo di fronte a un fuoriclasse assoluto. Che si è concesso pure il lusso di sbagliare il quarto gol dell'incontro. Sarebbe stato umanamente troppo.

SENZA RIFERIMENTI - Una Lazio che ha giocato alla grande sia prima che dopo l'ingresso di Klose. Ufficialmente falso nueve, Stefano Mauri si è divertito ancora più del solito a non dare punti di riferimento alla difesa avversaria. Ha svariato su tutta la trequarti, lasciando che fosse Keita a muoversi da terminale offensivo decentrato. Un esperimento - quello del tridente senza punta centrale - dettato sicuramente dalla necessità di turnover. Ma che ha offerto garanzie per il futuro al tecnico emiliano. Certo, c'è voluta la perla di Felipe a sbloccare la partita. Ma, tra occasioni create e un rigore non concesso, il vantaggio era stato di gran lunga legittimato. Nella ripresa la Lazio ha poi dilagato, a nulla è valso il ritorno del Sassuolo alla difesa a quattro. Troppo straripanti i biancocelesti, Troppo maravigliosi.