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La Lazio s'ingrifa con Milinkovic e Immobile: Genoa al tappeto, ora l'Inter ai quartiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 19 gennaio 2017, 07:30Editoriale
di Carlo Roscito
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it

La Lazio s'ingrifa con Milinkovic e Immobile: Genoa al tappeto, ora l'Inter ai quarti

Pubblicato il 18/01 ore 22.54

Niente ansia da prestazione per il freddo. La Lazio s’ingrifa e schiaccia il Genoa negli ottavi di finale di Coppa Italia. La squadra di Simone Inzaghi si complica la vita, si fa rimontare due gol di vantaggio, corre qualche brivido di troppo, ma alla fine centra la qualificazione ai quarti: prossimo appuntamento a San Siro contro l’Inter dell’ex Pioli (da programma il 31 gennaio). Sembravano bastare la prima mezzora di gara e i gol di Djordjevic e Hoedt per archiviare la pratica, alla fine invece sono serviti i pezzi da novanta in campo nella ripresa. Segnano ancora loro, Milinkovic e Immobile. I due, appena entrati, montano sulla partita e la decidono come contro l’Atalanta. Finisce 4-2 grazie ai cambi del secondo tempo, grazie alle scelte di Inzaghi che riesce in parte anche a preservare le energie per la trasferta dello Juventus Stadium di domenica.

PARTENZA SPRINT. Il colpo del ko arriva solo al 75’, eppure i biancocelesti erano partiti alla grande. Hoedt impostava da dietro e guidava insieme a Wallace (stasera tutt'altro che perfetto) un reparto chiuso da Patric e Lukaku (tornato dall’infortunio alla caviglia). Biglia comandava il centrocampo titolare (privo dall’inizio soltanto di Milinkovic), Djordjevic veniva incontro, faceva salire la squadra e faceva bene la sponda per Lombardi e Felipe Anderson ai suoi lati. Proprio il serbo, il più discusso dai tifosi, era in palla e sbloccava il risultato al 20’ con un bel tocco sotto di sinistro: era stato il più veloce ad avventarsi su un pallone rimasto in area su una deviazione di Anderson. L’azione era nata da un corner battuto corto dallo stesso brasiliano. La Lazio prendeva campo, da quel momento diventava padrona e raddoppiava con Hoedt al 31’: altro corner, stavolta dalla sinistra, palla fuori per l’olandese che scagliava all’angolino un bolide dai 25 metri. In mezzo alle due reti il rigore fallito malamente da Felipe Anderson (guadagnato da Djordjevic, uno dei migliori, steso da Orban su un filtrante di Patric): conclusione molle e addirittura bloccata da Lamanna, bravo a intuire la direzione del tiro.

BLACK-OUT. Poi la Lazio si spegne e prende due gol in ripartenza. Due palle perse a centrocampo, una da Lulic e l’altra da Felipe, due reti immediate che riportano il risultato in parità a un soffio dall'intervallo. Prima è Pinilla a centrare l’incrocio con il sinistro da dentro l’area, poi Pandev punisce da pochi passi raccogliendo un tiro strozzato di Rigoni dal limite. Nel secondo tempo la paura dura un quarto d’ora. Pinilla ci mette mezza giornata a controllare una palla davanti a Strakosha, Ocampos prende il palo da fuori prima di uscire per Ninkovic. Il Genoa finisce qui. 

LIBERAZIONE. Inzaghi traccia una linea e la Lazio passa: dentro Milinkovic e Immobile per Djordjevic e Lombardi, positivo comunque fino a quel momento con almeno 3-4 discese sulla destra. Ma i titolari sono… titolari non a caso: Milinkovic stacca di testa in area, il pallone gli ritorna casualmente, lo stoppa e lo scarica al volo alle spalle di Lamanna. Una botta tremenda. Immobile, servito da una discesa sulla sinistra di Lukaku, chiude i conti al 75’ con un destro dai 20 metri che non lascia scampo al portiere e spegne le ultime speranze del Genoa. I quarti, con questi due in campo, sono un gioco da ragazzi. La Lazio va avanti, non frena nemmeno in Coppa Italia. Il gelo dell’Olimpico, al triplice fischio, non può impedire ai tifosi (pochi, circa 5mila) di cantare "I giardini di marzo" di Battisti. Bella serata, bella partita. Bella questa Lazio.