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Sgarbi: "Con Totti è risolto, ma ho vinto io. Flaminio? Lotito mi ha spiegato perché no..."
martedì 28 febbraio 2017, 13:52News
di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Lalaziosiamonoi.it

Sgarbi: "Con Totti è risolto, ma ho vinto io. Flaminio? Lotito mi ha spiegato perché no..."

A tenere banco non c'è solo il Derby, nella Capitale. Altra questione calda: gli stadi di proprietà. La Roma ha appena visto approvato il proprio progetto dalla giunta, la Lazio ha annunciato di voler muoversi senza rispolverare lo stato Flaminio. Ai microfoni di Elle Radio, Vittorio Sgarbi è tornato a parlare dello stadio romanista e della cancellazione delle torri dal progetto: "Hanno fatto esattamente quello che volevo io. Le mie “minacce” hanno determinato una spaccatura all’interno del gruppo. Spaccatura che io ho cavalcato elogiando la Lombardi, visto che un senatore, a dispetto di quello che dice Grillo, ha tutto il diritto di occuparsi della cosa pubblica. Grillo avendo un pensiero modesto ha fatto questa uscita dicendo che non spettava ai parlamentari esprimersi. Dentro il Consiglio Comunale è arrivata invece una ribellione che affondava le basi anche sul fatto che nel 2014 la Raggi era contraria a questo progetto. Quando Grillo si è reso conto che il Consiglio Comunale avrebbe votato contro, ha affermato come lo Stadio della Roma non si potesse fare lì. Successivamente la Raggi ha contraddetto Grillo confermando lo stadio a Tor Vergata ma anche il lodo-Sgarbi, eliminando le Torri e tutto ciò che snaturava il progetto. Questo risolve anche il mio conflitto con Totti, che avevo criticato perché difendeva il progetto e non lo stadio in sé. Per il resto sono d’accordo, compreso il fatto che anche la Lazio debba avere il suo stadio, il che creerebbe un equilibrio tra le due squadre: una situazione che sembra essere avviata dalla telefonata che proprio Lotito ha fatto alla Raggi". 

LA POLEMICA CON TOTTI - "Ho criticato il Totti urbanista improvvisato, non il calciatore. Era logico che Totti fosse dalla parte della Roma. Io avevo criticato l’incompetenza di Totti come urbanista e architetto, questo evidenzia il clima malato che c’è attorno al calcio. Uno può essere tifoso di una delle due squadre, ma deve essere tifoso innanzitutto della città di Roma. Fosse per me lo stadio dovrebbe essere unico, vedo come un elemento negativo e di inciviltà non poter condividere una stessa area.Ho criticato un’incompetenza oggettiva, è come se dicessi che è un asino in latino: pur avendo fatto notare che Totti veniva strumentalizzato per veicolare un certo tipo di discorso, sono stato ricoperto di insulti. Con Totti direi comunque che è finita tre a zero".

IL FLAMINIO PER LA LAZIO - "Ovviamente non credo, quando ho parlato con Lotito è lui che mi ha escluso questa possibilità. Sarebbe un segnale di civiltà, ma le condizioni disastrose dello Stadio Flaminio lo hanno portato ad affermare, parlando con me, di non poter sostenere la riqualificazione di una soluzione del genere, ma solo la costruzione di un nuovo stadio. In un paese civile lo Stadio Flaminio sarebbe venduto dallo Stato a Lotito per un euro, in cambio dell’impegno del restauro. Certo andrebbe garantito a Lotito di agire sull’area del Flaminio come su un’area in cui costruire un impianto ex novo. E’ chiaro che in questo sarebbe decisiva la volontà della pubblica amministrazione, concedere di costruire senza vincoli purché si restauri. D’altronde il no al Flaminio dev’essere ragionato e ponderato e non deve certo arrivare da un’antipatia preconcetta verso la struttura".