Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Calcagno: "Pronti a fermare i campionati. Tifare non dà diritto alla violenza"

Calcagno: "Pronti a fermare i campionati. Tifare non dà diritto alla violenza"TUTTO mercato WEB
© foto di Emiliano Crespi
mercoledì 22 marzo 2017, 18:232017
di Tommaso Maschio

Il vice presidente dell'AIC (Associazione Italiana Calciatori) Umberto Calcagno ha parlato ai microfoni di Tuttolegapro.com dell'aggressione subita dai calciatori del Taranto: “Abbiamo contattato i giocatori e la Lega Pro e stiamo andando a verificare di persona quanto accaduto. Se fosse vero che l'aggressione è avvenuta addirittura con mazze e coltelli vuol dire che si è superato ogni limite. Parleremo con i rappresentanti di tutti i rappresentanti delle 60 squadre e coi vertici della Lega prima di decidere cosa fare e non escludo che il campionato venga fermato. C'è bisogno di un gesto forte di tutto il sistema per fermare i violenti che non fanno parte di questo sistema.

Bisogna tutelare i calciatori, non è possibile avere paura di essere picchiato o minacciato di morte se hai perso una partita. E' una situazione ingovernabile, non si può immaginare che nel luogo di lavoro dei ragazzi vengano aggrediti in maniera così vile. - continua Calcagno – Nessuno si era illuso che con 15 minuti di ritardo si sarebbe fermata la violenza, quel gesto era per mantenere alta l'attenzione e invece stiamo nuovamente parlando di episodi simili, siamo di fronte a una cultura dell'odio verso una categoria considerata privilegiata da parte di persone che pensano di essere padroni. Tifare per una squadra non significa avere il diritto di picchiare qualcuno”.