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FOCUS - Assist, contrasti e tanta corsa: Felipe ringrazia Inzaghi e punta la Seleção...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 28 marzo 2017, 07:30Editoriale
di Saverio Cucina
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Assist, contrasti e tanta corsa: Felipe ringrazia Inzaghi e punta la Seleção...

Pubblicato il 27/03 alle ore 16:05

Colleziona primati Felipe Anderson, davvero rinato sotto un’altra stella quest’anno. Il numero 10 biancoceleste, dopo 29 giornate, guida la speciale classifica dei passaggi chiave effettuati dai brasiliani in Serie A: come si evince dai dati pubblicati da Lazio Page, per ben 56 volte in questa stagione l’ex Santos ha liberato al tiro un compagno di squadra, piazzandosi al primo posto davanti ai connazionali Alex Sandro (43), Bruno Peres (33), Dani Alves (30) ed Emerson Palmieri (28). Ma c'è dell'altro. Felipe surclassa addirittura con 89 contrasti vinti i difensori verdeoro  Toloi (67), Miranda (65), lo stesso Alex Sandro (53) e il centrocampista del Napoli Allan (53). Numeri fondamentali e preziosi per l’economia del gioco di Simone Inzaghi, del tutto atipici, se vogliamo, per un fantasista col 10 sulle spalle. Abnegazione, forza di volontà, spirito di sacrificio e continuità, elementi fondamentali per generare questa inversione di tendenza rispetto alle innumerevoli pause che era solito prendersi in passato. Numeri alla mano, è lui oggi il miglior brasiliano della Serie A. Ma non è tutto. Ecco una chiave di lettura dell’evoluzione tattica di Pipe…

GENEALOGIA DI UN TUTTOCAMPISTA - “Lavorando a centrocampo diventi anche più forte, io ero una punta, poi ho trovato più spazio per sfruttare la mia velocità. Sulle fasce riesco spesso ad andare uno contro uno e ho la possibilità di cambiare passo, che è una delle mie caratteristiche”. Lo aveva già intuito Pioli due anni fa, poi Simone Inzaghi ha compiuto l’opera, adattandolo sulla corsia di destra a tutta fascia. Spinta, pressing e copertura, con licenza di accentrarsi e tentare il passaggio in verticale per i tagli di Immobile. Un copione impegnativo per il classe ’93 di Brasilia, ma che al suo quarto anno in Italia può recitare con maggior esperienza e maturità. La tecnica e la velocità poi fanno il resto. E ormai non stupisce più vederlo ripiegare in difesa, soprattutto col modulo a tre, riuscendo a svolgere perfettamente una diagonale difensiva. È sempre lui poi ad entrare nel vivo della manovra offensiva, innescando palla al piede il contropiede dalla propria metà campo, sotto l’incitamento costante di mister Inzaghi. “Partecipo abbastanza alla costruzione del gioco del basso – ha spiegato nelle ultime interviste in Brasile –. Ma, allo stesso tempo, ogni volta che ne ho la possibilità provo ad entrare in area e fare il mio”. Una crescita esponenziale dunque, che potrebbe completarsi definitivamente se riuscisse anche a perfezionare i movimenti senza palla, attaccando lo spazio come il compagno di reparto Immobile (il gol a San Siro contro l’Inter in Coppa Italia fu un primo segnale di crescita anche sotto questo aspetto).

LA LAZIO, IL VIATICO PER LA SELEÇÃO - Un obiettivo concreto in agenda: essere protagonista con la sua Lazio anche il prossimo anno, per poi mantenere vivo il sogno Seleção, dopo il trionfo in estate con la selezione olimpica a Rio 2016. “Tite (ct del Brasile, ndr) mi ha visto alle Olimpiadi, so che devo fare di più per meritarmi la nazionale. Sono tranquillo, penso solo a fare un buon finale di stagione qui alla Lazio. Se arriveranno chiamate mi farò trovare pronto”. Non sarà una passeggiata scalare le gerarchie dell’ex tecnico del Corinthians, tra attaccanti ed esterni di lusso: nella lista dei convocati attuali spiccano già i nomi altisonanti di Neymar, Gabriel Jesus, Coutinho, Firmino, Douglas Costa e William. Ecco perché la metamorfosi tecnico-tattica di Felipao può tornare utile anche in ottica convocazione. Il 4-1-4-1 di Tite, visto contro l’Uruguay, può lasciare qualche opportunità in più anche al fantasista biancoceleste, che sulla corsia di destra potrebbe ritagliarsi un ruolo di alternativa a Coutinho, senza dover per forza entrare in competizione in attacco con le stelle Neymar e Gabriel Jesus. Il Brasile, primo nel girone unico sudamericano, ha ormai in tasca il pass per Russia 2018 e non è da escludere che Tite possa concedere qualche chance anche ai detentori del titolo olimpico, tra stage e amichevoli in giro per il mondo. La strada per un ritorno in maglia verdeoro passa però sempre per Roma. La grande occasione è adesso.