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Aversa bella e sciupona, Vigor da rivedere. Focus sul match

Aversa bella e sciupona, Vigor da rivedere. Focus sul matchTUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
domenica 31 agosto 2014, 07:202014
di Stefano Sica

Non vince ma convince e diverte la nuova Aversa Normanna del tecnico Raffaele Novelli alla prima casalinga contro la Vigor Lamezia. Bel gioco, trame preparate ed eseguite chirurgicamente, e ritmi incessanti il biglietto di presentazione dei granata davanti al pubblico del Bisceglia. Tanto, tantissimo per una squadra messa su in pochi giorni e a cui manca ancora un attaccante di peso per completare il reparto offensivo. Uno che porti in dote quei 15-20 gol necessari per traghettare i campani verso una salvezza tranquilla (si vedrà se sarà De Sousa). Insomma, si vede la mano del tecnico salernitano dopo un lavoro lungo e faticoso graffiato persino da qualche delusione precoce come la lezione incassata in Coppa Italia, in due riprese, dalla Torres. Speculari (4-3-3) i moduli adottati da Novelli ed Alessandro Erra, tecnico dei calabresi. Ma già dalle prime battute si capisce che il passo e il piglio tra le due squadre sono antitetici, come la condizione atletica. I normanni comandano le operazioni e, in quest'orchestra, risuona la musica di Pierre Kareem Zaine, il migliore dei suoi. A lui, classe '93, Novelli affida la cabina di regia e l'atleta di Santa Lucia ripaga la fiducia con geometrie e tanta personalità. Non è un caso che il trainer salernitano, a fine contesa, dica apertamente che il futuro di questo giocatore sarà in serie A. Se son rose fioriranno. Ma nell'Aversa brilla anche la stella di Cicerelli, esterno offensivo sinistro che vince la sfida col dirimpettaio Spirito. Lo stesso Papa, interno in mediana, reagisce al rigore fallito senza smarrire sicurezza e sfrontatezza, e andando anche vicino al sigillo personale. I granata trovano quasi sempre la superiorità sul fondo, anche con Muro sull'altro versante, e confezionano un'infinità di occasioni mettendo in imbarazzo una retroguardia lametina lenta e sorpresa dalla furia normanna. Il gol ospite di Del Sante arriva solo con una verticalizzazione fulminea che brucia la disattenzione di Giovannini. La Vigor esaurisce sostanzialmente lì le proprie velleità. De Vena (nella foto), poi, è il pezzo pregiato di questo mosaico. Agisce da punta centrale aprendo spazi e smistando con malizia assist ai compagni.

La salvezza vigorina sta tutta nelle mani di Piacenti, che di miracoli ne fa almeno tre. Del giovane estremo difensore di Erra, classe '92, narrammo anche lo scorso anno. Ha stile, fisicità e concentrazione, e tra i pali è spesso un muro invalicabile. Potenzialità importanti, meriterebbe sicuramente una chance in una categoria superiore. Nell'Aversa da rivedere Capua: l'ex Salernitana ci mette tanta generosità ma è spesso impreciso anche negli appoggi più semplici. Anche De Matteis, sulla fascia destra, non ha spinta propulsiva. E' un '95 ed è uno degli ultimi arrivati, potrà rifarsi. La ripresa in effetti non produce più gli stessi spunti dei primi 45'. I granata spingono finché il caldo non li sfianca, ed hanno comunque il merito di impattare subito costruendosi la dinamica che porta all'ennesimo penalty, stavolta non fallito (trasforma De Vena). I biancoverdi restano in 10 (fuori Gattari) e Rapisarda, dalla corsia mancina, va a fare il centrale nel 4-2-3 ospite. Tanta generosità granata, però, non può che estinguersi dopo 60-65 minuti causa stanchezza e calura. E la Vigor? Riprende a respirare ma sfiora il colpaccio solo con Umberto Improta. L'unico a tentare qualche scorribanda in solitudine, e quindi improduttiva. Alla fine arriva un pari che rende il bicchiere mezzo pieno per gli ospiti, certamente da rivedere, e quasi vuoto per l'Aversa Normanna. Che però, dopo una prestazione così, può indurre la Casertana, prossimo avversario in un derby sentito ed infuocato, a vigilare e a non sentirsi tranquillissima. Un motivo in più per non perdersi lo spettacolo del Pinto.