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FOCUS - Lazio, che disastro! Difesa di burro, attacco sterile e approccio le spine di Pioli. E 7 sconfitte...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 30 novembre 2015, 06:40Il punto di
di Marco Valerio Bava
per Lalaziosiamonoi.it
fonte MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Lazio, che disastro! Difesa di burro, attacco sterile e approccio le spine di Pioli. E 7 sconfitte...

Pubblicato il 30/11 alle ore 01:31

Una lista nera che si aggiorna di settimana in settimana, numeri che certificano una crisi di risultati e di gioco mai vista prima nell'era Pioli. A Empoli è arrivata un'altra sconfitta, la sesta in trasferta, dove sono stati raccolti la miseria di tre punti (a Verona) e peggio hanno fatto solo Sampdoria (2) e Frosinone (1). La Lazio bella e sfrontata è un ricordo che va messo in soffitta, non esiste più, inutile parlare del passato, un passato che appare remoto e distante anni luce da un presente buio, fatto d rovinose cadute e malumori sempre più evidenti. Una situazione spinosa, difficile da risolvere. La Lazio si sta avvitando su se stessa, sta precipitando, senza che allenatore o società riescano a fermare questa spaventosa discesa. La zona Champions, obiettivo dichiarato a inizio stagione, è lontana nove punti (ma Fiorentina e Napoli devono ancora giocare), mentre il terzultimo posto è appena a sei lunghezze. Il ritiro non è servito a nulla, a Empoli i biancocelesti ci hanno provato, ma in modo confuso, senza che in campo fosse messa la minima idea di gioco, pagando a caro prezzo l'ennesima pecca difensiva. I numeri sono impietosi, non lasciano spazio ad alibi. Sei sconfitte su sette gare esterne sono tante, solo Frosinone e Aston Villa eguagliano questo record negativo nei cinque maggiori campionati europei. Lontano dall'Olimpico, la Lazio viaggia a una media di 0,42 punti a gara, ruolino da retrocessione. Non solo, al "Castellani" è arrivata la settima sconfitta in campionato, Pioli ha perso la metà delle partite fin qui disputate, un'enormità, un dato nefasto che non si registrava da 31 anni, dalla stagione 1984/1985 quella dell'ultima retrocessione della Lazio in B. Numeri che devono indurre a una riflessione, perché il "sapremo uscirne" non può più bastare. Serve un messaggio chiaro già contro Juventus, Samp e Inter, i tre scogli che mancano alla Lazio prima della sosta natalizia. 

APPROCCIO - D'altra parte, nelle ultime sette partite sono arrivati quattro punti (solo l'Hellas ha fatto peggio racimolando due punti), mentre nelle ultime cinque sul tabellino è stato registrato solo il punto stiracchiato rimediato domenica scorsa contro il Palermo; la vittoria manca dal 3-0 sul Torino datato 25 ottobre. Quella sera, la Lazio era seconda in classifica, da lì in poi l'oblio. Colpa di quattro sconfitte e un pareggio, di tre gol fatti e nove subiti. La difesa è la terza peggiore in Serie A, la sua porta è rimasta inviolata solo in quattro occasioni (sempre in casa), impossibile dare la "colpa" di 22 gol presi in 14 giornate solo alle sconfitte contro Chievo e Napoli. la Lazio incassa 1,53 gol a partita, troppi se si ha una minima ambizione di classifica. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Se la difesa è di burro, ecco che l'attacco ha le polveri bagnate. I biancocelesti hanno messo dentro solo 14 palloni in 17 gare (1.21 a partita), Klose, Matri e Djordjevic hanno portato solo quattro gol in campionato, sintomo che il gioco latita, le idee scarseggiano e quando le ali si bloccano mancano soluzioni offensive. Problemi che si sommano. C'è pure quello dell'approccio. Se le partite finissero al 45', la Lazio sarebbe terzultima in classifica, davanti solo al Carpi e a pari punti col Frosinone. A Empoli, Biglia e compagni hanno chiuso sotto l'ottavo primo tempo su quattordici. Non è un caso, dunque, che nove gol dei diciassette segnati -riporta LazioPage- siano arrivati da giocatori subentrati. Chi entra dalla panchina lo fa con piglio più deciso, anche perché spesso c'è da recuperare un risultato già compromesso, Klose a Empoli è manifesto di una squadra che si affanna a rincorrere dopo aver buttato un tempo. Fossero state convalidate le due reti al tedesco, ecco che il dato "gol segnati/giocatori subentrati" sarebbe aumentato ulteriormente, a dimostrazione che pure le scelte iniziali di Pioli siano spesso rivedibili. La Lazio è questa. Parlare di passato non ha ormai alcun senso. La realtà dice classifica anonima e numeri da incubo. Il "sapremo uscirne" non basta più, è un ombrello che non ripara i protagonisti di una prima parte di stagione fallimentare, i verbi declinati al futuro non possono far più parte del vocabolario della Lazio. Servono riposte e servono immediatamente. Peggiorare questi numeri, vorrebbe dire fare ampi passi verso l'inferno.