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tmw / lazio / Editoriale
FOCUS - Un anno fa Inzaghi al Barbera: dalla contestazione all'unione di intenti. Invece a Palermo...
domenica 23 aprile 2017, 07:25Editoriale
di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Un anno fa Inzaghi al Barbera: dalla contestazione all'unione di intenti. Invece a Palermo...

Pubblicato il 22/04/2017 alle ore 19.00

Un derby da dimenticare, l'esonero di Pioli, una piazza rovente che si trascina a Formello in aperta contestazione. Quanto è cambiato da quel Palermo-Lazio di un anno fa. La prima di Inzaghi al Barbera, chiamato a inaugurare la sua carriera nel calcio dei grandi, dopo anni di gavetta nel settore giovanile. Contro un Palermo che non viveva una situazione tanto distante da quella laziale: alla vigilia del match, la contestazione animava le porte del centro sportivo laziale così come quelle della casa rosanera, a Boccadifalco. Una speranza chiamata salvezza a cui aggrapparsi. Un'illusione che, quest'anno, sembra non lasciare scampo.

RESURREZIONE - Ripensando alla vigilia del match contro il Palermo, la scorsa stagione, c'è da chiedersi come abbia fatto Inzaghi a non mettersi le mani nei capelli. La situazione era tutt'altro che facile, così come non dev'essere stato facile lavorare con serenità e lucidità in un clima così bellicoso: la stracittadina è il prologo di una contestazione severissima che si svolge a Formello, conclusasi tra daspo e arresti. Un ambiente completamente scollato dal club: Inzaghi ha saputo rimarginare una ferita che sembrava irrecuperabile. Ambiente finalmente ricompattato, un'unione di intenti che permette di remare tutti nella stessa direzione: questa Lazio ha dimostrato di avere carattere, cuore, di non mollare mai fino al triplice fischio. I tifosi si sono lasciati conquistare dalla squadra di Inzaghi, hanno ricominciato a seguirla ovunque, muovendosi anche in trasferta. E questa volta, un anno dopo, alla vigilia della sfida contro il Palermo, quando sembra che lo stadio non vanterà le presenze che questa squadra merita, è la stessa Curva Nord a intervenire a sostegno di squadra e club: "La società ha fatto gli abbonamenti ai prezzi più bassi della storia. La squadra sta sputando l’anima, conquistando qualcosa d’impensabile quest’estate. Basta, non ci sono più alibi per non tornare allo stadio”. Tutti insieme, per andare in Europa.

GLI INFERI - Se in casa Lazio la situazione è cambiata radicalmente, a Palermo non si può dire lo stesso. Prima della sfida contro la Lazio ad aprile dello scorso anno, la contestazione si scagliava su società, mister - Walter Novellino era già in aria di esonero - e squadra, accusata di non fare tutto il possibile in campo per ottenere la salvezza. Al termine della scorsa stagione, il Palermo riuscì ad agguantare la salvezza. Quest'anno, tutto è più complicato: tra le questioni societarie e i soliti cambi di guardia in panchina, la permanenza in A sembra un sogno. La squadra in campo appare sfiduciata, i tifosi sugli spalti fremono. Nell'ultima sfida con il Bologna, la prima del Palermo allenato da Bortoluzzi, i fischi e i cori arrabbiati del pubblico sottolineano una prestazione senza nerbo, che non riesce a pungere l'avversaria nonostante questa si trovi in inferiorità numerica. Dopo la sconfitta contro il Cagliari, gli striscioni che popolavano il centro sportivo puntavano il dito sulla squadra: "Toglietevi la maglia", parlava così l'indignazione dei sostenitori, feriti per questo drammatico finale di stagione. Un anno dopo l'esordio di Inzaghi in Serie A, la situazione a Palermo non è cambiata, anzi: lottare per la salvezza significa combattere contro i mulini a vento. Un'impresa in cui è la squadra stessa, ormai, a sentirsi scoraggiata. Proprio questo rinfacciano i palermitani, che vorrebbero vedere perlomeno la voglia di cambiare la propria sorte. L'umore dei tifosi, stavolta, è lontano anni luce da quello dei biancocelesti, felici di aver trovato in Simone Inzaghi la propria araba fenice.