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Non c'è storia allo Stadium: una Lazio spenta resta a guardare la reazione bianconeraTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 23 gennaio 2017, 07:23Editoriale
di Saverio Cucina
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

Non c'è storia allo Stadium: una Lazio spenta resta a guardare la reazione bianconera

Pubblicato ieri alle 14:23

Un film già visto contro le grandi, una sceneggiatura però più brutta rispetto alle altre debacle. 2-0 allo Stadium, questa non è una novità. L'atteggiamento, remissivo e fin troppo reverenziale, quello sì. Se all'andata la Lazio portava a casa quantomeno qualche certezza in più in vista dell'inizio di campionato, oggi è un netto passo indietro che ridimensiona forse definitivamente la Lazio per la lotta Champions.

TRA CONFERME E SORPRESE - Conferma gli uomini e il modulo della vigilia Simone Inzaghi, con il tridente Lombardi, Immobile e Felipe Anderson in avanti. Milinkovic scala nel trittico di centrocampisti insieme a Biglia e Parolo. De Vrij e Wallace i centrali davanti a Marchetti, Patric e Radu gli esterni. Sceglie tutta l'artiglieria pesante Allegri per la sua Juve: Cuadrado, Mandzukic e Dybala dietro Higuain, con Pjanic e Khedira in mediana. Nessuna novità invece in difesa, con Bonucci e Chiellini al centro e Lichtsteiner e Asamoah sulle corsie laterali.

DOCCIA FREDDA - Si gioca in una sola metà campo nei primi 20 minuti di gara. La Lazio soffre e accusa la partenza super dei bianconeri, subito impeccabili nel possesso e più veloci nella circolazione del pallone. Il primo choc arriva al 5' con Lichtsteiner che lancia Mandzukic, sponda di testa per Dybala che di prima intenzione, col mancino, supera Marchetti dal limite dell'area. Traiettoria velenosa sul secondo palo per il vantaggio bianconero, con Marchetti che intercetta la sfera senza evitare il peggio. Doccia fredda per gli uomini di Inzaghi, tramortiti in partenza dalla carica agonistica dei padroni di casa. Passano i minuti e la musica non cambia anche per quanto riguarda il possesso palla. Alza il baricentro la Lazio che però non riesce ad entrare in partita e al minuto 17 subisce il raddoppio: cross di Cuadrado dalla destra, Higuain anticipa de Vrij e spinge il pallone in rete per il 2 a 0.

LA REAZIONE CHE NON C'E' - Verdetto crudo ma ineccepibile, la Lazio dorme e pecca soprattutto in ripartenza, con traiettorie sempre sporcate in fase di impostazione dalla corsa e il sacrificio di Higuain e Mandzukic. Provano a tirare fuori l'orgoglio i capitolini, che nella seconda parte di tempo spengono il forcing bianconero, creando qualche pensiero in più dalle parti di Buffon. Al 25' è Milinkovic dalla distanza a sfiorare il palo con una conclusione insidiosa di destro. Più velleitario invece il tiro di de Vrij qualche minuto più tardi, ampiamente fuori portata. Davvero troppo poco per una Juventus col coltello tra i denti.

RASSEGNAZIONE - Più credibile invece la reazione della Lazio in avvio di ripresa. E' Radu a creare qualche grattacapo sulla sinistra con un assolo palla al piede che frutta un calcio d'angolo. Ora sono i biancocelesti a gestire la sfera, con gli uomini di Allegri pronti a ripartire e far male in contropiede. Prova ad accendersi Felipe Anderson, ormbra di se stesso per tutto il primo tempo: il brasiliano è bravo a liberarsi per il tiro, ma la sua conclusione è praticamente una telefonata per Buffon. Ora la Juve ha più spazio nelle ripartenze, come al 53' con Dybala, che servito da Cuadrado frontale alla porta, calcia a lato nel tentativo di spiazzare Marchetti. E' sterile il possesso palla della Lazio e i bianconeri non aspettano altro per trovare l'imbucata. Al 61' Dybala va ad un passo dal 3-0: assist perfetto di Higuain per l'argentino che, però, solo in area, calcia fuori di un soffio. Girandola di sostituzioni per Inzaghi: esce a sorpresa Biglia, entra Lukaku, fuori Radu e dentro Djordjevic. Più tardi spazio anche per Murgia al posto di Lombardi. Cambia anche Allegri inserendo Barzagli per un acciaccato Lichtsteiner e Rincon per Dybala. Cala d'intensità la gara e con essa anche le speranze della Lazio. Sfrutta male i pochi contropiedi concessi la Lazio, perdendo sempre il tempo di gioco propizio per stanare la retroguardia zebrata, come al minuto 68, quando Milinkovic è troppo altruista nel cercare di servire Immobile piuttosto che provare la conclusione a rete. Nel finale, l'ingresso anche di Pjaca al posto di Higuain sancisce i titoli di coda dello show bianconero, assolutamente impeccabili nel gestire la gara. Non sfata il tabù la Lazio, che non vince in casa bianconera dall'autunno del 2002, concedendo senza troppi pensieri la ventisettesima vittoria consecutiva allo Stadium ai padroni di casa.