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Petrelli: "Vi racconto le occhiatacce di Chinaglia prima del derby, nessuno doveva avere paura"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 28 febbraio 2017, 11:01News
di Benedetta Orefice
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Lalaziosiamonoi.it

Petrelli: "Vi racconto le occhiatacce di Chinaglia prima del derby, nessuno doveva avere paura"

Giorgio Chinaglia era un trascinatore, quando c’era il derby non parlava con nessuno”. Un tuffo nel passato, Sergio Petrelli racconta i derby vissuti con Chinaglia. Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, l’ex Campione d’Italia biancoceleste ha dichiarato: “Giorgio si caricava e ci caricava. Prima del match ci guardava male per vedere chi aveva paura e chi no, era un vero leader. Cosa che forse, adesso, non si trova più nelle squadre di calcio. Sembrava un sempliciotto, un uomo senza cultura: in realtà negli Stati Uniti divenne dirigente in una società importante. Erano diversi, comunque, i giocatori della squadra che sentivano il match in modo particolare. Io, ad esempio, venivo dalla Roma e lo sentivo davvero in modo intenso. Gli anni ‘70 erano un po’ diversi, il tifoso vedeva il derby in maniera diversa: ora sembra una questione di vita o di morte. Con scontri e polizia. Prima c’erano gli sfottò, qualche cazzotto ma niente di più. Gli incidenti allontanano le famiglie dagli stadi, buttando cattiva luce sul calcio. Scaramanzie? Maestrelli aveva una scaramanzia particolare, ma non mi viene in mente ora. Tutta la panchina, comunque, aveva il proprio rito. Anche noi giocatori, di solito riguardava il mangiare”.

FATICA MENTALE – “Poco tempo dal match contro l’Udinese? Se si vive da atleta non si subiscono contraccolpi fisici. Io penso che se ci si allena bene si possono giocare benissimo due partite a settimana. Forse i calciatori, più che affaticati fisicamente, lo sono a livello mentale, da tutte le pressioni che porta la stracittadina. Con l’Udinese non abbiamo giocato in modo pessimo. Non credo che i calciatori pensassero già al derby. La cosa migliore è arrivare con uno stato mentale buono, bisogna guardarsi negli occhi: solo così si capisce cosa la squadra è disposta a dare sul campo. Il derby ti dà uno stimolo grande. Spero sia un match tranquillo”.

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