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Vega, difensore e business man. Sei mesi per arricchire Cellino

Vega, difensore e business man. Sei mesi per arricchire CellinoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 1 giugno 2015, 08:002015
di Gaetano Mocciaro

Ramon Vega non passerà certamente alla storia come miglior straniero del Cagliari, anzi. Arrivato insieme a Pascolo, al termine di Euro '96, Vega era uno degli esponenti del rilancio calcistico della Svizzera. Il cognome tradisce origini spagnole (paese nativo dei genitori) ma Ramon nasce e cresce a Zurigo. E' grande e grosso e si diletta a giocare a calcio, ma di pallone in Svizzera, salvo alcune eccezioni, non ti arricchisci. Così Ramon ascolta il consiglio dei genitori di non abbandonare gli studi, laureandosi in economia, specializzandosi nel settore bancario. A posteriori gli servirà.

Intanto anche nel calcio le cose sembrano andar bene: dopo aver tirato i primi calci nel Trimbach Vega entra nel Grasshoppers, la squadra più titolata del Paese. A 19 anni esordisce in Prima squadra. Il suo apporto sarà decisivo per la conquista di due campionati grazie alla sua solidità difensiva (ad aiutarlo i suoi 190 cm) e i suoi inserimenti in area di rigore, che gli frutteranno 13 reti in 169 partite. A 22 anni Roy Hodgson gli fa assaggiare la nazionale se pur decidendo di escluderlo dai convocati per i Mondiali del 1994. Dopo la rassegna iridata diventerà un titolare fisso, arrivando a giocarsi gli Europei in Inghilterra due anni dopo.

È lì che Cellino lo nota e lo porta a Cagliari per poco meno di 5 miliardi di lire. L'impatto con la Serie A non è facile. Il campionato italiano va molto più veloce di quello elvetico e mostra tutti i limiti del difensore, su tutti la lentezza e la poca coordinazione. Il calcio inglese nel frattempo ha ancora nitide le immagini di Euro '96, quando la Svizzera fermò i leoni d'Albione per 1-1 con Vega fra i protagonisti in campo. Il Tottenham offre a Cellino una cifra che non si può rifiutare, soprattutto alla luce delle prestazioni in campo del giocatore. Vega però rifiuta inizialmente la destinazione: d'altronde era appena arrivato in Italia e voleva giocarsi le sue carte nel torneo più importante al mondo (all'epoca la Serie A, non la Premier). Resistenza che dura poco, il tempo di capire di non essere più gradito in Sardegna. L'affare si chiude per 10 miliardi di lire: Cellino non crede ai suoi occhi, incassando il doppio di quanto speso solo sei mesi prima.

A gennaio Vega saluta, lascia la Serie A dopo 14 presenze per la felicità dei tifosi sardi e per le casse rossoblù. Al Tottenham resterà per 4 stagioni, se pur da gregario, senza lasciare un ricordo del tutto positivo. The Independent lo inserisce nella speciale classifica dei peggiori trasferimenti della Premier, bollandolo come "sinonimo di indecisione e nervosismo". Dopo gli Spurs veste le maglie di Celtic e Watford, prima di chiudere la sua carriera di calciatore al Créteil, seconda divisione francese, e imparare una nuova lingua, la quinta (dopo tedesco, spagnolo, inglese e italiano).

Ricordate la laurea in ecnonomia? Gli è servita. Finita la carriera si reinventa business man. Prima apre una gioielleria, poi diventa membro del "Duet Group", gruppo finanziario specializzato in asset management and private equity. Prosegue dondando la Matterhorn Capital Rosalp, compagnia focalizzata nello sviluppo di hotel di lusso nel mondo.

Il calcio non l'ha abbandonato del tutto: Vega ha aperto la "Ramon Vega's Soccer School" a Marbella e nel 2009 ha tentato con scarsa fortuna l'acquisto del Portsmouth, all'epoca in Premier League.