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LAZIO STORY - 25 marzo 2000: quando la Lazio vinse il derby e riaprì la corsa allo scudetto
sabato 25 marzo 2017, 10:30News
di Claudio Cianci
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it

LAZIO STORY - 25 marzo 2000: quando la Lazio vinse il derby e riaprì la corsa allo scudetto

Certe sfide non vengono per caso, se si è tifosi di una squadra molte cose vengono interpretate come un segno del destino. Il 25 marzo del 2000 la Lazio doveva affrontare l’avversario peggiore per riaprire la corsa a quello che poi diventerà il suo secondo scudetto, cioè la Roma. Un derby della Capitale per poter arrivare in cima in Italia. Non fu facile, ma gli uomini di Eriksson riuscirono nell’impresa.

LAZIO-ROMA – Altri tempi, altro derby. Scenografia tricolore in Curva Nord, per fare capire ai giocatori che l’obiettivo non poteva che essere lo scudetto. In campo la Lazio schierò Simone Inzaghi, Nedved, Veron e molti altri fenomeni. La Roma aveva fra le sue fila un giovanissimo Totti, Montella, Delvecchio, Nakata, Cafu ed altri. I giallorossi si resero pericolosi immediatamente con Delvecchio che, da due passi, venne fermato dal miracolo di Marchegiani. Ma la Roma insistette e trovò il vantaggio con Montella: bravo ad anticipare il portiere laziale su cross di Totti. La gara si accese, prima Candela e Conceicao si colpirono reciprocamente, poi Almeyda e Delvecchio ebbero un incontro ravvicinato con discussione tutt'altro che pacifica. Nel mezzo le proteste di Nedved per un contrasto con Lupatelli in cui il ceco chiese il rigore. Pian piano però la Lazio prese campo e coraggio. Era il preludio al gol del pareggio: Pancaro servì in area Inzaghi che aprì per Nedved. Il centrocampista riuscì a calciare in porta e, grazie alla deviazione di Zago, trovò il gol al 25esimo. Passarono tre minuti e Nakata atterrò Veron fuori dall’area di rigore. La posizione fu invitante per l’argentino, che nonostante la folta barriera eretta da giallorossi calciò divinamente la punizione e realizzò il 2-1 laziale. Poi piovvero infortuni: prima Cafu per la Roma, poi Marchegiani per la Lazio al 41esimo. Il colpo subito dal portiere laziale sembrava davvero pesante: infatti cadde male in uscita aerea sul terreno di gioco, gli si storse il collo e svenne. Fortunatamente si trattò solo di trauma cervicale. Il calciatore venne sostituito da Ballotta. Così finì il primo tempo. Nella ripresa prima ci provò Totti che venne neutralizzato, poi Inzaghi in area romanista di rigore reclamò un rigore per una spinta. Al minuto 57’ Candela cadde male e s’infortunò anche lui, al suo posto Tommasi. Pochi minuti dopo Pancaro trovò il corridoio per Conceicao che però venne fermato da Lupatelli. Sulla destra la Lazio iniziò a soffrire e su un passaggio millimetrico di Totti, Delvecchio spedì la sfera fra la braccia di Ballotta. Ultimi due brividi per parte: Simeone s’inserì in area e con la testa non riuscì a trovare la porta, mentre dall’altra parte Delvecchio provò una conclusione ma trovò ancora un attento Ballotta. La sfida terminò, la Lazio vinse il derby e si lanciò nella partita più importante della stagione contro la Juventus a sole sei lunghezze dai bianconeri. Questo successo contro la Roma diede inizio alla rimonta che si concluse il 14 maggio del 2000 alle 18:04. Storia.